Oggiono: cerimonia per il 4 Novembre con un pensiero all'Ucraina. Presente anche il sindaco dei ragazzi

In occasione della Giornata dell'Unità nazionale e delle forze armate, l’Amministrazione Comunale di Oggiono ha invitato tutta la cittadinanza a prendere parte alla manifestazione di domenica 6 novembre in Piazza Manzoni, dove è stata posata una corona d’alloro al Monumento dei Caduti, e a esporre la bandiera tricolore dalle abitazioni come segno di partecipazione.







L’ampio programma ha avuto inizio alle 9.00 per la cerimonia dell’alzabandiera, per poi proseguire a Imberido, in Largo San Francesco, per la deposizione della corona di alloro al Monumento. In seguito i partecipanti sono tornati nuovamente a Oggiono per la Messa delle 10.00, nella Chiesa Prepositurale di Santa Eufemia, in suffragio delle vittime di tutte le guerre. Infine, il corteo si è diretto verso il cimitero e in Piazza Manzoni. Durante questo momento conclusivo il sindaco Chiara Narciso ha espresso parole di gratitudine verso le forze dell’ordine e di commozione per questa ricorrenza importante.



“Saluto tutti voi, le autorità civili e militari qui presenti; oggi ci troviamo qui in tanti, questo mi fa molto piacere, nella nostra bella Piazza Manzoni, davanti al Monumento dedicato ai Caduti, per celebrare una triplice ricorrenza: il 104° anniversario della fine della Prima guerra mondiale, che determinò il ricongiungimento dell’Italia in ogni sua parte, il giorno dell’Unità nazionale e la festa delle forze armate. Siamo qui a ricordare che il 4 novembre di oltre un secolo fa è stato il primo di pace, dopo quasi quattro anni di conflitto che portarono lutti e devastazioni mai visti prime a quasi tutte le famiglie italiane. Quindi, è doveroso ricordare e onorare i sacrifici di tanti giovani caduti nella Prima guerra mondiale, così come in tutti gli altri conflitti. Ricordare questi tragici avvenimenti deve diventare l’occasione per celebrare il valore umano della pace come imprescindibile per l’incontro, il dialogo, l’arricchimento reciproco tra i popoli, pur nelle differenze di cultura, storia, civiltà e fede".



"Il pensiero, perciò - ha proseguito il sindaco - non può che andare al conflitto che da fine febbraio è riapparso alle porte dell’Europa; un’Europa che, come ha ricordato il Presidente Mattarella, è stata per settant’anni l’antidoto più forte ad egoismi e nazionalismi, tanto che diverse generazioni, compresa la mia, sono nate e cresciute in un continente che sembrava aver cancellato la parola “guerra”, ma, purtroppo, anche la sua memoria. Così ci ha colto alla sprovvista, lasciandoci sgomenti davanti alle immagini che ogni giorno vediamo scorrere sui media, rimandandoci a un passato che pensavamo fosse dimenticato. Eppure quante volte ci siamo trovati nelle nostre piazze per dirci quanto fosse importante creare memoria degli eventi e fare tesoro delle esperienze, degli errori commessi, per scegliere consapevolmente del nostro futuro; ogni sbaglio e ogni ferita possono diventare lezioni di vita utili a sé e agli altri per la crescita. Questo non è bastato e oggi siamo qui ricordando i Caduti di tutte le guerre, pensando anche a coloro che continuano a perdere la vita nei tanti, troppi conflitti ancora in corso nel mondo. Ancora una volta, diciamo che la pace non è una condizione scontata, ma un bene prezioso, da coltivare e perseverare ogni giorno a partire dalla nostra vita. Concludo questo mio intervento con un sincero ringraziamento alle forze armate, che dedicano il loro impegno per la tutela della nostra sicurezza, a partire dalla Polizia e dai Carabinieri, primo riferimento per il nostro territorio, fino ad arrivare con il pensiero a tutti coloro che sono impegnati all’estero in missioni internazionali e alle loro famiglie. Ringrazio anche il corpo degli Alpini, sempre presente e disponibile”.



Chiara Narciso ha poi lasciato la parola al sindaco dei ragazzi Sofia Bosis, auspicando che il suo impegno, concluso quest’anno, le abbia donato valori importanti che la accompagneranno nel suo futuro. Per concludere la manifestazione, la giovane ha letto “la preghiera del Milite ignoto” di Renzo Pezzani.

Fratello senza nome e senza volto
da una verde trincea t’han dissepolto.
Dormivi un sonno quieto di bambino,
un colpo avea distrutto il tuo piastrino.
Eri solo un fante della guerra,
muto perché ti imbavagliò la terra.
Ora dormi in un’urna di granito,
sempre di lauro fresco rinverdito.
E le madri che non han più veduto
tornare il figlio come te caduto,
nè san dove l’abbian sepolto,
ti chiamano e rimangono in ascolto.
Oh, se mai la voce ti donasse Iddio
per dire: “O madre, il figliol tuo son io
V.I.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.