Costa, demolita l'area industriale di Via XXV Aprile: sarà il centro ricerca di Limonta SpA

Riqualificazione di alcune aree industriali dismesse del paese. Da decenni, 40 anni almeno, erano abbandonate e inutilizzate storiche fabbriche tessili che hanno fatto la storia di Costa Masnaga. Negli anni più recenti sono stati portati a termine alcuni interventi di manutenzione o si è provveduto alla demolizione degli edifici. Ad esempio, in Via Diaz, la fabbrica Rossini è stata demolita senza nessuna nuova edificazione, la ditta Brema è stata ristrutturata come anche la Costa ferroviaria e la Costa meccanica.



Altri cambiamenti coinvolgeranno due ulteriori zone. Un intervento in corso, ma ormai terminato, riguarda la demolizione delle vecchie fabbriche di proprietà di Limonta SpA che si trovano in pieno centro, fra Via XXV Aprile e Via Garibladi, occupando una superficie di oltre 7.000 mq e 25.000 mc di volumetria. Per il paese si tratta di una zona tessile storica come ben documentato dall’attuale prevosto di Erba, nonché concittadino di Costa Masnaga, Monsignor Angelo Pirovano nella sua tesi di laurea. La prima ditta del comparto, risalente al 1880, è stata la Salvatore Panzeri, a cui sono subentrate la Mambretti, la Teco e, infine, nel 1993, la Limonta SpA. Da queste fabbriche sono usciti nel tempo imprenditori e terzisti che negli anni Cinquanta e Sessanta edificarono i nuovi opifici, che continuano a dare corso alla lunga storia tessile del paese.



Ora che i fabbricati dismessi sono stati rasi al suolo, quale sarà il futuro di questo ampio spazio? Va detto che negli anni si sono susseguite differenti ipotesi. ''Nel 2000, Limonta SpA chiese al Comune di inserire questa zona in un ambito residenziale al fine di edificare villette e appartamenti con nuova viabilità, verde pubblico, altezze e volumetrie ben definite'' spiegano dal Comune. Poi, a distanza di quasi un ventennio, il cambiamento di valutazione sul destino dell’area. ''Con il piano di governo del territorio del 2018, la società, per proprie esigenze, ha richiesto di destinare la medesima zona alla costruzione di un museo tessile, di uno studio di ricerca e design, oltre che per altre funzioni collegate all’attività di impresa. Non ci saranno quindi costruzioni residenziali in quest’area e l’unico edificio che non verrà demolito sarà la villa storica della famiglia Mambretti, con affaccio su Via XXV Aprile''.



L’altro intervento di riqualificazione riguarda Via Diaz dove un’altra vecchia fabbrica, la Radici, sarà demolita lasciando spazio alla realizzazione di 15 nuovi appartamenti con una notevole dotazione di verde e parcheggi pubblici. Il progetto è già stato presentato e il permesso verrà rilasciato a breve dal Comune.
Le fabbriche tessili di Centemero ormai non esistono più: c’erano Rossini Carlo e Antonio, Brenna, Donghi, Ciarloni e Radici. Restano solo piccoli edifici e la ex Gaetano Rossini, oggi divisa, è utilizzata per altri tipi di produzione.
M.Mau.
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