Barzago: ''sei un orgoglio per la comunità''. Il sindaco risponde agli auguri di Natalina

''Natalina Isella è un orgoglio per la comunità di Barzago''. Con queste parole piene di entusiasmo Mirko Ceroli, sindaco del piccolo comune casatese, ha accolto gli auguri di Pasqua inviati da Natalina Isella, missionaria in Congo fin dal 2001. ''La passione per il volontariato di Natalina sopravvive all’avanzare dell’età. Ogni anno, a Natale e a Pasqua, la nostra concittadina ci aggiorna puntualmente sui suoi progetti'' ha aggiunto Ceroli.
Natalina Isella, lo ricordiamo, è la fondatrice del Centro di accoglienza Ek'Abana, situato nella provincia di Sud Kivu, al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Qui ogni anno vengono accolti circa 50 bambini provenienti da contesti di fragilità e povertà assolute. ''Ricambiamo di cuore gli auguri'' ha concluso il sindaco Ceroli.

Di seguito la lettera integrale inviata da Natalina Isella ai suoi concittadini:
Carissimi Amici e Benefattori di Ek’Abana
A voi tutti il mio grazie per quello che fate per riuscire a introdurre un pensiero, un gesto nella vostra vita quotidiana per le bambine di Ek’Abana che hanno bisogno di tutto. Loro così riscoprono che c'è ancora qualcuno che vuol loro bene perché purtroppo la società qui le rifiuta. E' una grande gioia l'avvenimento della Pasqua, una vera occasione per rinnovare la nostra vita, il nostro lavoro.

La Pasqua è quel di più che abbiamo bisogno, che ci è necessario per vedere che la vita può ancora risplendere di gioia e di senso. Anche noi possiamo risorgere ogni giorno con Gesu' Risorto. E' questo il mio augurio unito ancora al mio grazie sincero per tutto quello che fate per la missione in cui sono impegnata, per tutto il vostro bene e tutti i vostri gesti concreti che mi dicono la vostra vicinanza. Insieme, anche il piccolo diventa grande e forte, insieme possiamo ritrovare la gioia di appartenerci l'uno all'altro. Da soli si rischia di soffrire molto di più, senza trovare una soluzione ai problemi che ci assillano.. se invece siamo insieme possiamo riuscire ad andare avanti. Essere insieme nella pace è una scelta, uno sforzo da fare, una fiducia da dare, nonostante tutte le delusioni subite. Osservo questo cammino con le ragazzine che arrivano con l'accusa di essere streghe.. sono in un vero stato di sconforto, direi di depressione. Vorrebbero vivere in pace, ma non la trovano, sono troppo abbattute, non parlano con nessuno e non riescono a impegnarsi in niente. Restando così, quella pace che in fondo desiderano non la troveranno mai; ma, piano piano, con pazienza, con un atteggiamento di fiducia, di tenerezza, di accettazione completa nei loro confronti, finalmente accettano di entrare in gioco con noi. Incominciano a collaborare, a seguire un cammino nuovo cercando di lasciare alle spalle tutte quelle accuse e ferite subite, cercando di perdonare, di non continuare a rimuginare quello che è successo, di non far crescere la vendetta dentro di loro, ma semplicemente chiedere a Gesù Risorto di guarire il cuore ferito che fatica a perdonare, ma sempre desideroso di pace, quindi di perdono........quando c’è questa volontà sincera di guarire il nostro cuore ferito per andare incontro all'altro, allora vediamo che la risposta non si fa aspettare. La ragazzina da chiusa che era incomincia timidamente a sorridere, ad aggregarsi alle altre, a fare qualche lavoretto. Sta comprendendo che volendo risolvere il suo problema da sola non andrà da nessuna parte, che puo' prendere la nostra mano tesa, senza paura di essere tradita nel suo impegno di amare e perdonare. Queste ragazzine ci mostrano nella loro sofferenza la nostra situazione: anche noi possiamo avere dei momenti di sconforto, ma anche noi siamo invitati a prendere la mano che il Signore ci tende anche attraverso le persone che ci sono vicine e che ci vogliono bene per riuscire a camminare insieme, essere l'uno per l'altro quella mano tesa della quale ciascuno ha bisogno. Con umilta' e riconoscenza dimentico i torti subiti e guardo a tutte le grazie che il Signore mi ha fatto fino ad oggi....si con Gesu' Risorto possiamo anche noi risorgere e vedere che anche in mezzo alle macerie puo' sorgere il sole, posso aspettare ancora qualcosa di bello, di molto bello, perché nell'amore e nel perdono tutto si trasforma, anche la sofferenza prende un senso e tutto posso sopportare.

Mentre vi ripeto il mio grazie con tutte le Bambine, vi assicuro il mio ricordo nella preghiera affinchè anche per noi la Pasqua sia questa bella occasione di afferrare la mano di Gesu' Risorto mentre stiamo affogando, proprio come ha fatto Pietro, e mentre anche a noi Gesu' sembra dire "uomini e donne di poca fede", noi rispondiamo : « vieni in soccorso alla nostra incredulità e sara' fatto.»
Carissimi non mi resta che augurarvi buona Pasqua.. fare la Pasqua ogni giorno è riuscire a vedere ogni giorno i miracoli dell'amore. un caro abbraccio a tutti voi, pace e speranza come diceva fratel Biagio o pace e sviluppo come ci ha detto papa Francesco qui in Congo.
ciao dal foyer Ek’abana.
Natalina
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.