Casatenovo, UTE: con Beretta si parla dell'acqua 'da tutelare'

Riceviamo e pubblichiamo il resoconto del secondo e ultimo appuntamento promosso dall'Università per Tutte le Età dedicato al territorio, grazie alla presenza del professor Gianpietro Beretta, geologo di grande esperienza e competenza che l'altra sera ha approfondito con il pubblico presente, il tema dell'acqua, intesa come risorsa da salvaguardare:



Il secondo incontro con il professor Gianpietro Beretta, geologo di particolare competenza ed esperienza in campo idrogeologico, ha avuto come scopo proprio una riflessione sul tema dell'acqua come risorsa imprescindibile per garantire la vita sulla Terra. Ancora una volta l'esposizione del professore ha guidato i partecipanti in un percorso sistematico e completo che ha reso chiari e facilmente fruibili tutti i contenuti, i dati ed i collegamenti relativi allo sviluppo dell'argomento.
I passaggi sui quali si è articolato l'incontro sono stati propedeutici alla composizione di una sorta di CARTA DI IDENTITÀ dell'acqua a partire dalla considerazione del suo valore d'uso e di scambio, dallasue caratteristiche, dalla sua distribuzione e utilizzo nelle varie epoche storiche fino ai nostri giorni. Il discorso si é intrecciato con la tematica dei cambiamenti climatici che hanno influenzato la disponibilità dell'acqua sul globo terrestre e, di conseguenza, la vita dell'umanità.



Lo sguardo sugli eventi passati è rimasto costantemente sullo sfondo per considerare quanto il tema dei cambiamenti climatici sia stato sempre presente e lo è ancora oggi in modo preoccupante e reso evidente sulla base di un'accelerazione sulla quale incidono pesantemente le scelte economiche globali, ma anche i comportamenti dell'uomo nella sua quotidianità. Proprio su questo elemento di seria preoccupazione che sentiamo vivo nella nostra epoca si è soffermato il professor Beretta, fornendo dati sui consumi rilevati al giorno per abitante (200-250 litri) e sul fenomeno della dispersione dell'acqua nella rete di distribuzione nelle regioni italiane.



In questo passaggio così importante, il professor Beretta ha fornito anche dati relativi al nostro territorio comunale che usufruisce dell'acqua del Lago di Lecco le cui caratteristiche, unite ad una più diffusa consapevolezza del fatto che i controlli sistematici ne garantiscono la sicura potabilità, consentirebbero un uso svincolato dall'acquisto di acque minerali che alimentano un florido commercio sostenuto dai decantati effetti sulla salute, peraltro scientificamente poco fondati.
A proposito di acque minerali Il professore ha illustrato le differenze tra le varie tipologie di acque minerali che si basano essenzialmente sulla presenza in diversa percentuale del cosiddetto "residuo fisso". Molto interessante infine anche l'affondo sul concetto di acqua virtuale, ovvero sull'enorme quantità di acqua necessaria per la produzione di beni e di alimenti che consumiamo nella quotidianità.

 
E' ritornato così alla ribalta il discorso dell'azione dell'uomo che, con le sue scelte di carattere economico in questa nostra "era" definita non a caso "antropocene" ha imposto un'accelerazione al cambiamento del clima: è sotto gli occhi di tutti un andamento anomalo delle temperature che sta portando al verificarsi di fenomeni atmosferici inusuali e che, nel giro di qualche decennio, potrebbero risultare ingovernabili e potrebbero rendere inospitale il nostro pianeta.
L'auspicio è stato sintetizzato nella convinzione che strategie più efficaci, e maggiormente condivise dagli Stati, possano agire efficacemente sul controllo dell'emissione di anidride carbonica: solo in questo modo l'innalzamento della temperatura potrebbe diventare in futuro più compatibile con le condizioni di vita sul Pianeta Terra.



Certo la missione richiede sforzi impari e scelte coraggiose in campo economico e politico. Che fare? E' stata la domanda che ha serpeggiato nella mente di tutti in quest'ultima parte del percorso. L'azione individuale correttamente ispirata dai valori di rispetto e cura dell'ambiente sono importanti, ma bastano? Questa seconda domanda contiene già una risposta dal risvolto amaro, ma non per questo, anzi forse proprio per questo è stato importante per i presenti avere una panoramica dei consigli pratici per concorrere anche a livello individuale a contenere un fenomeno la cui complessità rischia di fagocitare anche la speranza di una inversione di rotta. L'incontro si è concluso con l'espressione di ampio favore da parte di tutti per il prezioso contributo del professor Beretta e con un arrivederci ad appuntamenti che saranno presenti nella programmazione per il prossimo anno, per sviluppare temi legati ancora alla conoscenza del nostro territorio e alla salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo.

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