Cassago chiama Chernobyl: un anno dopo l'inizio della guerra, fiaccolata e preghiere

''La guerra è un atto contrario alla ragione umana''. Era riassunto qui nelle parole di Lev Tolstoj citate da Roberta Marabese, sindaco di Cassago, il senso dell'iniziativa svoltasi ieri sera. In tanti hanno partecipata alla fiaccolata della pace organizzata dall'associazione Cassago chiama Chernobyl in collaborazione con la parrocchia SS.Giacomo e Brigida e l'istituto comprensivo Agostino d'Ippona.

Il gruppo di sindaci e amministratori intervenuti alla serata con Armando Crippa (secondo da destra in prima fila)

Dopo essere partiti dall'istituto S. Antonio Opera S.L. Guanella, il piccolo corteo è giunto nella chiesa parrocchiale per la recita del rosario. "Chiediamo il dono della pace per i nostri fratelli e sorelle che soffrono in Ucraina da un anno e per tutte le situazioni di violenza che ci sono nel mondo. La pace ci deve unire tutti" ha sottolineato don Giuseppe Cotugno, parroco di Cassago, nel suo saluto introduttivo.

Il parroco don Giuseppe Cotugno e sotto Roberta Marabese, sindaco di Cassago

Dopodiché, la parola è passata a Roberta Marabese. "Il bilancio di questo conflitto è già oggi molto pesante sia dal punto di vista della perdita di vita umane sia dal punto di vista economico e finanziario. Più a lungo durerà la guerra e peggiori saranno le conseguenze. Auspichiamo che delle trattative di pace possano condurre presto alla fine di questa prova di forza" ha sottolineato il sindaco, presente insieme al vice Marina Fumagalli. "Ringrazio Cassago chiama Chernobyl e tutti coloro che in questi mesi si sono prodigati nell'aiutare il popolo ucraino. La solidarietà e il rispetto delle altre persone sono la base di una società libera e democratica".
Nelle prime file, erano seduti i sindaci ed alcuni assessori dei comuni di Cassago, Bulciago, Barzago, Cremella, Barzanò, Lomagna, Santa Maria Hoè, La Valletta Brianza e Olginate.

Armando Crippa

Dopo il rosario, è intervenuto Armando Crippa, presidente dell'associazione Cassago chiama Chernobyl. "Da quando è scoppiato il conflitto, ci siamo mossi per portare aiuto al popolo ucraino. Siamo stati sommersi dalla generosità di tutti: privati, scuole, associazioni. Abbiamo raccolto e inviato a Chernihiv più di trecento tonnellate tra alimenti, prodotti igienici, indumenti e coperte. In aggiunta, abbiamo spedito generatori di corrente, un angiografo e due apparecchiature odontoiatriche" ha spiegato Crippa. "Con il progetto Emergenza Chernihiv fino ad ora abbiamo raccolto oltre 110mila euro. Tali fondi verranno utilizzati per ricostruire una struttura pubblica che individueremo in seguito assieme alle autorità locali. Sarà il contributo concreto e visibile del nostro territorio alla ricostruzione".

Il presidente di Cassago chiama Chernobyl ha quindi riassunto per sommi capi i progetti futuri dell'associazione. "Noi continueremo ad impegnarci per la popolazione ucraina. Stiamo ritirando dall'ospedale di Lecco e Merate un centinaio di letti di degenza che regione Lombardia ci ha assegnato" ha proseguito Crippa. "Abbiamo già altre due ambulanze da riordinare e consegnare quanto prima in Ucraina. Per la prossima estate, se ci saranno le condizioni e in piena sicurezza, organizzeremo un progetto per ospitare bambini ucraini presso le nostre famiglie".

Infine, la chiosa: "È trascorso un anno. La popolazione ucraina con coraggio sta difendendo la sua sovranità, nonché i confini dell'Europa, dall'aggressione russa. Abbiamo visto città rase al suolo e civili uccisi. Questa non è una guerra ma un'assurda atrocità. Pensiamo che sia ora di implementare uno sforzo diplomatico teso a porre fine al conflitto. Ogni giorno che passa determina nuove vittime innocenti".

La giovane ucraina Assya durante il momento di preghiera

Accanto ai bambini dell'istituto comprensivo Agostino d'Ippona di Cassago erano sedute alcune ragazze ucraine, ospitate da anni in Italia. È stata proprio Assya, nel nostro paese da cinque anni, a leggere la preghiera dell'associazione Cassago chiama Chernobyl, scritta da un ragazzo di 11 anni quattordici anni fa. "O Maria, fa rinascere la carità nei paesi più ricchi, la dignità nei paesi più poveri, la pace nei paesi in guerra".
A. B.
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