Barzago: atmosfera magica al presepe vivente per le strade del paese
Impegno, collaborazione, amore per il proprio paese. Questi gli ingredienti principali del magico incantesimo che sabato sera ha trasformato il centro di Barzago nell'antica città di Betlemme.
Varcare l'ingresso dell'area destinata al presepe vivente è stato come compiere un vero e proprio salto all'indietro nel tempo. Lavandaie intente a pulire i panni, fabbri, artigiani e cuochi. Una dopo l'altra, le bancarelle raccontavano tanti spaccati diversi della Palestina di duemila anni fa.
"Parliamo di 90 figuranti e 35 addetti ai lavori, tra cui costumisti e scenografi, questi ultimi diretti da Giulia Rocca. Ci abbiamo impiegato quattro mesi ma solo già avevamo molti degli elementi che compongo i vari stand" ci ha spiegato Paolo Pessina, uno degli organizzatori.
"Siamo ormai giunti all'undicesima edizione ma questa è la prima volta che usciamo dalla chiesa e dall'oratorio e andiamo incontro al paese. Devo ringraziare l'amministrazione, con abbiamo collaborato in modo molto efficace, nonché i cittadini che abitano in questa via, perché sono stati molto gentili e disponibili".
Risalendo lungo il tratto di strada che dal municipio porta alla chiesa, si incrociavano alcuni soldati dell'antica Roma armati di lancia e scudo. Su un lato della piazza la tenda di Re Erode, sfarzosa e imponente. Dall'altra parte, una piccola capanna, con a fianco, un recinto dove riposavano beati alcuni asinelli. Sotto la struttura, una giovane famiglia con un piccolo neonato in grembo. Rendere a parole il realismo della scena è molto difficile.
"Questo è un momento molto atteso dai barzaghesi. Solo nel 2020 non siamo riusciti a realizzare il presepe vivente causa Covid. Quest'anno, per la prima volta, siamo usciti per le strade del paese. Del resto, Dio si fa uomo in mezzo a noi, è presente dove la comunità vive, non in un luogo privilegiato" ha sottolineato don Giovanni Colombo, parroco di Barzago. Osservando l'area dal sagrato della Chiesa, si poteva notare la felicità che permeava l'atmosfera.
Non si trattava solo della magia del Natale ormai prossimo. Era la gioia di una comunità che prendeva possesso delle strade del proprio paese per viverle appieno. Un sentimento, questo, palese anche sul volto sorridente del sindaco Mirko Ceroli, che ci ha raggiunto di fianco alla sinagoga con un po' di fatica dato l'elevato numero di persone che lo salutava.
"Dopo la festa del paese e l'Immacolata, la serata di oggi è una nuova occasione per uscire in strada e ritrovarsi come comunità. In questo modo, infatti, si riescono ad attirare persone che normalmente non frequentano l'oratorio o la chiesa. È qualcosa di veramente apprezzabile, realizzato con il coinvolgimento di intere famiglie".
A. B.