Colle: ai funerali del consigliere Cantaluppi ricordata l'anima sportiva e civica

Un uomo del fare. Uno sportivo a trecentosessanta gradi, curioso (nel senso più positivo del termine) e con la voglia di spingersi sempre al di là dei propri limiti.
E' questo il ritratto di Rodolfo Cantaluppi emerso nel pomeriggio odierno, in occasione dei suoi funerali celebrati nella chiesa dedicata a San Michele, in località Nava di Colle Brianza. In tanti hanno voluto presenziare alla cerimonia per dare l'estremo saluto ad una persona che ha saputo lasciare un segno forte in quanti lo avevano conosciuto.

L'uscita del feretro di Cantaluppi dalla parrocchiale di Colle Brianza: a destra il parroco don Alberto Pirovano

Lo ha ricordato il parroco don Alberto Pirovano nella sua omelia, apertasi con un commento al brano tratto dal Vangelo di Marco. ''Quest'oggi stiamo salutando Rodolfo, ringraziandolo per quello che ha fatto. Il sepolcro vuoto sa di speranza e di resurrezione: è questo il profumo che ha vinto, non quello della morte'' ha detto il sacerdote, ricordando quanto la scomparsa improvvisa del 75enne abbia lasciato l'intera comunità sgomenta e con degli interrogativi che non trovano risposta. ''Ci siamo anche chiesti perchè, per la burocrazia, ci siano voluti così tanti giorni per dare l'ultimo saluto a Rodolfo''.

Rodolfo Cantaluppi sui banchi del consiglio di Colle Brianza

Classe 1947 e originario del milanese, Cantaluppi si era trasferito diversi anni fa a Colle Brianza dove era conosciuto da molti e dove si era impegnato in politica, una delle sue passioni. Durante la sua carriera lavorativa aveva rivestito il ruolo di amministratore per diverse imprese del settore privato; da tempo era professionalmente impegnato in un'azienda che commercializzava prodotti edili impiegati nel settore del risparmio energetico. La sua esperienza lo aveva anche portato a rivestire il ruolo di consigliere provinciale e di vicepresidente di Ausm, una società municipalizzata del comune di Calolziocorte.
Un uomo che ''non si arrendeva mai'', ''uno sportivo completo'' ha ricordato don Alberto facendo proprie le parole della moglie Maria Romana e della figlia Giulia con le quali ha parlato a lungo in queste settimane successive alla morte, avvenuta lo scorso 16 novembre in ospedale a Sondalo, in Valtellina, a seguito delle complicanze dovute ad un'operazione chirurgica.

Una persona ''che viveva per la famiglia, per l'impegno sociale e comunale'': così ha esortato a ricordarlo il parroco di Colle, chiedendo a Dio di ''spalancargli le braccia della sua misericordia'' ed esortando i fedeli presenti a non vergognarsi delle lacrime che in questo momento di dolore potrebbero solcare i visi di molti: ''esprimono il dolore per la perdita, ma anche l'amore per averlo conosciuto''.
L'impegno comunitario di Cantaluppi è stato ben evidenziato dal sindaco Tiziana Galbusera che, in fascia tricolore, ha voluto esprimere a nome del consiglio comunale e dei dipendenti un pensiero al collega e ai suoi familiari, dopo questi trenta mesi di conoscenza trascorsi nel comune impegno a favore del piccolo paese del circondario oggionese. La prima cittadina in particolare ha ricordato il 75enne per la sua affabilità e per i suoi modi cortesi, ma altresì per la sua capacità di mediazione''. ''E' stato sempre disponibile a collaborare per il bene di Colle'' ha detto Galbusera, svelando il suo impegno per garantire una situazione abitativa ad una persona in difficoltà, ma anche per essersi fatto portavoce di istanze a favore della comunità di Campsirago. ''I suoi suggerimenti si sono trasformati in proposte concrete e presto diventeranno realtà'' ha concluso il sindaco.

A salire sull'altare, prima che la cerimonia volgesse al termine è stata la figlia, che ha voluto omaggiare i presenti di un ritratto genuino e sincero del genitore. Un rapporto il loro complesso - come ha ammesso la stessa giovane - ma caratterizzato da reciproca stima e grandissimo affetto. ''Era una persona dal carattere non facile, ma unica. Una persona speciale, che sapeva fare tutto, che conosceva moltissime cose ed era animata da grande curiosità'' ha detto, ricordando i tantissimi sport praticati dal padre, anche a carattere agonistico. In questi giorni Giulia Cantaluppi ha confidato di aver capito ancor di più l'essenza del padre dopo aver letto ''Il gabbiano Jonathan'' , un libro che lui stesso le aveva consigliato più volte quando era piccola. Un inno a non arrendersi mai, a spingersi sempre oltre. Esattamente quello che in questi 75 anni ha fatto Rodolfo: ''lui era proprio così: è caduto molte volte e non solo fisicamente, ma si è sempre alzato, più forte di prima. Sono tanto orgogliosa di lui e me ne vanterò sempre. Era forte e buono'' ha concluso la figlia, fra gli applausi.

Ad omaggiare Cantaluppi - o meglio Rudy, come in tanti erano abituati a chiamarlo - anche le parole di un amico che con il collese condivideva la passione per il mare. ''Lo immaginerò sempre dietro la nostra barca, con il timone fra le mani'' ha detto, condividendo con i presenti gli aneddoti di esperienze sportive e personali vissute insieme in questi anni.
G. C.
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