Barzago: Andrea Vitali conquista il pubblico dell'aula civica con le sue Storie di lago

"Per iniziare a scrivere un libro ho bisogno di due elementi: il titolo e la fine. Senza di loro, non parto". Così ha esordito Andrea Vitali di fronte alle decine di appassionati lettori giunti venerdì sera nell'aula civica di via Cantù a Barzago per la serata con l'autore organizzata dall'amministrazione comunale. 



Il sindaco Mirko Ceroli

Nel suo intervento introduttivo il sindaco Mirko Ceroli ha ricordato quando, trent'anni fa, svolgeva il servizio civile nello stesso ospedale di Bellano in cui Vitali lavorava come medico. Dopodiché, Ceroli ha ringraziato Bruno Biagi, ex agente di Einaudi, per aver dato un contributo decisivo alla buona riuscita della serata. "Qui a Barzago ho sempre trovato un forte senso di comunità, coltivato e curato da tanti amministratori capaci. Penso all'ex sindaco Mario Tentori, a cui mi legava una forte amicizia" ha ricordato Biagi. "Oltre al gusto del mangiar bene e all'attenzione verso la cucina tradizionale, uno degli elementi che tiene insieme questa comunità è la cultura. Andrea qui trova terreno molto fertile". 



L'ex agente di Einaudi Bruno Biagi

L'ex agente di Einaudi, per anni fornitore personale di libri di Vitali, ha quindi sottolineato quanto lo scrittore bellanese non sia solo un grande lettore ma anche un grande ascoltatore. "Mentre le tre zie zitelle vivevano in un ambiente di contadini, i genitori di Andrea lavoravano entrambi in comune. Complici le orecchie a sventola, per anni Andrea Vitali ha ascoltato gli aneddoti e i racconti della sua famiglia, li ha memorizzati e poi li ha tradotti nelle sue storie con il suo iconico tocco di leggerezza" ha spiegato Biagi. "Bhe, in quegli anni si era obbligati ad ascoltare. Fino a quando non ti davano il permesso di alzarti, dovevi stare seduto e zitto perché parlavano i grandi" è stata la replica dello scrittore bellanese, la cui simpatia ha conquistato subito il pubblico presente.



Lo scrittore Andrea Vitali

Anche gli ambienti in cui Vitali è cresciuto si sono ben presto trasformati in luoghi perfetti per una delle sue storie. "Due anni fa sono rientrato nel caseggiato in cui viveva la mia nonna materna. Un edificio che io e i miei cinque fratelli frequentavamo spesso perché si trovava sulla strada tra casa nostra e la scuola" ha raccontato l'autore. "Rivedere quei muri, risentire certe immagini ha creato in me quello stimolo da cui è nata Cosa è mai una firmetta. Ovviamente, l'edificio descritto nel libro e le famiglie che vi abitano non corrispondono né al contesto dell'epoca né alla situazione di oggi". 



Tanti dei libri di Andrea Vitali sono nati da suggestioni. "Ho scritto Dopo una lunga e penosa malattia in un novembre di nuvole basse, foschia e foglie che tappezzavano il lungolago. Sembrava che il bel tempo si fosse dimenticato di Bellano e questo mi ha spinto a creare una trama di quello stesso grigiore" ha proseguito lo scrittore - medico bellanese. "Gita in barchetta, invece, è frutto di una storia raccontatami da un'amica di famiglia vent'anni fa. Quel libro è rimasto in sospeso per tanto tempo. Alla fine, ho capito che dovevo cambiare il finale. Dopo alcune resistenze, il mio editore lo ha pubblicato e sta tutt'ora andando molto bene". 



Biagi ha quindi ricordato come la produzione letteraria del suo interlocutore si divida in due rami paralleli: da un lato quello principale, pubblicato con Garzanti, e dall'altro lato i quattro libri editi proprio da Einaudi. "Quando uscì Vivida Mon Amour alcuni dei lettori più appassionati mi chiesero quali droghe avessi iniziato ad assumere" ha raccontato sorridendo Vitali. "In realtà, le storie pubblicate con Einaudi nascono dall'esigenza di staccarmi per un po' dai personaggi principali. Tale distanza aiuta il loro sviluppo e gli restituisce nuova vita". Tra i protagonisti dell'universo letterario costruito dall'autore bellanese, quello in cui Vitali più si ritrova è il maresciallo Maccadò. "Il maresciallo si innamora di Bellano arrivando dalla Calabria. A lui ho prestato i miei sentimenti verso il luogo in cui vivo. Sentimenti positivi e negativi. I suoi valori, quali la famiglia, lo stare dalla parte dei più deboli e l'antifascismo, sono i miei valori" ha spiegato l'autore sollecitato da una domanda del pubblico. "In particolare, stare dalla parte dei più deboli è una cosa che ho imparato facendo il medico. Quel mestiere mi ha insegnato ad eliminare i pregiudizi ed apprezzare tutti nello stesso modo. Il pregiudizio è uno dei vizi più brutti che si possa praticare perché ti impedisce di conoscere davvero una persona". 



Nei posti centrali, da sinsitra a destra, Veronica Tentori, Michele Bianco, Mirko Ceroli e Claudia Isacchi, oltre ai membri della giunta.

Il maresciallo Maccadò sarà protagonista di una miniserie RAI. "Si tratta di un progetto nato a febbraio 2020 e rallentato dalla pandemia. Le prime tre sceneggiature sono complete. Ora stanno ragionando sulla produzione in senso stretto: luoghi, cast, regista e così via. Saranno in tutto quattro episodi e le riprese dovrebbero durare circa un paio di mesi" ha spiegato Vitali. Il 16 maggio, invece, è prevista l'uscita del nuovo libro dell'autore bellanese. "Si intitola Genitori Cercansi e sarà pubblicato da Einaudi. È una storia legata all'uso sconsiderato della tecnologia e dei telefoni cellulari" ha aggiunto Vitali. "Ma quando stai leggendo un libro e ti accorgi che non ti piace poi lo finisci?" ha chiesto l'ex deputata Veronica Tentori, seduta in prima fila assieme a tutta la giunta. "Una volta sì, finivo i libri, anche i libri che mi annoiavano. Oggi non più perché mi sono accorto che il tempo passa. Non voglio più perdere tempo con libri che mi hanno stancato" ha replicato Vitali, suscitando le risate dei presenti. 



Michele Bianco, Claudia Isacchi, Andrea Vitali, Mirko Ceroli, Bruno Biagi, Lilliana Rossini, collaboratrice del comune

Dal canto suo, Biagi ha esposto una romantica teoria sul perché Bellano sia patria di così tanti artisti. "In prossimità dei piani di Balisio il torrente Pioverne non scende più verso Lecco come faceva milioni di anni fa. Esso cambia repentinamente direzione, attraversa tutta la Valsassina, buca le montagne in corrispondenza dell'orrido e poi scende a Bellano" ha raccontato l'ex agente di Einaudi. "Chissà quante storie di contadini e lavandaie assorbono quelle acque per poi restituirle a Bellano, stimolando la creatività e lo spirito artistico dei suoi abitanti". A metà tra il perplesso e il divertito, Vitali ha risposto: "Mi sembra un po' fantasiosa come teoria. Evidentemente noi bellanesi ci dedichiamo all'arte piuttosto che lavorare". Parole che hanno di nuovo suscitato le risate del pubblico, scioltosi infine in un grande applauso per il famoso scrittore.
A.Bes.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.