Barzanò: ''nella battaglia contro il cancro ho incontrato persone attente''. Il grazie di Giusy agli operatori di Mandic e Manzoni

Giuseppina (Giusy) Femia
''È successo tutto all'improvviso nel mese di giugno 2022, da un semplice controllo la mia ginecologa, la dottoressa Arnone, sì è accorta che qualcosa non andava''. Da quel momento una serie di controlli, esami e accertamenti che hanno portato alla diagnosi di un carcinoma al seno.
L'inizio di un percorso che si è concluso nelle scorse settimane e che la signora Giuseppina (Giusy) Femia, 45enne barzanese, si sente oggi di voler condividere. ''Ora grazie a Dio sto bene, ho voglia di raccontare'' spiega. Raccontare per dire ''grazie'' a chi l'ha aiutata in questi mesi e per dare ''tanta forza'' a chi come lei si trova oggi a dover affrontare la malattia.
''Dopo la visita dalla mia ginecologa, ho preso appuntamento, nel mese di luglio presso la clinica Mangioni'' spiega Giuseppina ricordando ''dalla mammografia non si "vedeva" nulla mentre dall'ecografia è emersa una presenza che la successiva biopsia ha confermato essere un carcinoma''.
Una diagnosi dopo la quale si è rivolta alla senologa Carla Magni che, nel mese di settembre dello scorso anno, ha curato l'intervento chirurgico presso l'ospedale Mandic di Merate. ''Dopo l'intervento ho fatto sia la chemioterapia che la radioterapia'' spiega Giuseppina ricordando quei mesi: ''ho incontrato fra il personale dell'ospedale di Merate, nel reparto di oncologia, persone molto professionali, gentili, educate e attente. Le voglio oggi ringraziare - aggiunge - per il loro supporto e aiuto: Monica, Donatella, Stefania e Raffaella''.
''Con un sorriso e una battuta - ricorda - riuscivano a far divenire quei momenti un po' più accettabili, stavano al mio fianco e riuscivano a farmi passare un po' la paura''.
Conclusi i tre mesi di chemioterapia, la signora Femia ha dovuto affrontare alcuni cicli di radioterapia presso l'ospedale Manzoni di Lecco. ''Anche qui - spiega - ho incontrato persone attente e professionali fra le quali c'è il dottor Durim Delishaj che ringrazio assieme ai tecnici, gli infermieri radioterapisti Elena, Filippo e tutti gli altri''.
Venti sedute di radioterapia, eseguite giorno dopo giorno. Un percorso di cura terminato nelle scorse settimane e rispetto al quale Giuseppina oggi ringrazia il personale incontrato nei due presidi ospedalieri per la loro professionalità. ''Sono stati bravi e attenti, a ogni sintomo intervenivano puntualmente infermieri e medici'' ricorda. ''Devo ovviamente ringraziare la mia ginecologa Annamaria Arnone, se non fosse stato per lei non mi sarei accorta, e ringrazio anche le dottoresse senologhe Carla Magni e Lucia Corizia''. Ma, soprattutto, terminato il suo percorso di cura, Giuseppina vuole consegnare un messaggio alle diverse persone che ha incontrato in questi mesi nei reparti di cura ospedalieri e a chi si troverà, in futuro, a dover fare i conti con la malattia. ''Lo so che è difficile - spiega - ma bisogna trovare e avere tanta forza e non buttarsi giù. Una forza che nemmeno io all'inizio pensavo di avere. Nel mio caso mi sono stati molto vicini e di aiuto i familiari: i miei due figli e mio marito, mia madre, mio fratello e mia sorella. Ho incontrato, in questi mesi, molte ragazze malate, anche giovanissime, non c'è veramente età, la cosa più importante è fare prevenzione''.
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