Valaperta: si è spento Roberto Sala. La sua lotta contro la malattia affrontata camminando
L'ultimo saluto ad un vero e proprio ''guerriero''. E' quello concesso nel pomeriggio di ieri a Roberto Sala, residente a Valaperta di Casatenovo. Era infatti gremita la chiesa di San Carlo in occasione delle esequie del 63enne che negli ultimi anni aveva affrontato con coraggio e determinazione la battaglia contro la malattia, anche in maniera decisamente originale e intrepida.
Appassionato di trekking infatti, Sala nel 2016 era partito per un cammino in solitaria lungo i 900 chilometri della Via Francigena. Un lungo viaggio per un unico obiettivo: sostenere la ricerca oncologica e la Fondazione IEO-CCM di Milano.
Un'esperienza che aveva ripetuto anche l'anno successivo, seppur con tappe differenti, continuando a raccontare il diario del suo cammino speciale tramite le pagine dei principali social media, attraverso le quali veicolava molti messaggi a sostegno della ricerca.
Negli ultimi tempi però, le sue condizioni di salute erano peggiorate, sino al decesso risalente a qualche giorno fa. ''Questa notte Roby si è spento, circondato dall'amore della sua famiglia. Dalla prima diagnosi di malattia sono passati 15 anni: 15 anni di gioia, tanti momenti belli, risate e, ovviamente, chilometri di camminate. Sono questi pensieri a darci conforto. 15 anni raggiunti anche grazie ai risultati della ricerca scientifica. Perciò continuiamo a donare a favore della #ricercaoncologica, alimentiamo la speranza'' il messaggio diffuso nelle scorse ore dai suoi familiari, in particolare dalla moglie Cinzia e dai figli Clizia e Mauro. A loro va la vicinanza e il sostegno di una comunità intera e di chi aveva conosciuto il coraggio di Roberto.
Appassionato di trekking infatti, Sala nel 2016 era partito per un cammino in solitaria lungo i 900 chilometri della Via Francigena. Un lungo viaggio per un unico obiettivo: sostenere la ricerca oncologica e la Fondazione IEO-CCM di Milano.
Paziente oncologico presso l'istituto fondato da Umberto Veronesi, dopo otto anni di cure il casatese aveva deciso di iniziare un'avventura che solo poco tempo prima pareva per lui impossibile. A ogni suo passo lungo le 48 tappe del cammino aveva veicolato il messaggio del prestigioso istituto milanese: "La ricerca è un investimento per il futuro di tutti noi".
"Se anche una sola persona che leggerà la mia storia deciderà di donare fondi alla ricerca io sarò soddisfatto e la fatica fisica che mi attende sarà la fatica più bella che io abbia affrontato in tutta la mia vita" ci aveva detto Roberto, impegnato nella preparazione atletica in vista della partenza. Un'avventura che sperava potesse essere una sorta di memento per chi, impegnato in una battaglia contro la malattia oncologica, potesse vivere la diagnosi di cancro non come una condanna.Un'esperienza che aveva ripetuto anche l'anno successivo, seppur con tappe differenti, continuando a raccontare il diario del suo cammino speciale tramite le pagine dei principali social media, attraverso le quali veicolava molti messaggi a sostegno della ricerca.
Negli ultimi tempi però, le sue condizioni di salute erano peggiorate, sino al decesso risalente a qualche giorno fa. ''Questa notte Roby si è spento, circondato dall'amore della sua famiglia. Dalla prima diagnosi di malattia sono passati 15 anni: 15 anni di gioia, tanti momenti belli, risate e, ovviamente, chilometri di camminate. Sono questi pensieri a darci conforto. 15 anni raggiunti anche grazie ai risultati della ricerca scientifica. Perciò continuiamo a donare a favore della #ricercaoncologica, alimentiamo la speranza'' il messaggio diffuso nelle scorse ore dai suoi familiari, in particolare dalla moglie Cinzia e dai figli Clizia e Mauro. A loro va la vicinanza e il sostegno di una comunità intera e di chi aveva conosciuto il coraggio di Roberto.