Barzanò celebra il 25 aprile alla presenza di tutti i sindaci del Casatese

''Tanti dei presenti hanno prestato giuramento sulla nostra Costituzione, antifascista nella sua stessa essenza, perché costruita parola per parola su concetti opposti a quelli che la dittatura del ventennio ha usato per il mantenimento forzoso del potere''.
Sono iniziate nella prima mattinata le cerimonie per la Festa della Liberazione a Barzanò. Il sindaco Gualtiero Chiricò ha esordito, di fronte a molti altri suoi colleghi sindaci del territorio casatese, ricordando il principio fondamentale alla base dell'impianto costituzionale repubblicano: l'antifascismo.

A destra il sindaco barzanese Gualtiero Chiricò

"La Costituzione - ha proseguito - lega il lavoro al diritto, definisce la libertà di espressione come valore fondamentale, l'assistenza ai più deboli come dovere sociale, ripudia la guerra, considera il senso di comunità come punto di riferimento fondamentale della convivenza tra le persone, per costruire, mantenere e sviluppare una società inclusiva, solidale e giusta".

Il primo cittadino barzanese, nel suo intervento in apertura della cerimonia, ha contestualizzato i principi e i valori della Costituzione: "oggi il nostro obbiettivo deve essere quello di resistere al qualunquismo, al revisionismo, ai tentativi di giustificare accadimenti orrendi o sminuire il senso della lotta partigiana. Dobbiamo essere resistenti e opporci a chi distorce la storia, opporci all'indifferenza, resistere a chi cerca di negare i diritti per differenze di genere, razza, orientamento sessuale origine o religione [...]".

La commemorazione del 25 aprile si è svolte in forma condivisa con altri comuni del territorio. A fianco del sindaco Chiricò erano presenti tutti i sindaci dei comuni del casatese. A partire da Filippo Galbiati, primo cittadino di Casatenovo e Alessandra Hofmann sindaco di Monticello Brianza e presidente della Provincia di Lecco. Oltre a loro vi erano anche Mirko Ceroli sindaco di Barzago, Luca Cattaneo primo cittadino di Bulciago, Ave Pirovano di Cremella, Roberta Marabese di Cassago, Paolo Redaelli di Missaglia, Matteo Giovanni Rosa e Fabio Bertarini sindaci rispettivamente di Sirtori e Viganò. Con loro molti altri assessori e consiglieri comunali del territorio casatese.

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Il parroco di Barzanò don Renato Cameroni ha ricordato gli insegnamenti di suo padre, ex deportato nei campi di concentramento. "Ricordo che quando avevo la vostra età - ha spiegato il sacerdote rivolgendosi ai giovani ragazzi presenti - ero sempre presente in questo momento perché mio padre aveva vissuto l'esperienza del campo di concentramento, sono in pochi coloro che hanno potuto salvarsi, ha impiegato sei mesi per tornare a casa. Voi giovani dovete cercare sempre di conquistare la libertà, sempre con il desiderio di fare pace con tutti, così come ha fatto mio padre che ha abbandonato ogni vendetta e ha deciso invece di costruire la vita".

Al microfono il parroco don Renato Cameroni

Non è mancata la presenza di diverse associazioni, con i loro gonfaloni, e molti alpini provenienti da diversi comuni. Dopo la deposizione delle corone d'alloro d'innanzi al monumento ai caduti, la parola è passata al rappresentante provinciale dell'Anpi, Alberto Magni. "Abbiamo combattuto per la libertà di tutti, per chi era con noi, per chi non c'era ed anche per chi era contro. Tutti i morti meritano rispetto, ma non si possono confondere i combattenti della libertà e quanti scelsero la dittatura".

Parole del partigiano Arrigo Boldrini che Magni ha citato per ricordare il significato profondo della Resistenza contro le forme di revisionismo ed equiparazioni fra chi ha combattuto per la libertà di tutti e chi per sostenere un regime autoritario e violento a fianco delle forze di occupazione naziste.

Alberto Magni di Anpi

"Invece - ha proseguito Magni - le frasi pronunciate da alcune persone in queste ultime settimane sembrano voler rovesciare tale distinzione trasferendo la responsabilità delle violenze dai veri carnefici fascisti e nazisti a coloro che li combattevano. Sembrano dimenticare che nel nostro Paese la Resistenza è stato l'evento di popolo più importante del Novecento in cui hanno partecipato tutti gli italiani: comunisti, azionisti, socialisti, repubblicani, liberali, cattolici e monarchici. Tutti tranne i fascisti".

La dirigente scolastica Viviana Patricelli

La professoressa Viviana Patricelli - preside dell'Istituto comprensivo di Barzanò - ha introdotto la lettura dello scritto di Pietro Calamandrei "lo avrai camerata Kesselring" ripetuta dagli alunni della scuola media. "Non è semplice trasmettere l'amore per la libertà ai nostri ragazzi, [...] tutti i giorni fra i banchi di scuola cerchiamo di far capire che la nostra storia non è qualcosa di lontano da noi. [...] Ogni giorno cerchiamo di educare ai valori della Resistenza, della democrazia e della libertà".

Terminati i discorsi ufficiali presso il Parco delle Rimembranze, le molte autorità presenti e i circa 300 cittadini, si sono diretti in corteo verso villa Nava Della Porta. Nel cortile dell'antico edificio, il cui impianto originario risale al Settecento, si è tenuta una manifestazione in ricordo di alcuni fatti storici della Resistenza in Brianza, supportata da alcuni pannelli didattici realizzati dagli alunni delle scuole.
Lorenzo Adorni
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