Casatenovo, UTE: interessante serata con il geologo Beretta

Un altro incontro ''di livello'' organizzato dall'Università per Tutte le Età di Casatenovo. L'altra sera a Villa Farina il professor Gianpietro Beretta ha aperto una finestra sul passato ''remoto'' del nostro territorio e del suolo che occupiamo. L'ospite ha condotto i presenti attraverso i meandri di un percorso davvero particolare: già dal titolo del seminario si poteva intuire che la tematica fosse piuttosto complessa, ma ciò non ha certo oscurato il fascino di questo argomento spiccatamente scientifico.

Il professor Gianpietro Beretta


L'esposizione del professor Beretta, esperto geologo da anni impegnato nell'insegnamento universitario, nella ricerca e nella consulenza ad enti pubblici a livello locale e nazionale, non ha certo disatteso le aspettative ed in tal modo ha ampiamente confermato la scelta di fondo dell'UTE di non fermarsi di fronte alla potenziale gravosità dei temi individuati in fase di programmazione. Infatti, grazie ad un' esposizione chiara, semplificata nei passaggi di carattere tecnico e sapientemente corredata da supporti visivi, il professore ha offerto spunti interessanti per guardare al territorio e alle caratteristiche morfologiche del suolo con dati alla mano e con una visione della evoluzione della sua storia che hanno alimentato la curiosità all'interno del gruppo.

Pertanto i riferimenti a zone conosciute ha ben sostenuto e resa concreta l'esposizione dal professor Beretta che, casatese doc, ha indicato caratteristiche di siti ben riconoscibili nel territorio della nostra Brianza: più volte ha citato non solo Casatenovo, ma anche Missaglia, Viganò, Monticello, Briosco...

In tal modo la nomenclatura scientifica ha avuto per così dire una "nuova vita" attraverso questi riferimenti ampiamente condivisibili e facilmente riportabili all'esperienza personale, dall'uso dei materiali di miniere e cave storiche, alla perforazione di un pozzo di ricerca di idrocarburi a Casatenovo, alla struttura dei terreni più superficiali glaciali e fluvioglaciali interessati da attività antropiche ed insediamenti urbani.

''Ci piace sottolineare che un importante elemento guida dell'incontro è stato quello di tenere sullo sfondo l'idea che le innegabili problematiche, relative al degrado ambientale del suolo piuttosto che dell'aria o delle acque, unitamente ai cambiamenti climatici di cui sentiamo parlare quotidianamente, vanno ben distinte da un allarmismo che costituisce un pericoloso elemento di confusione in questo periodo che non a caso viene denominato "antropocene". Se è vero che il fattore umano è un elemento determinante nella cura dell'ambiente globalmente inteso, é pur vero che è spingere l'acceleratore sulle scelte consapevoli individuali e della collettività e non sulla paura generalizzata del futuro, la chiave per portare ad una svolta possibile ed auspicabile'' hanno spiegato gli organizzatori.

Nel successivo incontro, in calendario il 10 maggio, il professor Beretta riprenderà il tema dell'ambiente con un'esposizione dedicata alla situazione idrogeologica del nostro territorio e con riferimenti all'Italia intera, con particolare riferimento all'uso e disponibilità della risorsa acqua: avremo modo di approfondire e ritornare sul tema avvincente dell'ecologia con dati aggiornati, sempre più marcata curiosità e rinnovata sensibilità.
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