Casatenovo legato da un filo alla Pinacoteca di Brera: storia di due opere conservate in municipio e nel museo milanese

C'è un legame speciale fra la Pinacoteca di Brera e Casatenovo. Qualche giorno fa, attraversando i corridoi della struttura museale milanese, ci siamo imbattuti per caso in una delle tante opere esposte. L'occhio, in maniera quasi fortuita, si è posato proprio sul nome che svelava la provenienza della piccola tela ritraente San Giovanni Battista, o meglio...la testa del noto personaggio biblico.

La Pinacoteca di Brera nell'omonimo quartiere milanese

Autore è Giovan Francesco Maineri: figlio del pittore Pietro, ha operato presso la corte degli Estensi a Ferrara e per quella dei Gonzaga a Mantova, con il suo stile che inevitabilmente ha risentito in maniera attiva di queste due collaborazioni.
''La piccola tela ha probabilmente una origine illustre, perché fu commissionata nel 1502 da Ercole I d'Este per suor Lucia da Narni, ma la sua storia successiva resta oscura: nel 1921 era conservata nella parrocchiale di Casatenovo (Como), alla quale era stata donata da un privato'' si legge sul pannello a descrizione dell'opera esposta a Brera.
Purtroppo non siamo riusciti a reperire null'altro in proposito, nemmeno sul libro (aiuto sempre prezioso) del professor Sandro Pirovano dedicato alla chiesa di San Giorgio.

Testa di San Giovanni Battista, opera di Giovan Francesco Maineri conservata a Brera

Interloquendo con qualche appassionato locale, siamo però venuti a conoscenza di un ulteriore legame fra Casatenovo e la Pinacoteca di Brera. Proviene proprio dal sito museale meneghino la grande tela esposta nella sala consiliare intitolata a Giovanni Maldini, sindaco del paese dal 1975 al 1990. Dopo anni di partecipazione dal vivo alla vita amministrativa del paese - con centinaia di appuntamenti seguiti - non avevamo in effetti mai approfondito la storia dell'opera.
Stiamo parlando del dipinto di Cherubino Cornienti raffigurante ''Mosè fanciullo calpesta la corona del Faraone''. Olio su tela e di proprietà della Pinacoteca di Brera - dove era arrivato nel 1853 direttamente da una collezione privata romana - al Comune di Casatenovo è stato concesso in deposito il 10 dicembre 1968 e da allora installato presso la grande e maestosa sala all'ultimo piano del municipio.

L'opera di Cherubino Cornienti conservata in sala consiliare

L'approdo in Brianza è del resto confermato da una delibera di giunta di quell'anno, che abbiamo reperito tramite richiesta di accesso agli atti presentata nelle scorse settimane. L'esecutivo allora presieduto dall'avvocato Angelo Perego, sindaco, con gli assessori Egidio Vismara, Franco Vergani, Giovanni Maldini, Fausto Casati e Ambrogio Carlo Villa (assente Ambrogio Codazzi) aveva appunto stabilito di affidare al pittore Giuseppe Arrigoni, i lavori di restauro della tela per una spesa di 95mila lire. La Soprintendenza, nel dare il via libera alla concessione in deposito gratuito il dipinto, aveva però disposto una preliminare opera di consolidamento e pulitura, con i costi chiaramente a carico del Comune di Casatenovo.

L'immagine del dipinto tratta dal sito del Comune di Casatenovo

Detto...fatto, con la successiva installazione dell'opera nella sala che qualche decennio più tardi sarebbe stata intitolata alla memoria del sindaco Giovanni Maldini. Sulla parete frontale, alle spalle dei posti occupati dalla giunta durante le sedute consiliari, è rimasto sino ad oggi, fatto salvo qualche breve periodo in cui ha dovuto lasciare l'aula per essere sottoposto a piccoli interventi di restauro richiesti dal trascorrere del tempo.
Noto fra gli appassionati d'arte, il nome dell'autore: nato a Pavia, Cornienti è stato un esponente del Romanticismo storico ''testimoniando il passaggio dal quadro di impostazione accademica alla libertà strutturale e di stesura propria del bozzetto, anticipando i più tardi esiti di Faruffini e degli scapigliati'' come scrisse di lui il critico Fernando Mazzocca.

Una piccola curiosità che conferma ogni giorno di più quanto Casatenovo sia in qualche modo legata al mondo dell'arte e della storia. Poco meno di un anno fa vi avevamo infatti raccontato la curiosa vicenda di una tela ospitata nella parrocchiale di San Giorgio e finita, dopo un lungo viaggio, a Berlino dove ancora oggi si trova custodita presso i musei statali. Si tratta dell'opera ''Sacra conversazione'' attribuita all'artista Girolamo Figino, milanese della scuola leonardesca.
G. C.
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