Villa Greppi: gran finale il 12 per 'Grandangolo' con Culicchia
Una carrellata di dieci appuntamenti con architetti, scrittori, storici, giornalisti, agronomi e antropologi che termina lunedì proprio in compagnia di Giuseppe Culicchia, che dopo il longseller "Torino è casa mia" torna a esplorare e a raccontare un'altra città del suo cuore: Berlino.
''Di Berlino - spiega lo scrittore - mi sono innamorato prima ancora di andarci. Bastarono poche righe di Berlin Alexanderplatz di Alfred Döblin a folgorarmi. Così, finito di leggere il libro, partii. Con la speranza di trovare da qualche parte, in un vicolo o in una bottega, almeno un frammento di quella Berlino, la Berlino tra le due guerre. Non appena uscito dall'aeroporto anziché dal penitenziario di Tegel, non presi un tram ma un autobus. E tutte le Berlino contenute da quella città bagnata da fiumi e laghi e circondata da foreste e ricca di parchi e bar e cinema e librerie e scivoli e altalene di botto mi vennero incontro''.
Cortili e grattacieli; viali a sei corsie e sentieri nel bosco; Jugendstil e Bauhaus; Razionalismo sovietico e Neoclassicismo: entrare a Berlino - questo quanto narrato da Culicchia nel volume edito da Laterza - significa proiettarsi nel passato, nel presente e nel futuro. Una sorta di capsula del tempo, capace di attraversare tutto il Novecento e insieme di scagliare il visitatore nel mondo che verrà.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.