Rogeno: vivace assemblea sulle molestie olfattive. Si attendono nuovi interventi della ditta

Cittadini delusi dall'assemblea con gli enti preposti ad attuare le verifiche in relazione alle molestie olfattive che da anni tormentano i residenti della località Calvenzana di Rogeno. Sono infatti rimasti ancora senza una risposta sulla nocività o meno della sostanza che crea disturbi olfattivi: ATS, ente deputato ad effettuare le verifiche in materia di salute pubblica, non era presente al tavolo. I funzionari dell'azienda territoriale sanitaria avevano inviato ''valide motivazioni della loro assenza'' anche nella seduta dell'ultimo tavolo tecnico dello scorso 12 ottobre.
L'assemblea pubblica, che si è tenuta nella serata di venerdì 2 dicembre, si è bloccata a metà quando una cittadina, mentre parlava un relatore, è sbottata. ''Non è accettabile che non sappiamo ancora cosa stiamo respirando''. Un'affermazione che ha poi scatenato un botta e risposta tra i rappresentanti istituzionali presenti e i residenti, che hanno concluso l'assemblea chiedendo nuovi aggiornamenti e auspicando di non dover trascorrere un'altra estate senza poter godere degli spazi aperti.

Alcune immagini dell'assemblea di venerdì sera a Rogeno

Il sindaco Matteo Redaelli ha brevemente riassunto la vicenda, per la quale, a partire dal 2018, si è costituito un tavolo tecnico che coinvolge quattro enti: Comune, Arpa, ATS Brianza e Provincia di Lecco.
''Arpa ha imposto alla ditta di realizzare un progetto di revamping del sistema di aspirazione delle linee di estrusione. In aprile 2022, l'azienda ha comunicato l'avvenuto completamento dei lavori con captazione''. La situazione degli odori non è però migliorata per i cittadini. ''La Provincia di Lecco, il 16 giugno, ha imposto la progettazione e la realizzazione di un sistema di abbattimento per risolvere problematiche di molestie qualora non risolte e di effettuare le analisi di speciazione chimica dei fumi. I risultati degli accertamenti sono stati trasmessi al comune e agli enti coinvolti: è emersa la conferma dell'inefficienza dell'attuale impianto di abbattimento. ''È stata confermata nelle emissioni la presenza di molecole che hanno una soglia olfattiva molto bassa e quindi pur se presenti in basse concentrazioni sono percepibili all'olfatto; pertanto è possibile che tali composti possano essere percepiti anche a distanza''.

La Provincia, nel tavolo tecnico, ha esposto ''i contenuti della documentazione prodotta per il miglioramento dell'impianto di abbattimento proposti dall'azienda, consistenti in un prefiltro a maniche a presidio del solo estrusore e un successivo scrubber a due stadi a letti statici. Nel tavolo tecnico si precisa anche che è stato emesso un nuovo atto dirigenziale che impone alla ditta di realizzare quanto previsto con la clausola che qualora, attuato quanto in progetto, la molestia dovesse perdurare, l'azienda sarà tenuta ad effettuare ulteriori interventi. Fermo restando i lunghi tempi di approvvigionamento del materiale e degli impianti per la realizzazione del progetto (quantificati dalla ditta in 5 mesi), è intendimento degli enti dettare comunque tempistiche mandatorie per la messa in opera del nuovo impianto''.

Da sinistra il consigliere provinciale Fabio Mastroberardino, il sindaco Matteo Redaelli e l'ingegnere Dario Strambini

