Casatenovo: in tanti per l'ultimo saluto alla mamma mancata a soli 37 anni per un malore
Una vita spesa con amore, al servizio degli altri. Chiara Vailati era una mamma, una moglie, ma anche una operatrice socio-sanitaria; una ragazza cioè, che aveva scelto una professione al servizio del prossimo. A ricordarlo nel pomeriggio odierno è stato don Marco Rapelli, chiamato a presiedere le esequie funebri della mamma di soli 37 anni improvvisamente strappata - la scorsa settimana - all'affetto della sua famiglia.
Il feretro della 37enne lascia la parrocchia di San Giorgio al termine delle esequie
Era gremita la parrocchia di San Giorgio per l'estremo saluto alla giovane donna originaria di Vedano al Lambro, dove i suoi parenti (in particolare il padre Giovanni) sono impegnati a tutto campo nell'associazionismo. Non a caso fra i presenti si notavano le divise gialle della Protezione civile, realtà di cui Chiara aveva fatto parte per alcuni anni, prima di trasferirsi a Casatenovo.Una scelta di vita vera e propria: qui infatti, aveva creato la sua famiglia unendosi in matrimonio con Santo Annino, dipendente del salumificio Vismara. Dal loro matrimonio poi, sono nati due splendidi bambini di 6 e 4 anni, rimasti da un giorno all'altro senza l'affetto della mamma. Il malore che ha colpito Chiara infatti, non le ha dato scampo: inutile la corsa a sirene spiegate all'ospedale di Carate, dove la 37enne si è spenta, lasciando alle sue spalle un vuoto incolmabile.
Chiara Vailati
''E' difficile trovare parole di conforto per i parenti. Come si può spiegare poi, quello che è successo ai bimbi? Mi piacerebbe però, raccogliere tutto: le lacrime, il dolore e anche la rabbia verso Dio o verso il destino, per chi non crede'' ha detto in esordio di omelia don Marco. ''La sofferenza ci sgomenta sempre: del resto siamo vivi e la morte fa parte di questa condizione anche se non ci abituiamo mai. Quando però tutto questo arriva in maniera totalmente inaspettata, accettarlo è più difficile'' ha proseguito il sacerdote, ricordando di aver conosciuto la 37enne e il marito in occasione del battesimo dei loro bambini. ''Chiara ha vissuto la sua vita con amore, quello che l'ha spinta a scegliere un lavoro nobile nel quale potesse aiutare gli altri, dedicando però anche del tempo alla sua famiglia. Quell'amore che l'ha spinta a sposare Santo: un'unione che ha generato due bellissimi bambini. Chi vive in questo modo anche se muore continua a vivere, perchè l'amore è più forte della morte'' ha proseguito don Rapelli, ricordando che ''Chiara vive nella dimensione di Dio''. ''Forse potremmo sembrare dei pazzi: in questo momento di dolore siamo qui a ringraziare il Signore. Invece è giusto perchè il Dio di Gesù continua a donare il suo amore, la sua vita'' ha aggiunto il sacerdote facendo riferimento al brano del Vangelo di Giovanni letto poco prima, e accostando dunque la scomparsa di Chiara alla morte di Lazzaro, pianto dalla sorella Marta.
Una celebrazione molto partecipata, alla quale hanno presenziato anche don Giuseppe Riva e don Eugenio Della Libera, entrambi ex parroci di Vedano al Lambro, comune di residenza dei Vailati. Due comunità dunque, unite nel ricordo di Chiara e nella vicinanza ai suoi cari.
Sul finire della liturgia, prima che il feretro della 37enne lasciasse la parrocchiale per avviarsi al vicino cimitero, è stata data lettura di una missiva scritta dai familiari. ''In questi giorni siamo stati travolti da un'onda di affetto e calore inaspettati che ci ha offerto conforto. Desideriamo quindi ringraziare coloro che ci hanno voluto dedicare un messaggio, un gesto o una telefonata per esprimere la loro vicinanza, confidando che quanto avvenuto sarà di sostegno anche per i giorni a venire''.
G. C.