Nibionno: alla trattoria Maurizi il titolo di miglior cazoeula al festival del 2023

La miglior cazoeula dell'anno è preparata dalla Trattoria Maurizi. Lo ha decretato, nella cerimonia di ieri sera, la giuria dell'undicesima edizione del "festival della cazoeula" che ha proclamato vincitore di questa edizione il ristorante di Via Volta a Nibionno.
Il più tipico dei piatti brianzoli è ormai diffuso, in diverse varianti in base alle ricette tramandate dagli avi, in buona parte della Lombardia: le sue origini affondano le proprie radici nelle arcaiche tradizioni culinarie invernali delle famiglie contadine brianzole.

La premiazione della Trattoria Maurizi di Nibionno

"Per celebrare questa nostra fantastica pietanza (che è la vera ed incontrastata regina della cucina brianzola) abbiamo creato nel 2013 il festival de la cazoeula, nato a Cantù e successivamente esteso a comprendere l'intera Brianza comasca e parte della Brianza lecchese e monzese - spiegano gli organizzatori dell'iniziativa - Il festival si propone di preservare e valorizzare la tradizione di questo nostro succulento e gustosissimo piatto a base di verze, costine e cotenne, un piatto che per noi brianzoli è qualcosa di più di una semplice pietanza, rappresentando un vero e proprio fondamento di riconoscimento identitario locale: non a caso, la cazoeula non si mangia da soli ma in compagnia, innaffiata da una buona barbera o una buona bonarda, entrambe rigorosamente dell'Oltrepo Pavese".
Ogni anno quindi a partire dal 17 gennaio, il giorno di "Sant'Antoni del purcel", gli chef brianzoli si sfidano per due interi mesi per aggiudicarsi l'ambito trofeo che viene attribuito alla miglior cazoeula dell'anno, valutata sulla base dell'insindacabile giudizio della giuria popolare e di quella tecnica, composta da chef dell'Associazione Cuochi della Provincia di Como, Lecco e Monza Brianza e da giornalisti di settore.

Il festival da quest'anno presentava una novità: i ristoranti aderenti all'iniziativa non appartenevano soltanto alla provincia comasca. L'edizione 2023, che vedeva 36 ristoranti in gara a contendersi il titolo, è infatti stata aperta anche al territorio lecchese e ben quattro attività hanno partecipato alla sfida: oltre alla trattoria Maurizi, erano in gara l'albergo ristorante Roma di Casatenovo, la trattoria Alberghet di Molteno e il ristorante il ristorante Tricudai di Lomagna. Proprio i lecchesi hanno strappato il titolo ai comaschi e in particolare ai canturini che sono stati i vincitori quasi incontrastati delle passate edizioni.
"I clienti dei ristoranti possono compilare le schede di valutazione che servono per selezionare la giuria popolare, ma poi il giudizio spetta a una giuria tecnica'' ci ha spiegato Elio Negri che gestisce la Trattoria Maurizi, insieme ad Attilio Redaelli e Maria Luisa Redaelli. ''In tre serate, i vari ristoranti portano la cazoeula per l'assaggio della giuria che non conosce la provenienza dei piatti. Per rendere il giudizio ancora più neutro, viene imposto un impiattamento uguale per tutti i partecipanti e anche noi ristoratori siamo rimasti in cucina senza poter accedere alla sala della giuria".

Per partecipare, insomma, i ristoratori devono attenersi a un disciplinare con regole ben precise, tanto che alla Trattoria Maurizi hanno dovuto leggermente modificare la ricetta, eliminando il cotechino che viene abitualmente aggiunto al piatto servito nel loro locale.
"Tramite dei nostri amici, ci siamo iscritti a questo festival che prima era solo per la provincia di Como'' prosegue Negri. ''Quello che è risultato secondo il gusto dei giurati è la cazoeula meglio equilibrata come cottura, sapore e qualità visiva. Quest'anno è stata la nostra: è stata una grande soddisfazione e una gratifica per il nostro lavoro, i nostri clienti e il nostro staff".
Quando gli chiediamo quale elemento, secondo lui, ha conquistato il palato dei giurati, Elio Negri non ha dubbi: "è l'amore che ci mettiamo nel preparare la cazoeula che viene fatta ancora secondo la ricetta della nonna".
M.Mau.
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