Valaperta: cena del povero in oratorio per sostenere la missione di don Noli in Niger

Appuntamento con la solidarietà in oratorio a Valaperta. Nella serata di giovedì 30 marzo si è tenuta la prima edizione della ''cena del povero'', iniziativa promossa dal gruppo missionario della Comunità pastorale Maria Regina di tutti i Santi di Casatenovo.

I volontari del gruppo missionario con il parroco don Antonio Bonacina (al centro)

Con un contributo libero i partecipanti - una settantina di persone provenienti da diverse realtà parrocchiali del territorio - hanno potuto degustare un menu a base di risotto tricolore e torta miascia, senza pane nè vino, per valorizzare l'idea basilare del digiuno, avvicinandosi, anche nei fatti, ai poveri del mondo e in particolar modo ai poveri del Niger e del Nicaragua, realtà caratterizzate dalla povertà che in questo tempo di Quaresima le parrocchie casatesi stanno sostenendo.

''Quest'anno abbiamo voluto mostrare un gesto concreto di solidarietà, capace di modificare il nostro stile di vita'' ci hanno detto i volontari sottolineando l'assenza di pane e di vino durante la cena, il cui ricavato servirà a finanziare i progetti destinati all'educazione dei ragazzi nei due Paesi sopra citati.

Dal Niger fra l'altro, è giunta una testimonianza diretta per la comunità casatese: quella di don Giuseppe Noli, sacerdote originario di Rogoredo, che da anni opera come missionario nello stato africano dopo una parentesi trascorsa ad Haiti.
Sua la missiva di cui si è dato lettura nel corso della serata, inviata per far comprendere ai suoi concittadini, la realtà estremamente difficile che caratterizza il Paese dell'Africa occidentale.

"Carissimi amici, in questa piccola favola è racchiuso quanto un cuore umano è capace di contenere, quando, totalmente solo e abbandonato, si sente amato...
E sono migliaia (avete letto giusto) i nomi che vi dicono oggi grazie, finché hanno avuto qualcosa da mangiare, un bicchiere d'acqua da bere, una stuoia in cui stendersi e uno spazio dove rifugiarsi. Costretti, sotto la minaccia delle armi, a lasciare i loro villaggi, le case, i campi e molte volte i familiari, amici, donne, giovani, bambini per terrorizzare e dominare.. cercano un improbabile rifugio, completamente abbandonato dalle autorità.
In un contesto di totale insicurezza, diventa molto difficile far arrivare gli aiuti, nonostante l'impegno di persone disponibili.
Grazie al Signore e a persone come voi, come chiesa locale, anche se piccola e povera, siamo presenti e impegnati a fare il possibile per sostenere la vita e alimentare la speranza.
Ecco perché ancora una volta vi diciamo: Grazie!!!"

Il progetto indicato da don Giuseppe - che in questo periodo di Quaresima la comunità pastorale di Casatenovo sta sostenendo - coinvolge una trentina di bambini dai 5 ai 9 anni che vivono in capanne di fronte alla scuola primaria, gestite dalla Parrocchia.

Nel pomeriggio, dalle 15 alle 17, da lunedì a giovedì, viene gestito questo progetto che si chiama ''scuola di vita'' con insegnanti regolarmente assunti, accompagnatori e tutto il materiale necessario. Regolarmente si fanno uscite per conoscere la città e si mangia insieme ciò che i ragazzi stessi imparano a preparare.

L'esperienza, iniziata nel maggio 2022, sta proseguendo: segno quest'ultimo, che si possono migliorare le condizioni di vita, per migliorare tutti insieme la società. I costi per il funzionamento del progetto sono sostenuti da chi crede e vuole un domani diverso e migliore.

''Si direbbe una goccia nel mare...ma sono appunto le gocce che fanno il mare'' le parole pronunciate da don Giuseppe, raccolte nei fatti dal gruppo missionario casatese sostenuto dal parroco don Antonio Bonacina, anch'egli presente alla serata.
M.T.
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