Tre sindaci lecchesi alla cerimonia del 2 Giugno a Roma

I tre sindaci lecchesi: Valsecchi, Lanfranchi e Redaelli
Una rappresentanza di sindaci del lecchese ha raggiunto Roma per le celebrazioni del 2 Giugno, data in cui si ricorda il referendum del 1946, attraverso il quale gli italiani vennero chiamati a decidere tra monarchia e Repubblica. Una data simbolo, anche per il fatto che per la prima volta le donne ebbero il diritto di voto, esprimendosi in merito alla forma di stato da dare al Paese. Attraverso questa festa nazionale, si ricordano altresì i 75 anni del testo costituzionale.
Il cerimoniale della manifestazione organizzata a Roma ha previsto la deposizione di una corona d'alloro in omaggio al Milite Ignoto all'Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e una parata militare lungo via dei Fori Imperiali. Alla celebrazione hanno presenziato anche la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i ministri di Difesa ed Esteri, Guido Crosetto e Antonio Tajani. La magnifica conclusione poi è stato il sorvolo delle frecce tricolori nel cielo di Roma.
300 sindaci, con la fascia tricolore, hanno presenziato alla manifestazione. Tra loro tre primi cittadini lecchesi, tutti membri dell’associazione nazionale comuni italiani (ANCI): Giancarlo Valsecchi per Erve, Paolo Lanfranchi per Dolzago e Matteo Redaelli per Rogeno. “È stato un momento emozionante sfilare davanti al presidente della Repubblica insieme con circa 300 colleghi in rappresentanza di tutti gli 8000 comuni d'Italia" ha commentato quest'ultimo. "Sono quei momenti in cui capisci quale grande onore è portare la fascia tricolore. Siamo poi stati accolti nella tribuna di fronte al Capo dello Stato e abbiamo seguito tutto lo sfilamento delle forze armate. Molto interessante ed emozionante vedere dal vivo tutti i corpi soprattutto i corpi speciali, i 6 parà atterrati direttamente davanti a noi, la fanfara dei bersaglieri, quella dei carabinieri a cavallo, i mezzi di servizio e ovviamente il grande finale delle frecce tricolore”.
M.Mau.
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