Nibionno, 4 novembre: "ridare dignità" al monumento ai caduti con la nuova piazza
Cerimonia del 4 novembre con inaugurazione del rinnovato spazio antistante il Municipio che ospita anche il monumento ai caduti di Nibionno. La ricorrenza dell'unità nazionale e delle forze armate è stata celebrata domenica 6 novembre, con una cerimonia che ha visto presenziare l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Laura Di Terlizzi, l'associazione dei reduci e combattenti con il presidente della federazione provinciale di Como e Lecco Carlo Angelo Orpheo Colombo. Ad accompagnare il corteo c'erano il corpo musicale di Tabiago, la protezione civile e la polizia locale.
Il corteo in formazione al termine della messa
La cerimonia si è aperta in mattinata con la deposizione della corona di alloro alle tombe dei caduti al cimitero di Tabiago per proseguire con la messa officiata da don Luigi Bianchi e la formazione di un corteo che si è diretto in piazza dei caduti, dove si è tenuto il momento istituzionale di commemorazione con i discorsi delle autorità, a partire dal parroco che, prima della benedizione, ha ricordato come "la storia di un popolo ha nelle feste nazionali una presa di coscienza delle norme del bene comune".
La parola è poi passata al primo cittadino che ha tenuto un'approfondita riflessione legando il passato e il presente: "Oggi siamo qui riuniti in Piazza Caduti, una Piazza a cui l'Amministrazione Comunale ha voluto regalare una riqualificazione per dare la giusta importanza e dignità a questo monumento e per ricordare cosa a tutti simboleggia.
La commemorazione delle autorità al monumento dei Caduti
Oggi infatti l'Italia ricorda i suoi patrioti, ricorda i giovani coraggiosi e gli uomini che un secolo e mezzo fa combatterono per unire questa antica nazione, la nostra patria, per conquistare una realtà nella quale riconoscersi e vivere in libertà e ricorda tutti i caduti per il tricolore, ricordare tutti coloro che indossarono una divisa e imbracciarono un fucile per poi trovare la morte in trincea, vivendo gli stenti e la paura sul campo di battaglia, inseguendo la speranza di una fine imminente del conflitto e un ritorno alle loro case, ai loro affetti e alla loro quotidianità. Dovremmo fare in modo che questo rituale non si esaurisca in una formalità, ma lasci in noi un insegnamento di vita e sentimenti di riconoscenza e gratitudine verso i caduti che hanno anteposto gli interessi della collettività ai propri".
Il rinnovato spazio antistante il municipio
I fatti del conflitto bellico ricordato in questa celebrazione riguardano tutti: "La prima guerra mondiale ha toccato il cuore delle nostre famiglie perché combattuta dai nostri soldati che non erano altro che i nostri giovani, chiamati alle armi e perfino al sacrificio della loro gioventù, quante lacrime versate dai famigliari che con ansia attendevano il ritorno dei loro cari dal fronte. L'eco di questo dolore giunge fino a noi, ancora oggi, perché è stato codificato e scolpito nella pietra del Monumento ai Caduti posto in questa piazza dedicata proprio a loro, persone dalle quali traiamo un insegnamento di coraggio civile, coerenza e dignità mai piegati al compromesso.
Qui leggiamo dei nomi su questo monumento ma dietro ad ognuno di essi tanto, troppo dolore, disperazione e devastazione. Questo monumento non celebra la guerra, e nemmeno la vittoria, ma è consacrato ed esalta i figli di Nibionno, morti per realizzare una Patria più grande e con ciò non intendiamo in termini ovviamente territoriali ma un "paese è grande" quando il suolo che calpestiamo ed abitiamo offre pace, libertà, democrazia, civile convivenza, sicurezza sociale ed economica a tutti i suoi abitanti. E da qui il mio impegno personale e quello di tutta la mia Amministrazione per far si che tutti i Nibionnesi si riconoscano in questi valori e che non abbiano timore a venire a chiedere aiuto e solidarietà in caso di necessità".
La riflessione del sindaco Di Terlizzi riporta in seguito ai fatti attuali: "Un anno fa abbiamo celebrato il centenario del "Milite Ignoto" e mai ci saremmo aspettati che solo dopo qualche mese saremmo stati spettatori di un ulteriore conflitto bellico. Mai ci saremmo aspettati di rivedere quotidianamente scene di guerra e devastazione di innocenti e di civili e mai ci saremmo aspettati di pregare per le sorti di giovani che strappati alle loro vite hanno dovuto imbracciare le armi e rischiare la loro vita. Colgo l'occasione per ringraziare l'intera Comunità di Nibionno per l'accoglienza e la solidarietà dimostrata verso i profughi ucraini che ospitiamo sul nostro Comune".
Il primo cittadino ha rievocato poi le celebrazioni avvenute a Roma. "Noi qui a Nibionno non abbiamo nè Corazzieri, nè Fanfare, nè tantomeno Cambi della guardia, nè ho avuto consiglieri generali e generali del corpo d'armata che mi attendevano ma abbiamo un cuore ed un anima grande, sappiamo riconoscere ciò che giusto da ciò che è sbagliato, sappiamo vivere e riconoscere valori come la democrazia, la pace e l'amore per il proprio paese da tramandare come testamento alle generazioni future. Continuiamo in concordia la nostra vita di comunità civile e democratica, riconoscenti a quanti hanno fatto grande il nostro paese e saremo sempre grati a quanti tutt'oggi lo servono con impegno e sacrificio.
Il sindaco Laura Di Terlizzi, e il presidente dell'associazione dei reduci e combattenti
(federazione provinciale di Como e Lecco) Carlo Angelo Orpheo Colombo rendono omaggio ai Caduti
(federazione provinciale di Como e Lecco) Carlo Angelo Orpheo Colombo rendono omaggio ai Caduti
E a proposito di impegno e sacrificio oggi rendiamo anche omaggio alla celebrazione dell'Unità Nazionale" ed esprimiamo la nostra completa gratitudine alle "Forze Armate", al nostro Esercito, alla Marina militare, all'Aeronautica militare e all'Arma dei Carabinieri a cui siamo particolarmente vicini e solidali in questi giorni visti i fatti di cronaca successi in una stazione dei Carabinieri a pochi passi da noi e pur non facendo parte delle forze armate ci stringiamo in un accorato ringraziamento a tutti quei corpi dello Stato che garantiscono la nostra Sicurezza ed incolumità e si impegnano in prima persona per rimuovere le cause che quotidianamente ostacolano la tranquillità e l'ordinata convivenza civile e sociale come la Polizia, Vigili del fuoco, gli agenti di custodia e le Guardie forestali".
Il presidente dell'associazione combattente e reduci Orfeo Colombo ha manifestato apprezzamento per le parole di vicinanza dell'amministrazione a seguito dei fatti tragici avvenuti alla caserma dei Carabinieri di Asso: "Mi hanno educato a credere in dio e nella patria: sono cose fondamentali e se torniamo alle guerre è perché ci siamo dimenticati di questi fondamenti - ha dichiarato, sottolineando come questi concetti debbano essere trasmessi ai ragazzi all'interno dell'istituzione scolastica - Ci veniva insegnato che dovevamo essere cittadini degni di un'Italia libera che deve continuare ad andare avanti con testa alta. La guerra deve essere combattuta con la diplomazia e non con le armi. Don Luigi ha ricordato che "con la manifestazione civica facciamo cultura": dobbiamo insegnare ai giovani la libertà che viene dalla storia di chi ha dato la vita per regalarci un mondo migliore".
Il taglio del nastro del nuovo spazio
Michela Mauri