Da Missaglia a Bagnacavallo (Ravenna) con la Protezione Civile ANA per dare aiuto agli alluvionati
Danilo Cattaneo in un'immagine che lo ritrae
durante un precedente scenario emergenziale
durante un precedente scenario emergenziale
A raccontarci in presa diretta la situazione è Danilo Cattaneo, originario di Missaglia ed esponente della Protezione civile ANA di Milano, gruppo con il quale è partito sabato mattina alla volta del paese alluvionato, con l'obiettivo di fornire supporto a seguito degli ingenti danni causati dal maltempo.
Trovatisi in mattinata a Parma con alcuni funzionari di Regione Lombardia, la compagine ha raggiunto la località romagnola con quattordici mezzi e tutte le attrezzature necessarie. Fin da subito, come del resto ci si aspettava, si è reso necessario l'intervento di diversi operatori.
''Ci siamo subito resi conto che la situazione era parecchio grave: il fiume che normalmente è alto mezzo metro durante l'alluvione ha raggiunto i sei metri di altezza esondando completamente i prati, i campi e le abitazioni circostanti. Abbiamo subito attivato le bombe idrovore per svuotare i canali invasi dall'acqua e dal fango. Sono ben quattro giorni che lavorano ventiquattrore ore su ventiquattro, aspirando 5.000 litri al minuto, e non siamo ancora riusciti a svuotare i canali'' ci ha raccontato ieri sera il missagliese.
Il fiume esondando ha invaso otto chilometri di campi, sommergendo raccolti ed abitazioni con più di un metro e mezzo di acqua. Le persone in questa zona fortunatamente sono riuscite a mettersi in sicurezza, tranne alcuni animali che non sono stati spostati in tempo.
''Tutto ciò che è all'interno delle abitazioni è ormai non più utilizzabile, è un danno economico enorme. Inoltre in queste zone lungo gli argini c'erano diversi campi, di pesche, albicocche e kiwi. Ormai è andato tutto distrutto, nulla è più recuperabile'' ha aggiunto il volontario, spiegando il lavoro che ormai da due giorni tiene impegnati molti operatori. Ormai la fase di emergenza acuta può dirsi superata ma ci vorrà ancora qualche giorno per ultimare i ripristini delle aree danneggiate.
''Tutto ciò che è all'interno delle abitazioni è ormai non più utilizzabile, è un danno economico enorme. Inoltre in queste zone lungo gli argini c'erano diversi campi, di pesche, albicocche e kiwi. Ormai è andato tutto distrutto, nulla è più recuperabile'' ha aggiunto il volontario, spiegando il lavoro che ormai da due giorni tiene impegnati molti operatori. Ormai la fase di emergenza acuta può dirsi superata ma ci vorrà ancora qualche giorno per ultimare i ripristini delle aree danneggiate.
Sa.A.