Oggiono: violenza di genere al centro di un momento di riflessione proposto da OGVN

Villa Sironi, la storica residenza di proprietà comunale nel cuore di Oggiono, anche questo week end ha aperto le porte ai giovani per un momento di approfondimento e riflessione. Ospiti del primo di una serie di tre appuntamenti promossi dall'associazione OGVN l'avvocato Elena Mauri e l'educatore Paolo De Maria. Al centro del dibattito il triste fenomeno della violenza di genere, in particolare lo stalking, con una prospettiva un po' particolare: partendo da un caso realmente accaduto, che ha visto protagonisti un adolescente ed una ragazza già maggiorenne, sono stati messi in luce i punti di fragilità del sistema giudiziario. Quando si tratta di minori, infatti, situazioni già problematiche e complesse richiedono garanzie particolari che spesso tardano ad arrivare.

L'avvocato Elena Mauri e l’educatore Paolo De Maria

''Il caso su cui ho lavorato mi ha dato modo di riflettere molto su quelle che sono le fragilità del nostro sistema. Erano coinvolti un ragazzo adolescente ed una ragazza maggiorenne che all'inizio sembrava manifestare un interesse per il giovane, interesse sfociato poi in un diverbio che ha coinvolto le compagnie dei due. Il giovane è stato preso di mira, vittima di minacce e violenze che si sono ripetute nel tempo. Non ha pensato di sporgere denuncia ma, probabilmente con l'intenzione di far cessare queste vessazioni che gli provocavano molto timore, ha iniziato a inviare con il telefono di un famigliare minacce e insulti alla ragazza. A seguito della denuncia di quest'ultima si istaura nei confronti del giovane un procedimento penale per stalking'' ha spiegato l'avvocato che si è occupata della difesa dell'imputato.

Ci si è quindi soffermati sull'analisi del reato all'articolo 612 bis del codice penale, fattispecie complessa che va a punire coloro che attuano condotte persecutorie ripetute che incidono sulle abitudini di vita della vittima, generando un grave stato di ansia e paura. Il ragazzo, probabilmente mosso da una volontà di rivalsa e nel tentativo di porre fine ad una situazione per lui divenuta angosciante, integra tutti gli elementi che costituiscono la fattispecie. La ragazza, infatti, a seguito delle minacce non esce più di casa da sola e, come ha poi riportato alle forze dell'ordine, è seriamente preoccupata per la sua incolumità.
''Il caso è complesso: il ragazzo non si rende conto della gravità della propria condotta e si ritrova all'interno del circuito penale per un reato certamente grave. Quello sui cui mi preme farvi riflettere è il fatto che, seppur minorenne quindi destinatario in teoria di maggiori tutele, nei suoi confronti questi meccanismi non si sono attuati per mancanze da parte degli organi che dovrebbero al contrario tutelarlo'' ha aggiunto spiegando l'iter secondo il quale, quando si tratta di un minore, dovrebbe attivarsi l'assistente sociale di riferimento e quindi la tutela minori che studia un percorso personale di riabilitazione e educativo.
Dopo la prima udienza dovrebbe quindi sospendersi il procedimento per indirizzare il minore al progetto più adeguato - in comunità, in un centro diurno oppure semplicemente prevedendo l'affiancamento di un educatore o psicoterapeuta - all'esito del quale, se positivo, il minore viene prosciolto.

 

''Purtroppo, come educatori, ci troviamo giornalmente ad affrontare situazioni del genere, in cui i minorenni sono, all'interno di un procedimento, abbandonati a loro stessi senza che vengano previsti i progetti riabilitativi di cui hanno diritto. Questo è un aspetto molto problematico perché prima si interviene maggiori sono le possibilità di recupero per il ragazzo, aspettative che in questo modo si vanificano. Questo non è un caso isolato, sono molte le situazioni di questo genere, che ci costringono a correre ai riparti dopo, senza che l'iter sia stato seguito correttamente. Questa non dovrebbe essere la ratio di un percorso riabilitativo funzionale utile al minore, e quindi a tutta la comunità'' ha aggiunto l'educatore Paolo De Maria evidenziando l'importanza di assicurare tutti i diritti e le garanzie ai minori in una fase di crescita delicata e sensibile come quella dell'adolescenza.

''Siamo contenti che quest'incontro abbia suscitato molto interesse, è un'occasione per approfondire tematiche per certi aspetti inusuali ma complesse ed interessanti. Continuerà, le prossime settimane, l'analisi di questi temi: il 12 maggio a Tavernerio si parlerà di violenza psicologica ed economica mentre ad Erba il 26 maggio di violenza fisica'' hanno detto i ragazzi di OVGN in chiusura, rinnovando l'invito per i prossimi incontri di approfondimento. A seguire un gustoso rinfresco per tutti gli ospiti.
Sa.A.
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