Cremella: serata per conoscere la preziosa realtà del Centro Aiuto alla Vita meratese

''Una mano tesa'' è il titolo dell'iniziativa pubblica promossa dall'amministrazione comunale di Cremella e svoltasi nella serata di venerdì in sala consigliare. Un'occasione per conoscere la realtà del Cav, Centro Aiuto alla Vita, che opera nei decanati di Missaglia, Brivio e Merate.

Da sinistra Grazia Thoeny, Carmen Fabbri e Silvana Ferigutti

L'assessore ai servizi sociali Cristina Brusadelli ha introdotto l'incontro presentando le relatrici intervenute. ''Come ormai proponiamo da diverso tempo abbiamo pensato di dedicare una serata all'approfondimento di un'importante realtà sul nostro territorio. È l'occasione per conoscere più da vicino l'operato socioassistenziale che questi preziosi volontari svolgono da più di 20 anni, dando un aiuto concreto a coloro che hanno bisogno di accoglienza e sostegno'' ha detto presentando le quattro ospiti: la presidente del Cav meratese Carmen Fabbri, la segretaria Silvana Ferigutti, la tesoriera Grazia Thoeny e Giovanna Perego, membro del centro di auto alla vita della clinica Mangiagalli di Milano.

Il Cav di Merate nasce nel 2002 con lo scopo di difendere la vita umana fin dal suo concepimento assistendo con aiuti materiali e psicologici le donne in difficoltà. Piano piano però cambia volto, muta in relazione anche ai cambiamenti socioculturali che in questi anni hanno interessato il territorio e diviene un centro di accoglienza per donne e famiglie in stato di bisogno.

''Io mi occupo dell'accoglienza, faccio parte del gruppo di volontarie che per prime accolgono le donne e le famiglie. È un momento sempre delicato e complesso che ha richiesto molta pratica e formazione. Centrale è l'individuazione del bisogno, della necessità. Sembra banale ma in realtà è molto complesso perché all'interno di situazioni come quelle che quotidianamente affrontiamo non è sempre chiaro comprendere la radice del problema, se relazionale, se economico, se di natura psicologica. Quando dopo diversi colloqui si riesce a comprendere la natura del problema noi come Cav offriamo il nostro aiuto'' ha spiegato Silviana Ferigutti che con altre volontarie si occupa dell'accoglienza.

Prima da destra l'assessore Cristina Brusadelli

Sono diverse le persone che nel centro meratese si dedicano a queste famiglie, gestiscono l'abbigliamento, ampi magazzini in cui tutti i vestiti raccolti vengono pazientemente etichettati per fasce di età, gli ordini di pannolini presso un grossista ed il banco alimentare che con cadenza mensile fornisce agli assistiti beni di prima necessità. Il banco attinge, in parte, dal ministero delle politiche sociali della comunità europea che si occupa di raccogliere tutta una serie di prodotti e, in parte, si raccoglie i prodotti vicini alla scadenza dell'Esselunga. C'è poi chi si occupa di tutto l'aspetto burocratico e contabile, verificando che la famiglia sia effettivamente in stato di bisogno e non stia già ricevendo altri aiuto da altre realtà, come ad esempio la Caritas.

A destra Giovanna Perego, membro del centro di auto alla vita della clinica Mangiagalli di Milano

"Negli anni, all'interno del nostro centro, si è assistito ad un'importante evoluzione. Cerchiamo di approcciarci con tutto il rispetto e la delicatezza possibile, cercando di offrire il nostro aiuto, economico e psicologico, ma al tempo stesso responsabilizzano la donna o eventualmente la coppia'' ha spiegato la presidente.

''Diversi sono stati gli episodi e le storie che ci hanno fatto perdere il sonno, che ci hanno coinvolto ed emozionato, in cui ci siamo però rese conto che il nostro aiuto era per loro fondamentale. Anche a distanza di anni il rapporto rimane solido e la stima reciproca. Oggi assistiamo complessivamente 250 famiglie, ma il numero purtroppo sembra essere sempre crescente. La maggior parte delle persone che si rivolgono a noi sono coppie, generalmente già con due figli, che sono in attesa del terzo ma si rendono conto di non essere nelle condizioni per tenerlo. Ecco che subentriamo noi, cerchiamo di offrire supporto quantomeno fino al terzo anno di vita del nascituro con operatori specializzati e aiuto psicologico" ha aggiunto.

Secondo da destra il sindaco Ave Pirovano

Grazie alla partecipazione a bandi pubblici, nazionali ed europei, da qualche anno l'associazione si occupa anche di predisporre corsi formativi professionalizzanti per le donne, corsi di cucina, cucito o per diventare operatrice sociosanitaria. L'assistenza è dunque ad ampio spettro, investe tutti gli aspetti di vita della donna o della famiglia. Spesso le situazioni sono così complesse da necessitare il supporto anche di altre realtà come dei centri anti violenza, realtà che si occupano di assistere la donna vittima di maltrattamenti e abusi.

"Nel contesto in cui operiamo bisogna lavorare in team, non solo in team all'interno dello stesso Cav, ma in equipe con altri esperti di altre realtà. Spesso le situazioni sono più complesse di quanto si riesca a percepire e per arrivare all'obbiettivo, che è semplicemente l'aiuto concreto ed il supporto, bisogna coinvolgere più soggetti. Il motto di Paola Bonzi, colei che nell'84 ha fondato il centro di aiuto presso la clinica Mangiagalli, è sempre stato "oggi è nata una mamma", come a dire che l'attenzione, la cura, il rispetto deve essere tutto per lei, in un momento di vita delicato in cui subentrano mille ansie e mille paure. L'obiettivo è farla sentire non sola, ma all'interno di una rete di supporto grande, interconnessa e forte" ha aggiunto Giovanna Corti, membro del centro milanese.

Una serata intensa dunque, per riflettere e conoscere un'importante realtà al servizio delle donne in difficoltà.
Sara Ardagna
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