Colle e Castello ricordano la Resistenza con una cerimonia in località Pessina

''Tutti sappiamo che la libertà non è stata una cosa scontata [...], ma è stata una conquista dura e sanguinosa di uomini e donne coraggiosi che si sono ribellati alla dittatura e ci hanno consegnato un Paese dove regna l'uguaglianza, la democrazia e, come dicevamo, la libertà''.

Come da diversi anni ad oggi, la Festa della Liberazione nel comune di Colle Brianza è stata celebrata in località Pessina, un luogo strettamente legato alla Resistenza. Nel settembre 1943, gli abitanti del piccolo borgo di Giovenzana si trovarono ad affrontare la violenza nazista e fascista. Ed è stato proprio il sindaco Tiziana Galbusera a ripercorrere quella pagina di storia di fronte ai cittadini presenti e al parroco don Alberto Pirovano che ha officiato la messa.

''Tanti collesi - ha ricordato Galbusera - hanno contribuito alla lotta di liberazione e tante persone, anche esterne al nostro paese, qui hanno trovato rifugio e accoglienza. [...] Voglio ricordare che presso questa cascinetta è avvenuto l'assassinio di due prigionieri scappati dal campo di prigionia di Ponte San Pietro, Josè Martine e Andrea Sance. Non erano collesi, non erano italiani, ma sono stati aiutati dalla popolazione e dal parroco di Giovenzana don Riccardo Corti, protetti fino al blitz delle SS tedesche e della Guardia Nazionale Repubblicana fascista''.

Una vicenda difficile che mise a rischio di rappresaglia diretta gli abitanti e di distruzione l'abitato di Giovenzana. "Se la nostra frazione di Giovenzana non ha subito dure rappresaglie è stato grazie al sacrificio di don Corti che si assunse tutta la responsabilità e scontò, seppur già anziano, due anni di carcere duro presso il campo di Kaisbeim Donauwörth. Don Corti è stato e sarà sempre un grande esempio per tutti noi, fu veramente un uomo di Dio e del suo popolo" ha spiegato la prima cittadina, proseguendo: "la storia ci ha consegnato questi coraggiosi modelli di vita, è nostro compito fermarci a riflettere sul grande regalo che abbiamo ricevuto".

Dopo aver ricordato la crisi Ucraina, con il ritorno di una guerra d'invasione in Europa, Galbusera ha concluso: "teniamo alti e fermi i valori che abbiamo ricevuto il 25 aprile del 1945, non dimentichiamoli, non diamoli per scontati, ma proteggiamoli, difendiamoli da chi li ritiene superati [...]. Il 25 aprile è una data che accomuna: la libertà è importante per tutti e sarà sempre necessaria anche negli anni a venire".

Alla cerimonia in località Pessina ha partecipato ufficialmente anche il comune di Castello di Brianza e il sindaco Aldo Riva. "Tenere vive queste manifestazioni è un modo per far comprendere a tutti, ed in particolare ai giovani, ai ragazzi, i valori di uno stato democratico, e fra questi il primo è senza dubbio la libertà" ha spiegato il primo cittadino di Castello Brianza proseguendo: "questi valori li capiamo bene quando vediamo e sentiamo fatti e notizie provenienti da altre parti del mondo dove la forza, la guerra, la dittatura i soprusi sono ancora purtroppo presenti ai giorni nostri o dove le libertà primarie non sono ancora garantite a tutte le persone".

Riva ha poi citato alcuni pensieri di Sandro Pertini, Piero Calamandrei, Giovanni Paolo II e Enzo Biagi: "Il 25 aprile è una data che è parte essenziale della nostra storia, è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa resistenza non è mai finita''.

Hanno partecipato alla funzione religiosa e alle commemorazioni anche diverse autorità civili come i rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia Locale e membri delle associazioni come Alpini, Protezione Civile, che sono stati ringraziati dai due sindaci presenti.
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