La poesia di Umberto Colombo/1: si inizia con 'Il profumo di vita'
I nostri lettori più attenti avranno notato alcuni componimenti pubblicati saltuariamente sulla nostra pagina. Da quest'oggi, sabato 3 dicembre, lo spazio sarà fisso: Umberto Colombo curerà una rubrica, a cadenza settimanale, per accompagnarci verso il fine settimana con la sua lettura del mondo in versi: i temi saranno i più disparati, dalle poesie tematiche legate alle ricorrenze, ai temi di cronaca e attualità passando per componimenti di carattere sentimentale.
Capelli bianchi arruffati coronano il suo viso allungato e, insieme agli occhiali colorati che negli anni ha avuto, gli conferiscono un'aria simpatica, da artista, stravagante e originale.
Nato nel 1934 a Cesano Maderno, Umberto si è specializzato in tecnica di disinfezione e sterilizzazione del comparto ospedaliero ed è arrivato a costituire una sua struttura specifica, a livello nazionale, di cui è divenuto amministratore unico e direttore commerciale. Nel 1995 è stato persino proposto, dall'istituto promozioni internazionali di Roma, per una laurea Honoris Causa in "tecnologie di conservazione del tessile" presso la Columbia University di New York. In quegli stessi anni si è trasferito a Brongio: ha iniziato a conoscere il borgo e a scoprirne il passato, a cominciare dalle origini romane e dai suoi approfondimenti sono nati due volumi.
Per circa vent'anni è stato un componente della commissione biblioteca, di cui è stato anche presidente. Amante della cultura, Colombo è stato anche tra i promotori di concerti di musica classica e, nel periodo estivo, della riproduzione di opere liriche nella splendida cornice del giardino di Villa Micanzi, a Brongio alta. Un'altra grande passione dell'uomo, forse meno conosciuta pubblicamente, è il modellismo: si diletta infatti a realizzare plastici di locomotive e treni per metterli in funzione. Un piccolo angolo della sua abitazione, inoltre, conserva una reale riproduzione di una cabina di un treno d'epoca.
Arte bellezza musica poesia e sogno
orchestrano la vita al suono di campana
dolce è il fraseggio di cui abbiam bisogno
in un fantastico gocciolare di fontana
Trilla da un corda un suono dolce e puro
un soffio di profumo inebrio di gelsomino
quel dondolar di culla dal valor lieto e sicuro
e nell’aria quel lievitar sul tono di violino
Aperto al pensiero quel vago ritemprare
arguto sereno il rollio del nostro amore
fantastico il lievitar di luce fatta a sognare
un ritemprar di vita dal mielato sentore
il caldo morbido del sentirsi pronto e vivo
nasce col concepir dal ventre della mamma
soffice tenera l’opera dell’amor nativo
innesta l’avvio di fatto con deliziosa fiamma
lieto è il percepire l’essenza della mente umana
quel ricercar del bello per un fantasticar d’arrivo
sono l’acume di sembianza da parere strana
ma certa di strappar dal vero un giusto avvio
quanta freschezza pura nell’ornar l’affresco
capace è il tempo per mantenerne il fato
no non dobbiam distruggere il rotear fiabesco
ma tenerci stretto questo amor forgiato
illogico e grave è il rovinar tale rifugio
ci porterà soltanto pazzia ed incostanza
a nulla servirà il cercar nuovo pertugio
ma il tutto finirà al vero senza importanza
Umberto Colombo
1/continua...