Oggiono: la storia di Mario De Francesco ricordata con una ''pietra d'inciampo''

In città sarà posata la prima ''pietra d'inciampo'', dedicata alla memoria di Mario De Francesco. Figlio del medico condotto di Oggiono Enrico De Francesco, Mario finì processato e deportato in Germania durante la Seconda guerra mondiale. Venne internato nei campi di concentramento nazisti e morì durante un trasporto di prigionieri, forse durante un tentativo di fuga, nel mese di maggio 1945.
Le "stolpersteine" o, per l'appunto, "pietre d'inciampo", nascono nel 1992 su iniziativa di Gunter Demnig, artista tedesco. Demnig iniziò a creare e posare le prime pietre in Germania. La sua proposta artistica di carattere storico, volta a ricordare le persone deportate e morte nei campi di concentramento e sterminio, si è diffusa rapidamente nell'arco degli anni. Oggi sono oltre 70mila, installate in moltissimi stati d'Europa.

Via De Francesco, nel cuore di Oggiono

Diverse quelle già esistenti in provincia di Lecco. Nel capoluogo sono state posate due "pietre d'inciampo" nel 2019. Ricordano Lino Ciceri, assassinato in Italia, dopo l'internamento nel campo di concentramento di Carpi, e Pietro Ciceri assassinato a Mauthausen (Austria) nel mese di gennaio 1945. Nel 2022 a Olgiate Molgora è stata posata la "pietra d'inciampo" in ricordo di Paolo Carpi, deportato e assassinato a Kamenz (Germania) nel mese di febbraio del 1945. Infine, lo scorso mese di febbraio, è stata posata a Cassina Valsassina la "pietra d'inciampo" in ricordo di Rinaldo Combi deportato nel 1943 in Germania e morto nel mese di giugno 1945 in Turingia. Una cerimonia (alla presenza fra gli altri, anche del sindaco Chiara Narciso di Oggiono, comune in cui risiede la famiglia Combi ndr) alla quale aveva fatto seguito quella di Premana; qui una ''pietra d'inciampo'' ricorda Giovanni Battista Todeschini, una delle figure più importanti della Resistenza locale.
Ma di cosa si tratta nello specifico? La ''pietra d'inciampo'' una normale pietra cubica, avente lato pari a dieci centimetri, al di sopra della quale viene fissata una piccola targa di ottone. Reca un'iscrizione con le informazioni del cittadino deportato e ucciso. Viene posata all'interno della pavimentazione stradale. Sulla superficie esposta alla vista dei passanti, viene indicato il nome, la data di nascita, il luogo e la data di assassinio o morte. Frequentemente vengono posate nel selciato dei marciapiedi, nei pressi di quelle che erano le abitazioni dei deportati. Così come in piazze o vicino a monumenti.
La "pietra d'inciampo", oltre a ricordare la storia di una persona, conduce ad un "inciampo" di tipo riflessivo. Obbliga chi nota l'ottone nell'asfalto riflettere la luce, a domandarsi quale sia il motivo per cui quella particolare targa si trova in un determinato posto e quali sia la storia della persona ricordata.

La manifestazione per la posa della ''pietra di inciampo'' a Cassina
alla presenza anche del sindaco oggionese Chiara Narciso

Il Comune di Oggiono ha recentemente ottenuto la conferma della realizzazione della ''pietra d'inciampo'' destinata a commemorare la memoria di Mario De Francesco. Potrebbe, ma la data non è ancora certa, essere installata in occasione della Giornata della Memoria del prossimo anno 2024.
L'intenzione dell'amministrazione comunale pare essere quella di posare la pietra commemorativa non nei pressi di Palazzo Prina, dove la famiglia De Francesco risiedeva, ma accanto al monumento ai caduti nelle guerre, situato in Piazza Manzoni. A breve distanza, fra l'altro, da quella Via De Francesco che ricorda il padre medico.
L. A.
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