Bosisio: cadavere non reclamato. Inumato al cimitero il 30enne investito sulla SS36

Nessun parente lo ha reclamato, nessuno lo ha cercato nell'ultimo mese. Ora, dopo che è stato inumato al cimitero di Bosisio Parini, nessuno lo piangerà. Il comune, in ossequio alla legge, ha dato sepoltura - sostenendone economicamente le spese - al 30enne magrebino, vittima di un investimento sulla statale 36



L'uomo, di origini egiziane, nella notte del 19 ottobre, stava percorrendo a piedi la carreggiata dell'arteria in direzione Milano all'altezza dell'azienda Rodacciai quando un Suv, non riuscendo ad evitarlo, lo ha travolto e investito. Nonostante le cure mediche prestate, l'uomo è spirato sul posto e i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La sua identificazione, tuttavia, è apparsa sin da subito complicata: aveva infatti con sé i documenti di un altro giovane magrebino. Era irregolare sul territorio italiano, senza permesso di soggiorno. La polizia stradale e dell'immigrazione è risalita alla sua identità attraverso le impronte digitali. Una volta attribuitogli un nome e un cognome, però, non si è riusciti a rintracciare genitori o familiari e nemmeno conoscenti, in modo da restituire loro le spoglie. D'altro lato, in più di un mese - 42 giorni il temine previsto dalla legge - nessuno ha reclamato la sua salma, un feretro su cui piangere il caro mancato improvvisamente. La famiglia, con ogni probabilità residente nel territorio d'origine, non è forse nemmeno venuta a conoscenza del tragico accadimento in cui il trentenne ha perso la vita.



L'assise riunita ieri sera a Bosisio Parini

In casi come questi, il decreto del presidente della Repubblica n. 285 del 10 settembre 1990 (decreto di approvazione del regolamento di polizia mortuaria) dispone che venga data sepoltura ai cadaveri delle persone decedute nel territorio del comune, qualunque ne fosse in vita la residenza (articolo 50). L'onere di tale procedura ricade sul comune ove avviene il decesso e per questo l'amministrazione comunale di Bosisio ha stanziato 1.000 euro a copertura delle spese. "La salma dell'uomo non è stata reclamata nei 42 giorni previsti dalla legge - ha spiegato il sindaco Andrea Colombo - La norma obbliga il comune dove è avvenuto il decesso ad occuparsi del trasporto dall'ospedale di Lecco dove si trovava la salma, dell'acquisto della cassa e dell'inumazione al nostro cimitero". Il defunto è stato già inumato nella fossa comune del cimitero.
M.Mau.
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