Oggiono, #Stop violenza donne: un drappo rosso davanti al municipio
"Tua figlia... tua mamma...tua sorella... tua zia..." e ancora "tua cugina... la tua amica... la tua vicina di casa... la tua collega". "Potresti essere tu... #Stop violenza donne". Questo è il messaggio apparso sui gradini dell'ingresso del palazzo del Municipio di Oggiono. Domani, 25 novembre, cadrà la ricorrenza della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" voluta dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e ufficialmente adottata con una specifica risoluzione nel dicembre 1999. In un rapporto del 2018, redatto dall'Istat, vengono evidenziati dei dati che descrivono ancora oggi una situazione allarmante in Italia. "Si stima - recita il rapporto - che siano 8 milioni 816mila (43,6%) le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito qualche forma di molestia sessuale e si stima che siano 3 milioni 118mila le donne (15,4%) che le hanno subite negli ultimi tre anni".
Dati che evidenziano come le attività di sensibilizzazione della popolazione - anche quando limitate - siano oggi più che mai necessarie. "Quest'anno abbiamo voluto sottolineare la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne con un'installazione, un piccolo segnale che però vuole aiutare a sensibilizzare la popolazione su un tema tanto importante quanto purtroppo attuale" ha spiegato la prima cittadina Chiara Narciso.
Oltre all'installazione, grazie alla collaborazione fra l'istituto superiore Bachelet e l'amministrazione comunale, è andato in scena, lo scorso 22 novembre, lo spettacolo teatrale "Malanova". Un'opera che narra la tragica vicenda - realmente accaduta - di una ragazzina vittima di violenze sessuali che si protrarranno per anni. Un'esperienza tragica, dopo la quale verrà anche isolata dalla comunità del suo paese di residenza. "Lo spettacolo Malanova, rivolto ai ragazzi del Bachelet e a tutta la popolazione, è stato un ulteriore messaggio che ricorda come questi argomenti sono rivolti a tutti e si combattono tutti insieme" ha spiegato Giovanni Corti assessore alla cultura.
A fianco delle scritte poste sui gradini del municipio, è comparso anche un drappo rosso, colore simbolo del tema della violenza contro le donne e del contrasto a questo fenomeno, con un messaggio "La violenza è la ragione di chi ha torto". Ai piedi dell'installazione un avviso ricorda il numero telefonico 1522 contro la violenza e contro lo stalking. "Questa installazione - ha ricordato Corti - è un piccolo messaggio, esplicito, che invita a guardare e a riflettere su un argomento, quello della violenza contro le donne, a cui nessuna comunità può ritenersi immune".
Oltre all'installazione, grazie alla collaborazione fra l'istituto superiore Bachelet e l'amministrazione comunale, è andato in scena, lo scorso 22 novembre, lo spettacolo teatrale "Malanova". Un'opera che narra la tragica vicenda - realmente accaduta - di una ragazzina vittima di violenze sessuali che si protrarranno per anni. Un'esperienza tragica, dopo la quale verrà anche isolata dalla comunità del suo paese di residenza. "Lo spettacolo Malanova, rivolto ai ragazzi del Bachelet e a tutta la popolazione, è stato un ulteriore messaggio che ricorda come questi argomenti sono rivolti a tutti e si combattono tutti insieme" ha spiegato Giovanni Corti assessore alla cultura.
A fianco delle scritte poste sui gradini del municipio, è comparso anche un drappo rosso, colore simbolo del tema della violenza contro le donne e del contrasto a questo fenomeno, con un messaggio "La violenza è la ragione di chi ha torto". Ai piedi dell'installazione un avviso ricorda il numero telefonico 1522 contro la violenza e contro lo stalking. "Questa installazione - ha ricordato Corti - è un piccolo messaggio, esplicito, che invita a guardare e a riflettere su un argomento, quello della violenza contro le donne, a cui nessuna comunità può ritenersi immune".