Su questo punto, è intervenuto l'ingegnere Dario Strambini della Provincia di Lecco: ''l'azienda ha fatto gli interventi di miglioramento della parte di collettamento delle emissioni in atmosfera per fare in modo che tutto venisse convogliato verso gli impianti di abbattimento. Arpa ha verificato che l'azienda avesse adempiuto a questi provvedimenti. Sulla base delle indagini, l'azienda ha presentato ipotesi di lavoro con impianto di miglioramento delle emissioni: un impianto a due stadi valutato positivamente da Arpa perché è un impianto normalmente utilizzato per abbattere quel tipo di sostanza. Il 26 ottobre abbiamo notificato all'azienda di attuare quanto previsto: abbiamo dato un termine complessivo, tra ordine e messa a regime delle apparecchiature, di 6 mesi per arrivare alla messa a regime dell'impianto. Tra ottobre e aprile 2023, l'azienda dovrà procurarsi impianti, installarli e metterli a regime per arrivare a soluzione positiva della problematica. Arpa ha valutato idonea la proposta di impianto rispetto alla problematica emersa: la controprova l'avremo quando l'impianto sarà installato, in funzione e potremo verificare l'efficacia effettiva. Non dovessero essere sufficienti, ci saranno ulteriori provvedimenti che possono essere graduati in funzione della gravità della situazione come l'installazione di altri impianti per abbattimento, l'eliminazione di certi prodotti nella materia prima, la sospensione dell'attività. Tutto questo è in funzione del pericolo e della gravità della situazione. ATS non ha ancora concluso il monitoraggio della ricaduta: sta compiendo le valutazioni''.
L'inizio dei lavori da parte dell'azienda è fissato entro a marzo con la messa in funzione dell'impianto prevista per il 17 aprile 2023.

''La proroga è andata troppo in là. Non ho intenzione di fare un'altra estate come questa: non posso aprire le finestre la mattina, non posso mangiare fuori né stare in giardino con i miei figli. Non è accettabile che non sia stato fatto il monitoraggio della ricaduta. Vogliamo una risposta chiara sulle sostanze emesse e sulla nostra salute. La nostra insoddisfazione è alta per non avere neanche una mezza risposta sulla sostanza respirata'' sono le parole che, a più riprese, sono risuonate ieri sera nell'atrio della scuola primaria di Rogeno.

All'incontro per la Provincia di Lecco non era presente solo la parte tecnica, ma anche quella politica con il consigliere provinciale con delega all'ambiente, Fabio Pio Mastroberardino che, dopo aver a lungo ascoltato le lamentele e le paure dei residenti, ha commentato: ''siamo in uno stato civile con normative, un'infinità, che vanno rispettate. In un'assemblea pubblica, senza dati certi, è inaccettabile sentire allusioni a mancati pagamenti, a sistemi di produzione diversi da quelli dichiarati. Sulle molestie olfattive sono stati fatti interventi che non hanno migliorato la situazione, quindi la Provincia ha imposto, in un tempo ragionevole data la fornitura di materia prima, sei mesi per fare un altro intervento. A seguito di questo verrà rifatto il controllo delle emissioni e dell'uscita dal punto di vista olfattivo. La Provincia, a garanzia dei cittadini, ha scritto che verificherà e nel caso continuerà a chiedere miglioramenti per ridurre l'impatto olfattivo. Non abbiamo la competenza di imporre il compito ad altri enti: il nostro è quello di verificare che le emissioni siano corrette e che vengano fatti gli interventi. Come Provincia ci attiveremo per dire che questo tema è importante''.

Il sindaco Matteo Redaelli ha risposto alle accuse dei cittadini. ''Non è vero che non si è fatto niente. Non bisogna banalizzare il lavoro che si sta facendo. Dal punto di vista macro dell'analisi chimica, non ci sono evidenze in contrario che facciano supporre la nocività del contenuto. Sono stati anche analizzati i singoli componenti chimici, ma ATS non ha ancora dato riscontro. La nostra disponibilità a risolvere questo problema è massima. L'ultima indagine ha riguardato sia la condizione peggiore che quella di normalità: abbiamo tutti i tipi di analisi, sia concordate che non, a vari orari del giorno. Se prima del camino c'è un odore misurato e dopo c'è un altro odore misurato e questo passa all'interno del sistema di abbattimento, tale sistema non abbatte a sufficienza". Il primo cittadino ha lasciato i residenti, in attesa di nuova riunione pubblica per aggiornamenti, sollecitandoli a inviare ancora le segnalazioni degli odori in comune, in modo che quest'ultimo possa farli giungere agli enti preposti.
M.Mau.
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