Nibionno: in biblioteca fino all'11 mostra dei dipinti di Luca Meroni, artista realista
Dipinti con tratti chiaroscurali molto accesi. La tecnica è affinata dagli anni di lavoro sulla tela e l'effetto è estremamente realistico. Luca Meroni, pittore di Nibionno di 46 anni, sta esponendo in questi giorni le proprie opere d'arte nella biblioteca Nando Maggioni, su spinta della relativa commissione presieduta da Alberto Bigoni che ha scelto di dare spazio a un artista locale.
L'artista Luca Meroni
Meroni si è avvicinato alla pittura quasi ancora prima di tenere in mano la penna: gli approcci con il pennello risalgono a quando ha 4-5 anni. Nel periodo dell'adolescenza, con una passione che cresceva sempre più, ha scelto di assecondare la sua inclinazione artistica iscrivendosi al liceo artistico Papa Ratti di Desio. Dopo le scuole superiori ha proseguito il percorso all' Accademia di Belle Arti a Brera, diplomandosi in pittura.
''Il mio filo conduttore è l'arte figurativa, quindi la figura umana - ha raccontato Meroni - Mi considero un realista dell'anima perché cerco di trovare l'anima delle persone. I temi sono classici però con uno sguardo moderno su colori e contrasti. Mi rifaccio al chiaroscuro di Caravaggio: per me sono come i contrasti della vita, tra gioia e tristezza, che cerco di riproporre in pittura e lo faccio con un modo che rispecchia i giorni nostri''.
Gli artisti a cui Meroni si ispira sono quelli classici come Velasquez, Tiepolo o ancora il sublime Michelangelo. Le tecniche sono svariate: olio, tempera, acquarello, china, carboncino. A queste si aggiunge la lavorazione del marmo per la realizzazione di sculture.
Il titolo della mostra è ''Orizzonti luminosi''. ''La mia pittura è luce, anche nelle zone d'ombra. Mi piace creare un'emozione e trasmettere qualcosa allo spettatore: cerco di coinvolgerlo e nell'accezione barocca di sbalordirlo e incantarlo. La mia arte deve lasciare un messaggio, al di là che piaccia o meno. In questo periodo mi piace dipingere una luce sottile, quasi divina, che entra da un'apertura'' ci ha detto.
Meroni lavora principalmente su committenze private, per le quali realizza in special modo ritratti, ma ha anche lavorato nelle chiese. ''In pittura sacra dipingo temi come la crocifissione, la resurrezione e la sacra famiglia. Nei santi non metto mai l'aureola perché nella mia idea realistica erano persone come noi, che in arte sono state rappresentate con l'aureola per conferire loro un aspetto divino'' ha proseguito.
La sua arte è visibile anche in paese: per la chiesa parrocchiale di Tabiago ha realizzato ''L'ultima cena'' sull'altare e decorato il Battistero con scene della vita di Cristo, mentre per la chiesa di Santi Gervaso e Protaso ha eseguito, nell'estate 2021, due dipinti raffiguranti la Madonna e San Giovanni. Oltre alla pittura sacra, Meroni dipinge soggetti profani, che nascono da spunti quotidiani. ''Nella mostra ci sono paesaggi, figure, ma anche i noti due amanti della Divina Commedia Paolo e Francesca: entrambi sono nudi ma resi in chiave moderna. La sera prima di dipingerli ho letto un passo dell'inferno e mi è venuta l'ispirazione''.
Nella pittura di Meroni non esiste una rappresentazione sistematica, un tema ricorrente. ''Non credo al soggetto da dipingere in eterno: sono sempre alla ricerca di perfezionarmi e non mi considero mai arrivato. Dipingo sempre qualcosa tutti i giorni e mi viene sempre voglia di fare qualcosa, magari un semplice getto quando ho meno tempo''.
La costanza nell'esercizio lo ha portato ad affinare la tecnica al punto che gli spettatori rimangono meravigliati osservando la perfezione dei tratti che vengono accentuati dal chiaroscuro. Un gioco di luci e ombre che appunto racchiude il senso stesso della vita.
La mostra rimarrà visitabile fino a domenica 11 dicembre negli orari di apertura della biblioteca.
M.Mau.