Costa: una relazione 'movimentata' approda in Tribunale
A movimentare la storia tra i due (che prosegue tutt'ora pur a distanza, essendo lui ancora incarcerato) l'abuso di sostanze stupefacenti e alcool, nella versione resa quest'oggi da lei, sentita quale persona offesa, al cospetto del collegio giudicante (presidente Paolo Salvatore, a latere Martina Beggio e Gianluca Piantadosi).
In astinenza o annebbiati dai fumi dell'alcol, in più occasioni, si sarebbero resi protagonisti di alterchi, sfociati poi anche in aggressioni fisiche con lei che avrebbe lanciato un pesante posacenere all'indirizzo dell'uomo, arrivando a spaccargli - in altro momento - una chitarra sulla schiena. Ma ad essere state refertate, confluendo in denuncia, sono solo le lesioni riportate dalla donna, finita più volte in ospedale, una delle quali dopo essersi rifugiata in stazione, chiedendo aiuto. "Volavano le cose in casa, ma non c'è stata colluttazione" ha detto, in Aula, circa i 10 giorni di prognosi ricevuti a febbraio. Un fraintendimento, invece, all'origine dei lividi riportati per il lancio di un telefonino.
Interrogata dal Pm Chiara Di Francesco e dal legale del compagno, l'avvocato Simona Crippa, la persona offesa, non costituita parte civile, ha faticato a mettere in fila i vari accadimenti, cercando comunque di evidenziare come il problema fossero l'alcool e la droga, chiedendo poi di poter rimettere le querele presentate. Il processo proseguirà comunque essendo il reato di maltrattamenti procedibile d'ufficio. Sentita anche la madre di lei - arrivata a leggere i messaggi con le richieste d'aiuto ricevuti dalla figlia - e gli operanti che hanno seguito la vicenda, la causa è stata aggiornata al prossimo 25 maggio per il completamento dell'istruttoria.