Garbagnate: una serata sulla Costituzione con Ornaghi (ex ministro) ed il Prefetto

Consegna delle costituzioni ai diciottenni di Garbagnate Monastero. La festa organizzata dall'amministrazione comunale per i ragazzi che hanno compiuto la maggiore età è stata impreziosita dalla presenza del professor Lorenzo Ornaghi, politologo, accademico italiano, già rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore ed ex ministro dei beni e delle attività culturali e del dottor Romano Negri, presidente emerito della Fondazione comunitaria del lecchese.

I ragazzi premiati con le autorità intervenute

Al loro fianco, i rappresentanti delle istituzioni: il prefetto di Lecco, Sergio Pomponio e la presidente della provincia di Lecco, Alessandra Hofmann. Come spiegato in apertura dal vicesindaco e assessore Ilaria Villa che ha preceduto i saluti del primo cittadino Mauro Colombo, "per rendere più significativo il compimento del 18esmi anno, abbiamo invitato qualcuno che potesse insegnarvi l'importanza della costituzione".

È stato Romano Negri, amico di lunga data del professore Ornaghi con il quale ha collaborato durante la pubblicazione degli studi in sette volumi "a cinquant'anni dalla costituzione", a invitare l'ospite in occasione della cerimonia affinchè si rendesse ancora più significativo questo momento. L'ex ministro, nel suo intervento, si è rivolto soprattutto ai giovani spiegando le origini storiche del testo costituzionale, che aiutano a comprenderne l'importanza nella sua profondità: "La Costituzione, posta a fondamento dell'intera casa in cui noi abitiamo, il sistema italiano, è un termine giovane in quanto ha poco più di due secoli. Il termine è antico, già presente nei latini dove la radice deriva da "-sta" che significa rimanere nel tempo, tendenzialmente eterno, che resiste, dà stabilità".

Usato in modo generico per diversi secoli, il termine esplode nell'uso alla fine del Settecento, quando le colonie d'America, ribellandosi alla madrepatria, vincono e a Filadelfia si danno la costituzione, quella degli Stati Uniti. In Europa, a distanza di due anni, scoppia la rivoluzione francese che darà origine ad altre costituzioni. "Che cosa la rende importante? É un grido di affermazione della libertà: per gli inglesi libertà dalla madrepatria e per i francesi è la liberazione dal potere assoluto del re. Il potere non è più del sovrano, ma del popolo che allora era una minima parte. Ci vorranno parecchi secoli perché tutti possano votare e non solo gli abbienti. Il significato della costituzione è limitare il potere, affermare il potere del popolo che consente di vivere in un clima dove c'è progresso".

Nell'800 fioriscono le costituzioni e si arriverà poi alla nostra, che nasce da un evento traumatico: la fine del regime fascista e l'inizio della Repubblica italiana. "Prima c'era lo statuto albertino che re Carlo Alberto, dopo l'unificazione italiana, estende a tutta l'Italia: era una carta otriata, quindi concessa. Non era il popolo che aveva diritto di avere la costituzione, ma era una concessione del sovrano. Lo statuto albertino finisce con il referendum che porta dalla monarchia alla repubblica".

Primo da sinistra Romano Negri

Stendere la costituzione non è stato un lavoro facile: si è formata un'assemblea costituente che ha avuto il compito di scriverla. "La costituzione italiana, a differenza delle altre, è definita dagli studiosi una "costituzione programma" perchè definisce principi importanti che non si sta realizzando ma che indica come obiettivi da raggiungere. La parte seconda riguarda gli organi, mentre nella prima parte enuncia i principi fondamentali. L'aspetto che non è modificato è il termine Repubblica: non è solo la forma di governo contrapposta alla monarchia. Repubblica è res-publica, ovvero il patrimonio del popolo, di tutti noi, formato non solo dagli organi ma dalle Regioni, dai comuni, dai corpi intermedi (associazioni, fondazioni). La Costituzione è piena di grandi obiettivi e indicazioni programmatiche da realizzare man mano: quanto alla realizzazione o meno, è un giudizio politico".

Il sindaco Mauro Colombo

Il politologo ha invitato i giovani a leggere il nostro testo Costituzionale riflettendo sui termini e ha aggiunto: "È tale l'importanza di una costituzione che, senza, è difficile vedere la presenza di una comunità politica. L'Europa, finché non ha una costituzione, è solo un insieme di stati, di cui non si vede l'unità. Attraverso lo strumento della costituzione, siamo dentro una casa comune. Ciascuno vota, usando se possibile la propria testa. Nel momento in cui deposita la scheda dentro l'urna, si conferma di far parte di questa casa, sapendo che la validità del voto è infinitesimale ma un'utilità ce l'ha".

