Bulciago: storia del velluto e produzione nel volume scritto da Alfredo Redaelli
Il velluto. Il più nobile tra i tessuti, arrivato da Iran e Cina attorno al 1200, ha conquistato le classi sociali più abbienti che lo richiedevano per il confezionamento degli abiti o per arredare i palazzi, è arrivato fino a oggi, trovando nuovi stili di produzione ma rimanendo uno dei più pregiati del settore tessile. Al velluto è stato dedicato il libro scritto da Alfredo Redaelli, già patron di Prosetex oggi Marzotto Interiors, con sede a Bulciago. Nella giornata di domenica 27 novembre si è tenuto l'open factory, ovvero l'evento di apertura al pubblico delle industrie: la realtà brianzola fa oggi parte del gruppo Marzotto ed unisce l'expertise dei due storici brand Redaelli Velluti e Prosetex.
Da sinistra Alfredo Redaelli e Luca Vignaga
"Abbiamo portato qui dalla Repubblica Ceca alcuni telai di velluto Jacquard e l'anno scorso abbiamo trasferito a Bulciago tutti i magazzini del velluto. La motivazione? Questo è un luogo di competenze, di alto saper fare. Qui ci sono persone che hanno una competenza applicata sul prodotto che permette all'azienda di avere una delle collezioni più ampie nel mondo dell'arredo e dei velluti nel fashion" ha affermato Luca Vignaga, amministratore delegato di Marzotto Lab, oggi presente alla presentazione del libro "vero velluto. Storia, usi e tecnologie" presentato proprio all'interno della fabbrica, là dove si concentra tutto il savoir faire del filo che ha fatto crescere negli anni la piccola realtà.
"È un libro affascinante, pieno di storia, di Made in Italy ovvero di capacità di inventare - ha proseguito Vignaga - È un libro molto importante che focalizza il tema del velluto e permette di sedimentare la capacità di produzione del velluto, che rischia di andare perduta. Il rischio è forte oggi: pochi ragazzi hanno voglia di entrare nel mondo del tessile, ma questo settore è vivo e la zona è una parte importante per il tessile".
All'iniziativa hanno presenziato anche Davide Colombo, direttore Marzotto Interiors e i sindaci: Luca Cattaneo per Bulciago, Laura Di Terlizzi per Nibionno e Sabina Panzeri per Costa Masnaga.
Lo scorso ottobre l'attività Redaelli ha compiuto 130 anni: è stata fondata nel 1892 da Alfredo Redaelli e portata avanti, fino agli anni Settanta dal figlio Riccardo, al quale è subentrato il figlio Alfredo. Oggi l'azienda è alla quarta generazione, con Riccardo che dà continuità alla nuova realtà. "Il testo nasce perché mi sono reso conto che c'era una profonda lacuna di conoscenza del velluto, che condiziona poi le scelte dei modi di operare sia dei venditori che degli utilizzatori - ha dichiarato Il velluto unito e operato è il re dei tessuti: non per niente è usato dai reali sia per le cerimonie che per l'arredo delle fastose residenze. È stato sin da subito qualificato come un tessuti prezioso, complicato da ottenere e costoso. Ho speso una vita lunga nel velluto, dal 1964 al 2012 e questo mi ha condizionato: mi sono accorto che mancava una letteratura completa e inclusiva del tessuto".
Mancava insomma una visione d'insieme che Redaelli ha provato a raccogliere in un testo di 150 pagine, completo di immagini e corredato da note tecniche. "In italiano la definizione di velluto è accettata come un tessuto con pelo morbido indipendentemente dalla sua origine tessile. In altre lingue, c'è una definizione particolare per il vero velluto. Da qui deriva il titolo del libro. Il vero velluto è un tessuto che nasce da un incrocio di fili di catena con fili di trama. La definizione implica una tipologia di costruzione ma non una destinazione che può essere arredo, abbigliamento e usi tecnici".
Il volume si compone di cinque capitoli: oltre al primo che tratta il riconoscimento del vero velluto, si trovano notizie storiche sull'evoluzione della tessitura. Il terzo capitolo tratta la storia e l'esperienza del vellutificio Redaelli ed completato dalle ultime due parti sulla costruzione del tessuto e la produzione del velluto.
L'ingegnere Francesco d'Alessio ha lasciato la sua testimonianza in merito all'attività di produzione: "Pur avendo inventato il telaio attuale, c'è voluto molto perché entrasse nell'ottica industriale per la mentalità. L'idea era che il velluto migliore fosse quello prodotto artigianalmente".
Alla presentazione del testo è seguita una visita della fabbrica con la spiegazione del processo produttivo passando per l'ufficio tecnico dove avviene la progettazione e fino ad arrivare al moderno show-room dove si trova un'ampia esposizione dei tessuti. "La produzione di Prsoetex è impostata come la produzione del tessitore d'arredamento tradizionale della Brianza, ovvero tessuto jaquard reso interessante dalla scelta di colori. Si lavora su cotone, poliestere, ma anche lino e canapa. Le produzioni del gruppo sono orientate verso la sostenibilità, il riutilizzo, l'uso di prodotti chimici non dannosi per l'ambiente. Altra produzione sono i velluti, specialmente jaquard tinto in filo, in viscosa e poliestere e da quest'anno abbiamo trasferito a Bulciago la produzione delle pellicce sintetiche".
A sinistra l’ingegnere Francesco D’Alessio
Nell'impianto di Bulciago oggi si realizzano tessuti d'arredo in cotone, ma anche cachemire, seta, alpaca e velluti uniti d'alta gamma. Dal lato abbigliamento ci sono articoli caratterizzati da filati molto fini e densità di fili molto alti, che permettono di ottenere oltre a prodotto bello all'apparenza, ma anche soffici, piacevoli al tatto e da indossare.
Camminare tra i telai dove ordito e trama vanno a formare pregiati tessuti, che riforniscono anche i marchi noti del mondo della monda, è stata un'occasione per vedere l'evoluzione della storia tessile della Brianza che ancora si dimostra florida e di elevato interesse. Un sapere antico che arriva ai giorni nostri e dev'essere custodito e tramandato alle nuove generazioni.
Michela Mauri