Cremella: il primo incontro de ''Il Belvedere del Trovante'' è un ritorno a casa per Orazio

''Cremella è orgogliosa di ospitare Gaetano Orazio questa sera. Siamo stati la prima casa del maestro in Brianza. Il suo spirito artistico è nato sulle nostre strade''. Con queste parole piene di entusiasmo Ave Pirovano, sindaco di Cremella, ha aperto il primo incontro de "Il Belvedere del Trovante", svoltosi ieri sera nella sala consiliare di Via Don Colombo. Scopo di tale rassegna è presentare l'innovativa opera di Land Art realizzata dall'artista Orazio. "Si tratta del più esteso progetto di Land Art realizzato in Brianza" ha sottolineato Moreno Pirovano, titolare dell'agenzia Zampediverse nonché autore di "Io sono paesaggio", un cortometraggio, proiettato durante la serata, in cui si racconta la genesi di questo progetto.

Gaetano Orazio

Realizzato con il patrocinio e il contributo anche dell'amministrazione provinciale e di Fondazione Comunitaria del Lecchese,  "Il Belvedere del Trovante" si estende nei comuni di Cremella, Molteno, Garbagnate Monastero, Monticello Brianza, Bulciago, Costa Masnaga, Bosisio Parini, Annone Brianza, Civate e Barzago. In ognuno di questi centri, in particolare, è stata installata una sagoma in ferro con una fessura al centro. Se si osservano le montagne attraverso quel pertugio la mattina, ovviamente quando il cielo è sereno, sul fianco del Corno Birone si potrà scorgere una figura antropomorfa che Orazio ha chiamato "Il Trovante".

"Per vent'anni ho dipinto castagne d'acqua e salamandre lungo il fiume che scorre vicino all'abbazia di San Pietro al Monte a Civate. Ero convinto che fosse lo spirito del luogo a chiamarmi e a dirmi di andare li a dipingere. Nel torrente scorreva la pittura" ha spiegato l'artista. "Con il passare del tempo, la mia arte si è evoluta fino a dare vita ad una figura antropomorfa che ho denominato trovante. Il termine deriva dal lavoro di Antonio Stoppani, geologo, il quale chiamava trovanti i massi erratici dispersi in giro per la Brianza".

Poi, nel 2018, ecco l'apparizione. "Mi trovavo in macchina sulla superstrada, più o meno all'altezza del ponte di Annone. Ho alzato lo sguardo e ho visto l'ombra, la quale copriva proprio i luoghi in cui avevo dipinto per vent'anni. Ho capito subito che era qualcosa di straordinario. Quell'ombra è il mio daimon" ha sottolineato entusiasta Orazio. Da questa apparizione è nata l'idea di posizionare le sculture nei dieci comuni che guardano verso il versante del Monte Rai su cui appare l'ombra. "Si tratta di una cosa che è lì da migliaia di anni, come le salamandre e le castagne d'acqua. Ho pensato fosse bello farlo sapere anche per restituire al territorio ciò che mi ha dato in questi vent'anni. Il progetto è partito da Molteno e poi si è allargato fino a coinvolgere ben dieci comuni" ha proseguito Gaetano Orazio.

Il sindaco Ave Pirovano

Domenica 16 aprile alle 14.30 si terrà l'inaugurazione ufficiale della mostra "La storia vera del Trovante" nello studio dell'artista in via Costa dell'Oro a Barzago. Un'occasione importante per tutti coloro che volessero approfondire ulteriormente il percorso artistico e spirituale che ha portato l'artista campano a sviluppare la figura del trovante. "Vi invito a venire a vedere la pittura di Orazio. Essa è primordiale, evocativa, potente come la materia prima che la materia si definisca nel tempo. È un insieme di tutte le cose" ha sottolineato Chiara Ratti, co-autrice dell'antologica di Gaetano Orazio presentata lo scorso novembre a Lariofiere.

"L'artista dimostra una capacità di connettersi a una natura precedente alla natura che non a caso Philippe Daverio aveva riconosciuto come sciamanesimo. Gli sciamani, infatti, hanno la capacità di trascendere la realtà e connettersi ad una forza creatrice che precede ogni cosa".
Con il riferimento al noto critico d'arte, scomparso nel settembre 2020, si è conclusa la prima parte della serata, proseguita poi con la proiezione del cortometraggio "Io sono paesaggio" di Moreno Pirovano.
A. B.
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