Cortenuova, monsignor Paccanelli a Santo Stefano: 'Senza Dio il Natale diventa sdolcinato'

Anche quest’anno la chiesa parrocchiale affrescata e accogliente del Santissimo Redentore di Cortenuova ha ospitato monsignor Adriano Paccanelli. Originario di Casatenovo, il monsignore ha officiato, come da tradizione, la messa solenne di Santo Stefano. “Il primo di tutti i martiri è proprio Santo Stefano, che aveva conosciuto così in profondità il suo maestro da vivere come lui e morire per lo stesso motivo”, ha esordito monsignor Paccanelli durante la celebrazione della mattinata di lunedì 26 dicembre.


Monsignor Adriano Paccanelli


Il parroco don Valentino Agostoni



Ufficiale di segreteria di stato e ausiliario della Basilica papale di Santa Maria Maggiore di Roma, monsignor Paccanelli ha tenuto una lunga e severa omelia davanti alla comunità cattolica della frazione monticellese. Dopo la lettura di don Valentino Agostoni di un brano del Vangelo secondo Matteo, che metteva in guardia gli uomini dagli stessi uomini, il porporato ha contestualizzato le parole appena enunciate, soffermandosi sul significato del Natale nella nostra società.





“Maria e Giuseppe giunti a Betlemme non trovano posto nell’albergo e si accontentano di una stalla, un posto che normalmente era adibito agli animali. Questo ci dispiace, ma anche noi nei confronti di Gesù e del suo Natale facciamo la stessa cosa. I richiami a Cristo sono ormai pochi, se non addirittura inesistenti. Anche all’interno delle nostre famiglie il Natale si riduce a una corsa frenetica da un negozio all’altro. All’interno di questa costruzione apparentemente perfetta, dov’è il posto per il figlio di Dio che si fa uomo per questa società che pensa di non avere bisogno di Gesù?”, ha dichiarato il monsignore.





Di fronte a una società che perde pezzi da tutte le parti, che non sa quale direzione prendere, il monsignore ammonisce: “noi cristiani non possiamo accettare questa società senza Dio. Una società senza Dio, è come un corpo senz’anima, ma un corpo senz’anima è un cadavere. Proprio perché uno non può togliere da dentro di sé la presenza di Dio, si cercano dei surrogati: il Natale diventa una cosa sdolcinata dentro lo spazio di due parentesi, per cui a Natale si diventa più buoni facendo un po’ di beneficenza. Questo non significa celebrare il Natale del Signore ma ricoprire un vuoto momentaneo, non definitivo”.





Monsignor Paccanelli ha, infine, insistito sulla dimensione verticale che collega i fedeli a Dio, che collega le persone alla dimensione trascendentale, e non solo a quella orizzontale della vita di tutti i giorni.
Al termine della messa - alla quale hanno preso parte fra gli altri, anche il vicesindaco Davide Gatti e Luca Rigamonti (già sindaco e oggi direttore di Retesalute) - don Valentino ha ringraziato caldamente il monsignore, il quale ha ricambiato i ringraziamenti, augurando al parroco altri e lunghi anni di apostolato sacerdotale come guida sicura e certa della comunità monticellese. 
M.Bis.
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