Villa Greppi: ''Percorsi nella memoria'' porta a Missaglia la musica di Caffè Odessa

''Recentemente la senatrice a vita Liliana Segre ha sostenuto che presto la Shoah sarà solo una riga sui libri di storia. Ecco, vedervi così tanti stasera mi fa pensare che le cose possano andare in un modo diverso''. Con queste parole, Lucia Urbano, presidente del Consorzio Brianteo Villa Greppi, ha aperto la terza serata della rassegna "Percorsi nella memoria", organizzata come ogni anno dall'ente culturale casatese in occasione della Giornata della Memoria.

Da sinistra Lucia Urbano (Consorzio Villa Greppi) e l'assessore Donatella Diacci

In tanti ieri sera sono giunti presso la sala civica Teodolinda a Missaglia per assistere all'evento forse più affascinante previsto quest'anno nell'ambito di questo tradizionale ciclo di incontri, curato dal direttore scientifico Daniele Frisco. Parliamo di "Caffè Odessa", un viaggio tra parole e musica all'interno dell'immenso e magico universo della musica ebraica e delle sue contaminazioni.

Nel ruolo di moderni "Virgilio", il poeta che accompagnò Dante nel suo viaggio tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, c'erano quattro eccezionali artisti: Miriam Camerini (voce), Rouben Vitali (clarinetto), Manuel Buda (chitarra e saz turco), Bruna Di Virgilio (violoncello e pianoforte).

"Dieci anni fa io e Manuel ci trovammo ai tavolini di vari caffè di Milano a cercare di capire che cosa sia davvero la musica ebraica. Abbiamo deciso di non dare una risposta a questo quesito bensì di farlo crescere. In dieci anni questa domanda ci ha portato in giro per l'Europa, a conoscere tanti amici e tante idee. La domanda ancora rimane, abbiamo individuato non una ma tante possibili risposte e vogliamo proporvele stasera" ha raccontato Miriam Camerini.

I quattro artisti hanno quindi trasportato i presenti in giro per il mondo. Dalle sinfonie spagnoleggianti della diaspora sefardita, allo swing tipicamente statunitense fino al fascino ipnotico delle melodie occidentali. "Ognuno di questi brani rappresenta la porta verso un mondo di melodie molto più ampio e complesso. La nostra ricerca continua. Se verrete a rivedere Caffè Odessa tra un paio d'anni non sentirete ciò che avete ascoltato stasera" ha sottolineato Manuel Buda.

Dopo un'ora e mezza di concerto, l'estasi del pubblico presente è esplosa in un sonoro applauso.
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