Nameless Festival: la terza serata bagnata dalla pioggia chiude un evento 'da record'

La decima edizione di Nameless Festival, lo avevano annunciato le anticipazioni prima dell'avvio di manifestazione, è stata straordinaria. A partire dai numeri: 100.000 le presenze nei tre giorni (35.000 solo nella giornata di sabato 3 giugno), con un pubblico di provenienza internazionale e 110 artisti che si sono esibiti su quattro differenti palchi, suddivisi in base al genere musicale con un ampliamento dell'offerta anche in questa direzione. Le novità che hanno caratterizzato il decennale del festival hanno contribuito a rendere l'atmosfera ancora più accogliente per i tanti giovani che hanno affollato la manifestazione, incrementando anche l'indotto: il target dell'età dell'80% del pubblico è infatti tra i 18 e i 25 anni.

Le immagini della terza giornata di Nameless. Sopra Lost Frequencies in esibizione

Quando si varca la soglia d'ingresso si viene trasportati in un altro mondo, fatto di svago, rilassatezza e tanta, tanta musica, grazie ai quattro palchi allestiti quest'anno, con spazi più aperti e ampi per riprendere i grandi festival internazionali, dal più conosciuto Coachella Valley Music and Arts Festival, che si tiene ogni anno in California, negli Stati Uniti d'America. "Quando entro a Nameless Festival lascio alle spalle tutti i problemi e la mia testa è concentrata solo qui, in un momento di grande libertà dove ho la possibilità di sentirmi me stessa" ci racconta una giovane partecipante.

Poco conta il suo nome visto che l'opinione è la medesima tra i ragazzi che abbiamo incontrato. Il fatto di sentirsi liberi, senza giudizi da chicchessia, si percepisce già dall'abbigliamento indossato: dall'attualissimo perizoma in vista che richiama il trend degli anni Novanta-Duemila, allo stile più bohémien, fatto di colori vivaci, materiali leggeri, brillantini e strass sul viso e collane di fiori in testa a look più ispirati al glam rock che unisce le borchie alla pelle.

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Oltre alle tendenze, spiccano poi gli abbigliamenti più eccentrici e stravaganti finanche a costumi: dalle persone in costume e salvagente, agli incontri con Super Mario celebre protagonista dei videogiochi Nintendo, Son Goku il protagonista del manga Dragon Ball e persino con l'illustre Dante Alighieri. Sul territorio lecchese, per il festival, hanno fatta tappa anche content creator, influencer e personaggi conosciuti legati al mondo dell'intrattenimento.

L'intrattenimento, ad Annone Brianza, va oltre la sola musica: oltre alle aree ristoro, erano presenti anche una tenda con cuscini dove rilassarsi, un'area VIP a due piani con terrazzo, giardino e servizi esclusivi, uno spazio trucco gratuito, installazioni artistiche, giochi interattivi, attività creative, un'area gioco AC Monza e un'altalena di 5 metri davanti al Nameless Tent. Quest'anno, poi, Aido di Annone Brianza ha deciso di presentarsi con un gazebo dove raccogliere le iscrizioni: i volontari ci hanno confermato che l'idea è stata un successo e, a testimonianza, bastava osservare la coda di giovani in fila per compilare il modulo di iscrizione.

Nameless Festival, poi, è sempre più sostenibile: quest'anno un intero palco - il primo in Italia - è stato alimentato a energia rinnovabile, la scritta "Nameless" - diventata subito un cult della manifestazione davanti alla quale scattare foto - è stata composta con fiori finti, mentre coriandoli biodegradabili e luci mobili a energia solare e ibrida hanno acceso l'atmosfera. Grazie al partner tecnico Silea, che si occupa della raccolta rifiuti sul territorio, è stato pensata anche un'installazione artistica creata con le lattine consumate durante il Festival, mentre tutti i materiali utilizzati nelle aree ristoro erano interamente riciclabili.

Veniamo poi alla proposta musicale: gli headliners di quest'anno Hardwell, Paul Kalkbrenner, Salmo e Skrillex, ma sui palchi sono passati altri nomi noti del panorama musicale contemporaneo. Ad Annone sono passati Paul Kalkbrenner, Ofenbach, Rondodasosa, Rosa Chemical, Rose Villain, Chris Lake, Kayzo, EDMMARO, Ernia, Il Pagante, Albertino, Benny Genassi, Lost Frequencies, 070Shake, Myss Keta. PEr alcuni degli ospiti internazionali come Lost Frequencies e Hardwell si trattava dell'unica tappa italiana inserita nel loro tour estivo che li vede calcare i palchi dei festival di tutta Europa o salutare il pubblico dalle discoteche più rinomate come Ushuaïa ad Ibiza.

La tre giorni di festa e musica alla Poncia si è chiusa sotto l'acqua che non ha fatto tuttavia calare l'atmosfera: con mantelline protettive, i giovani hanno continuato a danzare sotto la pioggia mentre altri hanno cercato riparo sotto i tendoni. Alberto Fumagalli, CEO e fondatore della kermesse musicale ha affermato: "Se ripenso a me stesso dieci anni fa ho solo una certezza: mai mi sarei immaginato una crescita simile, mai mi sarei immaginato un percorso così bello e virtuoso. Probabilmente è per questo che oggi è ancora più bello pensare che siamo qui a parlare di Nameless Festival, a 10 anni dalla sua nascita. Siamo partiti con un piccolo evento creato intorno al movimento della musica elettronica, e sono fiero di dirvi che siamo qui oggi a presentarvi qualcosa che mira a ridefinire il concetto di Festival nel nostro Paese. Finalmente anche l'Italia ha un grande Festival internazionale, sostenibile, attento all'ambiente, multi-genere, ricco di attività ed installazioni artistiche, e curato nei minimi dettagli".

Alberto Fumagalli

Nameless Festival, al netto dei pensieri dei detrattori, è in grado di apportare un indotto importante: i posti nelle strutture di ospitalità sono esauriti da mesi e anche i piccoli centri abitati, per tre giorni, si riempiono di giovani che passeggiano e consumano bevande al bar o si sollazzano, nelle ore di riposo dal Festival, negli spazi aperti come sul lago di Pusiano, senza contare le società ed artigiani del territorio che hanno lavorato per l'organizzazione.

É anche un modo per dare la possibilità a tanti giovani di questi territori di vivere la stessa atmosfera che si respira all'estero: vista la giovane età, non sempre hanno la capacità economica di sostenere uno spostamento per partecipare a festival internazionali. A pochi passi da casa. Tutto questo grazie all'intuizione di Alberto Fumagalli, ideatore del festival, che proprio in questi luoghi è nato e cresciuto e che contribuisce a valorizzare cercando ogni anno di offrire un'esperienza migliore e sempre più eterogenea.
Michela Mauri
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