Missaglia: 'buona la prima' per InGym, attività inclusiva per bambini autistici (e non). Un appello per trovare nuovi spazi

''Tante famiglie si trovano sole in un cammino impervio con in mano una certificazione di disabilità, lasciate sole, senza sapere da dove iniziare a muoversi lungo questo sentiero''. L'incidenza dei casi di diagnosi della sindrome di disturbo dello spettro autistico ha registrato, in Italia, un forte aumento a partire dai primi anni dello scorso decennio. Il numero di casi di diagnosi odierni descrivono un quadro differente rispetto a quello presente fra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila. In particolar modo fra i bambini. Una tendenza che riguarda anche altri paesi occidentali, come confermato da un importante studio condotto negli Stati Uniti e reso pubblico nelle scorse settimane. Mentre le stime sull'effettiva diffusione dei casi sono in continua revisione, e tendenzialmente in aumento, resta la difficoltà delle famiglie nell'affrontare una condizione complessa e inaspettata, soprattutto quando coinvolge i propri bambini.

''La nostra associazione ha l'obbiettivo di prendere per mano questi genitori e queste famiglie e accompagnarli lungo questo sentiero'' spiega Maria Cecilia Vismara di ''Edo is one''. Associazione che prende il nome da Edoardo, uno dei tanti bambini ha cui è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico.
''Edo is one'' sta compiendo in questi mesi i suoi primi passi, a fianco di famiglie che condividono la medesima situazione. ''È stata fondata da Francesco, il papà di Edoardo'' spiega Vismara. ''Quando Francesco ha avuto la certificazione del disturbo di suo figlio si è creato un vuoto intorno a lui, vuoto che ha scoperto essersi presentato a molte famiglie nelle sue condizioni. Così è giunta la decisione di fondare l'associazione per creare una rete in cui ci siano tutte le famiglie che hanno bisogno di un supporto''.

Francesco Castigliego, presidente di ''Edo is one'' e accanto Grazia e Antonio, due soci fondatori

Fra i primissimi progetti figura ''InGym, inclusione in gioco'', attivato in collaborazione con l'associazione sportiva DD Gym Academy di Missaglia. Si tratta di incontri con attività ludico motorie durante i quali bambini con il disturbo dello spettro autistico possono giocare con loro coetanei non affetti da questa patologia. Suddivisi in piccoli gruppi, seguiti da operatori professionisti, con il supporto di un psicomotricista e il rapporto di un educatore per ogni bambino autistico.
InGym, in questa prima edizione, ha riscosso molto successo. Sabato sarà l'ultimo appuntamento del mese e all'associazione è stato chiesto - sia dalle famiglie con bambini autistici che non - di riattivarlo sul territorio.

Alcune immagini scattate durante l'attività ludico-motoria inclusiva InGym

''Se si vuole una società inclusiva, dove si sta tutti insieme, i bimbi con disturbo dello spetto autistico devono poter giocare e fare attività insieme ai loro compagni e amici, per questo è nata InGym'' chiarisce Vismara aggiungendo: ''i bambini si ritrovano a fare attività fuori dal contesto scolastico e fuori contesto della terapia. Diviene anche un'opportunità per tutti gli altri bambini per fare attività con i loro compagni e sperimentare come non tutti siamo uguali, ognuno ha i suoi limiti e siamo fatti di difetti''.
Sono stati quattordici i bambini che, suddivisi in due gruppi, hanno partecipato ai primi tre incontri di gioco presso la piccola palestra nella sede della scuola ''La Traccia'' a Maresso di Missaglia. Occasioni durante le quali anche genitori e famiglie hanno potuto ''confrontarsi, fare rete e scambiarsi esperienze'' ha ricordato Vismara. Oggi, però, l'associazione è alla ricerca di un nuovo spazio.

''La nostra intenzione - prosegue Vismara - è di riproporre a breve "InGym", per questo chiediamo aiuto ai comuni per avere a disposizione uno spazio, una palestra, che sia piccola, per riproporre il progetto che ha riscontrato molto successo''.
In attesa di trovare un nuovo luogo in cui i bambini possano giocare in modo sicuro e assistito ''Edo is one'' organizzerà anche nuove tipologie di interventi. Dopo aver già assistito famiglie bisognose di un supporto economico per affrontare i costi delle terapie l'associazione ha intenzione di organizzare, oltre agli incontri ludici, anche laboratori artistici e musicali inclusivi. Tramite formatori professionisti si occuperà anche di organizzare corsi di formazione sull'autismo ''in tutte le scuole di Polizia d'Italia per offrire un kit di buone prassi che permetterà agli agenti di interfacciarsi con le persone affette da autismo'' preannuncia Vismara. ''Sarà effettuato con docenti dell'università Cattolica e finanziato dal Ministero, sarà il primo corso del genere in Italia''.
L. A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.