Accadeva 40 anni fa/18 – gennaio 1983: con un blitz all'alba CC liberano il piccolo rapito. Accordo sulla piscina di Barzanò

Alle prime luci dell’alba del 3 gennaio carabinieri in borghese e in divisa fanno irruzione in un appartamento di un vecchio palazzo di Lezzeno dove, al terzo piano, era stata montata una tenda per ospitare il bambino sequestrato 33 giorni prima a Monticello. Gli uomini del capitano Giovannelli, col coordinamento del magistrato di Lecco Francesco Nese dopo accurate indagini erano giunti a identificare il luogo della prigionia. In un attimo i militari immobilizzano uno dei carcerieri e liberano il ragazzino di 8 anni. Grintoso il piccolo dirà poi di non aver avuto paura, di aver pianto a Natale per la mancanza dei suoi famigliari e di essersi annoiato guardando le partite di calcio con uno dei rapitori col quale spesso giocava a carte. La fine di un incubo per la famiglia; molte altre non hanno mai smesso di piangere i propri congiunti che a casa mai hanno fatto ritorno.


Il dottor Francesco Nese

Continua il confronto tra le amministrazioni di Barzanò, Casatenovo, Missaglia, Monticello, Cremella e Sirtori per la realizzazione del centro sportivo e natatorio. Il Consorzio procede a fatica anche se l’area è stata identificata: 70mila mq. tra Barzanò e Monticello. Manca un progetto vero e proprio anche se per la sola piscina c’è una stima di costo di un miliardo. Appuntamento il 13 gennaio prossimo per un nuovo vertice. Al termine del quale i comuni trovano un’intesa per la progettazione.

Con un importante documento presentato in Consiglio comunale i comunisti invitano tutti i comuni del territorio casate e meratese a unirsi per realizzare a Merate la tenenza dei carabinieri, il distaccamento dei vigili del fuoco e la sede territoriale della protezione civile. Inoltre propongono che la caserma dei CC di Cremella sia afferita al lecchese e non a Cantù e che Monticello, Missaglia e Casatenovo restino fuori dal proposto consorzio di comuni per concentrarsi sulla nuova stazione carabinieri che sorgerà in via Bixio a Casatenovo mentre quella di Missaglia potrebbe essere riconvertita a usi sociali. Al dibattito in Aula le risposte di democristiani e socialisti.



Il professor Vincenzo Saputo

Il 10 gennaio, in punta di piedi com’è stato nel suo stile di vita e di lavoro, il professor Vincenzo Saputo lascia la direzione del reparto di Pediatria del San Leopoldo Mandic. Reparto diventato una vera eccellenza sotto la guida di questo illustre clinico giunto a Merate nel 1953 invitato dall’allora presidente e grande benefattore Luigi Rusca. Nel 2006 il Comune di Merate sotto la guida di Battista Albani gli aveva dato la cittadinanza onoraria e nel 2007 il Dg dell’A.O. Pietro Caltagirone gli aveva intitolato il reparto. Oltre 150mila i bambini da lui curati e tantissimi macchinari sono stati donati al reparto da amici.  Pur abitando a Lecco, durante la malattia ha preferito il ricovero al Mandic dove è spirato alle 3.30 del  15 ottobre 2009.



Antonio Colombo

Il Pci di Casatenovo si riunisce per il X congresso della locale sezione. Una settantina i partecipanti. Al termine di un intenso dibattito e dopo l’intervento del compagno Luciano Gruppi del Comitato Centrale del partito, gli iscritti confermano il dottor Antonio Colombo segretario alla guida della sezione.
La Dc di Barzanò, a sua volta, si riunisce nella sezione intitolata a Mario Mapelli per eleggere il nuovo segretario. Giulio Perego, 30 anni, subentra a Angelo Fumagalli che aveva manifestato l’intenzione di lasciare la carica pur restando nel Direttivo.



Il 21 gennaio, nella trattoria di Lomaniga, si costituisce il ''Comitato Civico''. In realtà il sodalizio è già attivo da tempo in forma volontaria avendo già organizzato molti eventi tra cui il carnevale 1982 e il presepe vivente. L’associazione naturalmente è apartitica e ha come scopo sociale l’organizzazione di manifestazioni culturali, popolari e folcloristici. Primo presidente Pietro Panzeri di Lomaniga.

18/continua
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