Campsirago: ''un Carnevale per Sole e Baleno'' colpisce e cattura

Una storia intensa, ricca di colpi di scena, ma che si dipana lentamente. "Un carnevale per Sole e Baleno", lo spettacolo andato in scena a Campsirago Residenza nella serata di sabato 11 marzo, non lascia spazio a pause riflessive. Coinvolge, impegna a seguirlo nei più piccoli dettagli. Fino a quando tutta la storia si concede agli spettatori. E questi scoprono, in qualche modo, di averla avuta lì, sotto gli occhi, fin da subito. Senza riuscire a vederla.

A rendere possibile tutto ciò i testi di Marco Gobetti che consegnano la storia agli spettatori attraverso una strutturazione complessa, ma mai complicata. Mentre i due attori interpreti, Laura Pozone e Simone Faloppa - che con Gobetti hanno diretto lo spettacolo - regalano al pubblico un'esperienza unica. La loro capacità di interpretare i personaggi e le fasi del racconto è efficacie, fluente quando cattura l'attenzione degli spettatori senza lasciarla mai cadere. Tanto più nei vari passaggi maggiormente difficili, da una fase all'altra della storia.

Sole e Baleno - i due protagonisti delle vicende interpretate - sono una ragazza e un ragazzo. Liberi nel loro spirito. Liberi nel loro essere. Vorrebbero partecipare a una sfilata di Carnevale. Si mascherano. Uno da Maiale, l'altra da grillo. Eppure, alla sfilata non andranno mai. Come da una storia così personale, che vede i due protagonisti restare a casa a parlare fra loro, si giunga ad una storia collettiva che nel finale, in modo completamente inatteso, travolgerà e colpirà tutti, spettatori compresi, resta uno dei tratti distintivi di tutto lo spettacolo. Grazie anche alla dinamicità dei due attori interpreti - Pozone e Gobetti - che riescono a muoversi sul piccolo palco di Campsirago Residenza trasmettendo perfettamente il significato e il peso delle singole vicende occorse via via a Sole e Baleno.

Proprio il contesto dell'ambiente in cui lo spettacolo viene ospitato contribuisce a donare un valore aggiunto all'intera vicenda teatrale. Palazzo Gambassi, in cui Campsirago Residenza ha sede, è appena stato ristrutturato. L'ala Est, la più antica in cui gli attori vanno in scena, risale al XV secolo. La concezione dell'edificio, quale centro rurale dell'epoca, contribuisce a creare, grazie anche alle sue pietre a vista che adornano gli ambienti con il loro colore particolare e caldo, un clima accogliente che diviene intimo di fronte alle vicende dei due ragazzi protagonisti.

La scelta di recuperare l'ala antica di Palazzo Gambassi e ristrutturarla, intrapresa nel 2021, si è rivelata corretta e vincente. Consente oggi di offrire al pubblico produzioni e spettacoli teatrali di notevole qualità, in un contesto di eccellente bellezza.

L. A.
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