Nibionno, estorsioni e minacce ai danni di un ex amico: giovane condannato a 5 anni

Cinque anni in rito abbreviato. E' la pena inflitta stamani dal giudice per le udienze preliminari Nora Lisa Passoni, ad un 22enne originario del Senegal, ma con residenza a Nibionno, resosi protagonista di una serie di episodi ai danni di un connazionale che lo hanno trascinato in Aula, chiamato a rispondere delle accuse di lesioni, rapina aggravata, estorsione aggravata e porto abusivo di armi atte ad offendere.
Il giovane infatti (S.I.M. le sue iniziali) avrebbe ripetutamente minacciato - avvalendosi di un coltello - il ''rivale'', reo di averlo segnalato alle forze dell'ordine per una precedente vicenda avvenuta presso la stazione di Sala al Barro. In quella circostanza infatti, l'imputato insieme ad alcuni complici (tra cui la parte lesa del procedimento odierno ndr), avrebbe aggredito e rapinato un ragazzo, poco più che maggiorenne e residente a Galbiate. Quest'ultimo, mentre si trovava in compagnia di un amico, era stato accerchiato dai tre quasi coetanei che, dopo averlo malmenato, gli avevano sottratto il borsello contenente qualche euro, documenti, una carta di credito prepagata e delle cuffie wire-less. Poi la banda si era dileguata, facendo perdere le proprie tracce.

L'ingresso del palazzo di giustizia di Lecco

L'amico del ragazzo rapinato tuttavia, aveva riconosciuto fra i tre uno dei minorenni: risaliti alla sua identità, i carabinieri della stazione di Olginate si erano presentati a casa sua. Il giovane in quella circostanza aveva ammesso le proprie responsabilità e in poco tempo i militari erano riusciti a individuare anche i complici: un secondo ragazzo non ancora maggiorenne e l'odierno imputato, originario del Senegal ma residente a Nibionno. Le immagini del sistema di videosorveglianza avevano poi consentito di stringere ulteriormente il cerchio attorno ai tre presunti autori della rapina ai danni del giovane galbiatese. Una vicenda che sarà meglio sviscerata nelle prossime settimane davanti al tribunale in composizione collegiale e dalla quale avrebbe appunto tratto origine questo secondo filone di indagine, con episodi verificatisi fra Galbiate e l'oggionese, i paesi attraversati dalla linea ferroviaria del ''besanino''. Qui il nibionnese avrebbe chiesto soldi ad uno degli ex amici e complici minorenni (la cui colpa è stata appunto quella di aver fatto la ''spia''), rapinandolo e minacciandolo a più riprese, talvolta sotto la minaccia di un coltello.
Esasperata e spaventata, la vittima ha denunciato quanto gli stava capitando ai carabinieri che, dopo aver fotocopiato le banconote che il ragazzo avrebbe dovuto consegnare all'ex amico, l'hanno convinto a dargli appuntamento per la consegna. Quando questi si è presentato e si è fatto dare i soldi, i militari lo hanno bloccato e fermato. Le banconote ''segnate'' lo hanno ''incastrato''.
Tradotto stamani in tribunale a Lecco dal carcere lariano - dove si trova detenuto - il giovane imputato è comparso in aula assistito dall'avvocato Christian Mazzeo, suo legale di fiducia. Se il sostituto procuratore Simona Galluzzo ha chiesto per il 22enne la condanna a sette anni, la pena sentenziata dal giudice Passoni (in abbreviato) è stata più mite: un lustro, scontata di un terzo per la scelta del rito alternativo.
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