Barzanò, Pino appende al chiodo la divisa da portalettere: per lui è arrivata la pensione
Volontario in Croce Rossa, infaticabile presenza tra le fila della Pro loco, alla festa di Sant'Anna e....ormai ex postino. Eh sì, perchè Giuseppe Bellantonio - per tutti Pino - lo scorso 30 dicembre si è congedato dal servizio per la meritata pensione.
Appesa la divisa (quella di portalettere s'intende) al chiodo...ora Pino potrà proseguire con ancora più slancio la sua attività di volontario al servizio della comunità barzanese, godendosi però anche qualche momento di riposo (e non) tutto per sè.
Non lo si vedrà più transitare per le strade di Barzanò e dei comuni limitrofi in sella al motorino giallo di Poste Italiane, con l'immancabile divisa dai colori accesi. Per il 63enne originario di Seminara (Reggio Calabria) è infatti arrivato il tempo del riposo...perlomeno dalla professione. Perchè Pino non rinuncerà certamente a portare avanti la sua attività di volontariato che in questi decenni lo ha reso un volto noto ed apprezzato in ogni campo.
Pino Bellantonio nel suo ultimo giorno di lavoro come portalettere
Il suo legame con le Poste è nato un po' per caso. Poco dopo il suo arrivo in Brianza, archiviata un'iniziale parentesi nel settore metalmeccanico, Bellantonio tentò una nuova strada lavorativa. ''Ho iniziato a fare il postino nel gennaio del 1985: me lo ricordo bene perchè era l'anno della storica nevicata. Ero a Besana dove sono rimasto per tre anni e mezzo, poi mi sono spostato a Veduggio per oltre un decennio, infine a Barzanò'' ci ha raccontato l'ormai ex portalettere che nell'ufficio allora ospitato in Via Manara, a pochi passi dal municipio, aveva esordito nel 1998. ''Per noi addetti alla consegna in realtà, la sede era l'ex Casa del Fascio dove lavoravamo un quattro. Ora è tutto cambiato: da qualche anno è stato creato in Via Leonardo da Vinci il centro distribuzione, riferimento per diciotto comuni del territorio, e tutti lavorano lì. All'epoca invece, ogni paese aveva il proprio postino''.Pino Bellantonio è stato per quasi venticinque anni il referente di Barzanò (peraltro suo comune di residenza), con una breve parentesi di tre anni a Cremella e gli straordinari effettuati fra Barzago, Sirtori e Viganò. Un lavoro che gli ha consentito di instaurare molti rapporti umani, dentro e fuori dall'ufficio e che, come lui stesso ci ha confidato, ha sempre portato avanti con estremo piacere. Non importava che piovesse, nevicasse o facesse freddo: ogni giorno il suo turno ha sempre cercato di svolgerlo con impegno e con il sorriso.
L'evoluzione della tecnologia ha certamente trasformato anche il lavoro del portalettere, come il 63enne ci ha confermato: ''da qualche anno abbiamo a disposizione i palmari, piccoli telefonini che ci consentono di offrire una serie di servizi innovativi per i cittadini, direttamente a domicilio''. Passi da gigante se si considera che fino a pochi decenni fa, i postini non avevano un motorino assegnato - come avviene oggi - e dovevano provvedere alla consegna della corrispondenza con i propri mezzi.
Agli istanti di spensieratezza vissuti, ha fatto da contraltare anche qualche momento brutto: sono ben otto (di cui cinque nella sola sede di Veduggio) le rapine messe a segno ai danni degli uffici postali negli anni in cui Bellantonio vi ha lavorato. Un fenomeno che ormai non è più così diffuso, ma che fra gli anni Ottanta e Novanta soprattutto, era decisamente più frequente di oggi.
Il bilancio di questi (quasi) trentotto anni di lavoro è sicuramente positivo: lo dimostrano anche i saluti colmi di affetto che i colleghi e gli utenti hanno tributato al barzanese durante gli ultimi giorni di servizio.
Appesa la divisa (quella di portalettere s'intende) al chiodo...ora Pino potrà proseguire con ancora più slancio la sua attività di volontario al servizio della comunità barzanese, godendosi però anche qualche momento di riposo (e non) tutto per sè.
G. C.