La poesia di Umberto Colombo/15: un omaggio alla città di Lecco

Un omaggio alla città capoluogo della nostra provincia. La poesia che Umberto Colombo offre ai nostri lettori in questo quattordicesimo appuntamento settimanale è come un dipinto, con i colori della città tracciati mediante le parole che esprimono quello che gli occhi vedono.

La prospettiva di veduta è dal lungolago di Malgrate dove l'autore della poesia ha sostato, ammirando il paesaggio che, in una gradevole giornata di sole, si è palesato al suo sguardo: il lago e i monti, i due simboli della città. Una ventata di freschezza, viene da dire per rimanere sul tema lacustre, in questi giorni che precedono l'arrivo della primavera.
Il balcone sul Lago

 
Dal nuovo lungolago, appena fatto
se ti affacci da uno dei balconi di cristallo
trovi splendore e resti esterrefatto

da ciò che vedi e osservi dallo stallo
Azzurro di pace in un sereno aspetto
il lago trasmette in seno al nostro cuore
luce in una calma al motto di rispetto
e palpita sul riflesso un gran candore

 
I monti sullo specchio rovesciato
dai cieli nubi sparse in grigio argento
i luoghi pur lontani in un vitale trasportato
fan da corona a un sì di tal commento

 
Un punto lontano vedi muoversi in raggiera
una barca scivolante sul tomo in superfice
molesta un mezzo svelto da crociera
distratto, vedi solo la schiuma in appendice

 
Riguardi ancora e trovi maggior maniera
il sole si rispecchia sempre più alto
lo sguardo punta lungo il bordo di costiera
vedi dei sassi umidi di fresco che dan risalto

 
è un lento brontolio di spinta all’acqua
in un riflesso dondolio sul manto
che avanza lento, sulla ritrosa sciacqua,
scavalca, ingloba, lo sciabordio rifranto

 
ripete in un costante e pigro rigoglio
il continuo dondolar di superfice
e preso da sì tanto trasportar d’oblio
riguardi l’orizzonte più fresco in appendice

 
Umberto Colombo

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