Casatenovo: la preziosa realtà dell'hospice e della Fabio Sassi raccontata in consiglio

''E' importante capire che l'hospice non è della Fabio Sassi, ma di tutti''. Daniele Lorenzet, presidente del sodalizio meratese che gestisce la struttura Il Nespolo di Airuno, è stato ospite ieri sera del consiglio comunale di Casatenovo. Una presenza fortemente voluta dal sindaco Filippo Galbiati per evidenziare pubblicamente il forte ruolo sociale che l'associazione e l'hospice rivestono per l'intero territorio, compreso il proprio comune.
Basti pensare che dal 2002 - anno della sua apertura - al 2022, ben 120 casatesi hanno varcato l'ingresso della struttura che si prende cura dell'utente nella fase terminale della malattia. In presenza di una diagnosi infausta, quando ormai non si può far più nulla, all'hospice Il Nespolo si lavora sulla persona, attraverso le cosiddette cure palliative, che contibuiscono ad alleviare la sofferenza, per ''far vivere con dignità''. Senza escludere in questo processo neppure i familiari, che vengono accompagnati con il sostegno psicologico necessario.

A sinistra Daniele Lorenzet, presidente della Fabio Sassi

Una storia lunga quella dell'associazione Fabio Sassi, nata nel 1989 e specializzata - nella fase iniziale - in attività di assistenza domiciliare. La storia de Il Nespolo è iniziata nell'ottobre 2002 grazie al contributo dell'intero territorio: in tanti - come ha ricordato Lorenzet - si erano prodigati con impegno per creare le condizioni favorevoli affinchè la struttura potesse nascere.
In questi oltre vent'anni molto è cambiato: la Fabio Sassi è divenuta un'azienda a tutti gli effetti, accreditata da Regione Lombardia, che si occupa della gestione in toto dell'hospice, grazie a 180 soci volontari, 21 dipendenti e 8 consulenti.
''Non abbiamo mai voluto che la qualità del servizio offerto venisse meno'' ha detto Lorenzet, ricordando che il costante disavanzo che si crea fra i trasferimenti regionali e le spese che deve sostenere la struttura airunese, vengono coperti dal volontariato e dall'incessante attività di raccolta fondi.

Il sindaco Filippo Galbiati

Il sodalizio si compone di un CdA, di un'assemblea soci e di un revisore dei conti, ma tutti lavorano gratuitamente. Ogni anno viene redatto il bilancio sociale: ''non è un obbligo, ma vogliamo raccontare quello che si sta facendo'' ha aggiunto il presidente, spiegando che l'attività svolta si compone di tanti aspetti. La gestione dell'hospice, la formazione, l'assistenza dei malati di Sla presso Villa dei Cedri di Merate e l'organizzazione di eventi e iniziative per raccogliere fondi.
L'attività dell'hospice e della Fabio Sassi non si è mai fermata nemmeno durante il Covid: certo, le ore di attività di quel periodo si erano notevolmente ridotte, ma - come ha precisato Lorenzet - anche in quel momento serviva restare aperti e offrire il consueto servizio al territorio.
Nel 2022 i ricoveri sono stati 244, superiori a quelli dell'anno precedente (228); eppure la durata media di permanenza nella struttura si è ridotta, passando da 17 a 14 giorni.
''Spesso i pazienti arrivano all'ultimo momento e rimangono molto poco da noi. Questo deve cambiare, perchè è necessario offrire un servizio che possa essere sempre umano'' ha aggiunto il presidente. ''Anche in questi primi mesi del 2023 abbiamo già ospitato 102 persone: le camere sono soltanto 12, quindi il turn-over è sempre molto alto e in pochi giorni si riesce a fare poco''.
I ricoverati arrivano perlopiù dal lecchese, ma anche dalla provincia di Bergamo, da Monza e dal vimercatese. Ormai l'hospice è diventato un punto di riferimento prezioso per l'intero territorio.


Come fare a sostenerlo? Ad esempio donando il 5x1000 attraverso il quale lo scorso anno, si è riusciti a ricavare ben 143mila euro. Si tratta della componente più importante fra le donazioni, alle quali si aggiungono i contributi degli enti locali fra cui Casatenovo che ha stanziato 27mila euro.
''E' importante sensibilizzare i casatesi sui vostri servizi'' ha detto in proposito il sindaco Filippo Galbiati, annunciando l'intenzione di organizzare una serata a fine settembre in Auditorium per sostenere l'attività de Il Nespolo e della Fabio Sassi, ''realtà molto fertile sul tema delle cure palliative''.
G. C.
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