Villa Greppi: all’antico granaio la mostra collettiva dei partecipanti alle residenze

Si è tenuta sabato pomeriggio l'inaugurazione della mostra con cui ogni anno si conclude il progetto "Residenze d'artista", promosso dal Consorzio Brianteo Villa Greppi e curato dalla dottoressa Simona Bartolena.

Gli artisti Iozzino, Nelli e Pometti con Simona Bartolena

"Dal 2018, all'inizio di ogni anno il Consorzio propone un bando a cui possono partecipare artisti di tutta Italia per risiedere qui e lavorare per due mesi in questo atelier. Al termine dell'esperienza, ogni artista regala al Consorzio una delle opere che ha realizzato durante il periodo passato alla villa" ha spiegato Marta Comi, vicepresidente dell'ente culturale monticellese.

Da sinistra Marta Comi e Simona Bartolena

"Tutti gli artisti che partecipano alla nostra residenza trovano il modo di cambiare la loro ricerca, riflettere meglio su alcune questioni del loro lavoro. È la villa che lo permette, grazie al clima che si respira qui. La residenza di Villa Greppi è una residenza di riflessione, in cui gli artisti si ritrovano e lavorano su se stessi" ha aggiunto Simona Bartolena.

Maurizio Pometti

È stata la stessa storica e critica d'arte a presentare i tre artisti di quest'anno, seduti di fianco a lei nell'atelier di Villa Greppi. La prima artista che ha vissuto a Monticello nel 2022 è stata Marianna Iozzino, pittrice trentaquattrenne originaria di Nocera Inferiore. "Marianna ha una mano che nel disegno sa essere forte e aggressiva ma anche molto poetica. Qui ha acquisito ancora più sicurezza in sé, tanto è vero che ha iniziato a realizzare opere di grandi dimensioni. Lei disegna corpi o figure che ricordano corpi. A tratti sono violenti e inquieti ma mai disperati, anche grazie ai colori accesi e vibranti che usa" ha spiegato Simona Bartolena.

Marianna Iozzino e Giulia Nelli

"Nonostante avessi sempre disegnato dal vero, qui in villa ho potuto coltivare una tensione emotiva, ho trasportato quello che avevo dentro sui taccuini che poi vedrete" ha risposto Marianna Iozzino, confermando in qualche modo la capacità della villa di stimolare riflessioni particolarmente profonde.

Dopo Marianna è arrivata Giulia Nelli, trentenne artista nata a Legnano. "Giulia usa un medium molto particolare, cioè i collant. Le sue opere lavorano sulla relazione, sul legame, sugli intrecci. Spesso sembrano paesaggi dell'anima. Si nota una bidimensionalità o una tridimensionalità generate in modo anomalo e inconsueto ma molto interessante" ha proseguito la dottoressa Bartolena.

"Io ho avuto la possibilità di sperimentare nello spazio. Il periodo passato qui mi ha aiutato molto anche a realizzare la mia prima monografia. Ci tenevo a ringraziarvi" ha sottolineato Giulia Nelli mentre consegnava una copia del libro a Marta Comi.

Il dittico che Pometti donerà al Consorzio

L'ultimo artista era Maurizio Pometti, nato a Catania nel 1987, per il quale la residenza era terminata da poco tempo. Non a caso, alle pareti della sala dove ci trovavamo erano esposte alcune suoi quadri: Maurizio Pometti, infatti, inaugurava anche la sua mostra personale, ossia l'esposizione con cui ogni artista mostra le sue opere al pubblico al termine del periodo di residenza.

"Maurizio ha questo stile pittorico particolare, basato sull'uso del monocromo. Trasforma delle immagini che in qualche modo riprendono delle nostre memorie, afferiscono ad un immaginario che ci appartiene. Rende eterna un'istantanea, una fotografia che potrebbe sparire" ha spiegato Simona Bartolena.

"Il regalo più grande di questa residenza è stato entrare in contatto con me stesso. Mi sono sentito abbracciare dal paesaggio, di cui mi sono innamorato. Ho iniziato a disegnare il paesaggio e a farlo fatto partendo dal vero, mentre di solito realizzo un'opera a partire da delle vecchie fotografie" ha risposto Maurizio Pometti.

Tutti i presenti si sono quindi diretti verso il secondo piano dell'antico granaio, dove era allestita la mostra collettiva dei tre artisti. Lì, mentre osservavamo le opere, abbiamo chiesto a Maurizio Pometti qual è il quadro che intende donare al Consorzio. Lui si è voltato e ha indicato un dittico posizionato a metà della sala. "Accostare il paesaggio alla figura umana è stata una delle prime idee che mi è venuta qui in villa. Si tratta di guardare oltre l'oggetto che noi abbiamo davanti. Il riconoscere che la natura e l'uomo sono strettamente collegati".
A.Bes.
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