Il prefetto di Lecco Sergio Pomponio si è riallacciato all'intervento del professor Ornaghi, concentrandosi su alcune coppie di parole che potessero avere validità per i ragazzi. "L'elemento fondamentale sono il confronto e il dialogo: una coppia di termini che per certi versi sono sinonimi e rappresentano la base della politica. Il dialogo dobbiamo averlo con le istituzioni che non sono corpi estranei, ma sono formate da persone che esprimono passioni, opinioni, desideri, impegni, lavorano per il bene degli altri e si formano ascoltando gli altri. Tutto questo è confronto, come si ritrova nella Costituzione che è partita da posizioni diametralmente opposte. L'altro elemento è l'entusiasmo delle rivoluzioni: gli atti fondativi nascono non da una rivolta, ma da rivoluzione, ovvero da un mondo che vuole nuove regole e fonda il cambiamento sulla passione, la voglia di fare, caratteristica fondamentale dell'essere giovani. Questa caratteristica non deve essere solo anagrafica, ma di desiderio, di ideali. Un'altra coppia di parole è quella dell'appartenenza: i padri costituenti erano di parte, avevano un'origine culturale e una storia personale che non era necessariamente italiana, intesa come popolo, ma avevano idee di parte. Nella costituzione hanno tradotto, attraverso il concetto di repubblica, il senso di appartenenza a una comunità ampia che per noi è appartenenza a istituzioni locali, a qualcosa che ci è dato e che dobbiamo continuare sperare di avere. Dall'appartenenza si passa alla partecipazione: è il senso del nostro essere cittadini e comunità. La nostra polis, la nostra stanza passa attraverso gli organismi di partecipazione, come il consiglio comunale, regionale, parlamento. Non sono elettivi, ma necessari alla vita attiva".

A destra Alessandra Hofmann, presidente della Provincia di Lecco accanto al prefetto Sergio Pomponio

Il prefetto ha rimarcato la capacità dei ragazzi di innovare continuamente e quindi di dare linfa nuova: "Questo significa guardare chi ci è accanto che ha uguali diritti di affermarsi e vivere in questo paese per farlo crescere e consentire a tutti di vivere in un futuro migliore".

Un intervento rivolto alla partecipazione alla vita pubblica è stato quello della presidente della provincia di Lecco Alessandra Hofmann che si è rivolta ai ragazzi non solo da rappresentante dell'istituzione, ma anche da madre: "La costituzione che ci dà diritti e doveri ed è viva, se la facciamo vivere. Grazie a questa costituzione, siamo liberi di scegliere e decidere che ruolo avere all'interno della nostra società. Ognuno di noi, nella propria vita, fa parte della cosa pubblica. Abbiamo la possibilità di decidere che ruolo avere all'interno della società negli atteggiamenti quotidiani, nel rispetto degli altri, delle leggi, dell'amore della nostra patria. Dobbiamo ricordarci di sentirci parte di quell'appartenenza che qualcuno ha lottato per poterci dare". La presidente ha concluso con una citazione di Pietro Calamandrei "perché anche noi dobbiamo ricordaci ogni giorno cosa ci ha portato a fondare il nostro paese".

L'ex ministro Lorenzo Ornaghi

Unitamente alla costituzione, ai diciottenni è stato consegnato anche il libro "le parole del lavoro" dell'enciclopedia Treccani e la lettera di Avis Costa con l'invito a riflettere sulla possibilità di far parte dell'associazione e diventare donatori di sangue: "Da maggiorenni avete l'opportunità di esercitare il vostro dovere di cittadini, facendo un piccolo gesto che ha dietro un grande valore perché le sacche di sangue andranno a persone che hanno problemi di salute molto seri".
La cerimonia si è conclusa con la consegna del testo costituzionale ai giovani da parte del professor Ornaghi.


I nomi dei 25 diciottenni

Albanesi Andrea
Rigamonti Astrid
Rigamonti Nicolò
Gilardi Sara
Bisazza Eleonora
Di Miceli Matteo
Tentori Michele
Galassi Martina
Elborm Ghada Kamel Mohamed Abdelhamid
Arienti Alessandro
Donghi Chiara
Gerosa Giulia
Cesana Nicolò
Galati Martino
Ripoli Federico
Sala Luca
Redaelli Angelica
Corti Leonardo
Sinapi Tommaso
Sinapi Martino
Rahmoune Amine
Menna Francesca
Kamal Intissar
Benvenuto Gaia
Nando Jooelna Luis

I nomi dei due diciottenni che hanno ricevuto anche la cittadinanza

Diallo Malik
Navumchyk Tatsiana

Michela Mauri
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