Oggiono: dopo anni di attesa al via i lavori sul Gandaloglio grazie allo ''stop'' dei treni

La messa in sicurezza idraulica del torrente Gandaloglio è sicuramente una delle più importanti opere di prevenzione del rischio idrogeologico pensata per il territorio oggionese. È attesa da oltre un ventennio, da quando venne adottato dai comuni del territorio l'ormai famoso "progetto Paoletti" redatto nel mese di novembre 2001. I lavori, dopo lunghi anni di attesa, inizieranno nelle prossime settimane.
Il Gandaloglio nasce lungo le pendici del Monte di Brianza, si sviluppa scorrendo nel territorio di Galbiate, Ello, Dolzago e Oggiono prima di terminare il suo corso come affluente del torrente Bevera a Molteno. Proprio in questa zona - fra Oggiono e Molteno - sono previsti gli interventi più significativi di messa in sicurezza idraulica, là dove il torrente scorre a fianco della Strada Provinciale 69 (via Per Molteno). Nel suo tratto pianeggiante, il Gandaloglio è considerato a rischio idraulico e di esondazione, già sotto la lente di ingrandimento negli studi per il pericolo idrogeologico del Piano di Governo del Territorio di Oggiono e attenzionato nei piani di emergenza della Protezione Civile.

L'alveo del fiume è in grado di convogliare una portata di 22,5 metri cubi d'acqua al secondo nel territorio comunale di Oggiono, fino ai pressi del ponte di via Per Dolzago. Qui la portata inizia a ridursi a 12,5 metri cubi.
Per risolvere il rischio di esondazioni lo studio del "progetto Paoletti" prevede diversi interventi. Il più importante è la creazione di un'area di laminazione fra i campi agricoli, in una zona già paludosa detta "I pascoli", fra Oggiono e Molteno. All'interno di questa zona verde le acque del torrente potranno defluire in caso di piena, evitando l'allagamento delle aree urbane.
Sette erano stati gli allagamenti che si erano verificati fra il 1987 e il 1996 - prima della redazione del progetto - e che avevano confermato la necessità dell'intervento.
Non sono mancate esondazioni anche negli anni successivi all'adozione del "progetto Paoletti". Alcune aree urbane finirono allagate dopo le piogge dell'agosto 2010 e di nuovo con le esondazioni dei mesi di agosto e novembre 2014.
La vicenda di quest'opera è stata assai complessa e articolata. Nel corso dello scorso decennio ha incontrato problematiche e ha visto allungarsi a dismisura i tempi di avvio dei lavori. A richiedere tempo fu anche la necessità di arrivare all'esproprio delle aree coinvolte. Il bando per la gara d'appalto dei lavori arrivò dopo 15 anni dalla redazione originaria del progetto di regimentazione idraulica del torrente.

La formazione del canale scolmatore del Gandaloglio, a monte dell'abitato di Molteno, con la creazione di un'area destinata ad essere allagata in caso di piena del torrente è risultata essere di particolare difficoltà di realizzazione, anche dopo l'affidamento dei lavori. Questo a causa del fatto che l'area in questione è situata a nord della linea ferroviaria Lecco - Como, mentre il torrente Gandaloglio scorre dal lato opposto.
Una condizione che ha reso necessaria la progettazione e la realizzazione di un canale scolmatore al di sotto della rete ferroviaria. ''Si tratta della fase più importante e impegnativa dei lavori. Sotto la linea ferroviaria verrà posizionato uno scatolare in cemento armato all'interno del quale scorrerà l'acqua quando il sistema di laminazione entrerà in funzione'' spiega la sindaca di Oggiono Chiara Narciso. ''Deve essere fatta un'opera di consolidamento del sottosuolo con innesti di cemento, altrimenti lo scatolare in cemento armato finirebbe per sprofondare''.

Il sindaco Chiara Narciso

Questo intervento complesso, che interferisce con la ferrovia avrebbe dovuto essere eseguito senza causare il fermo dei convogli ferroviari. Situazione che avrebbe reso necessario il solo lavoro nelle ore notturne dalla mezzanotte alle ore sei del mattino, con un evidente complicazione e prolungamento delle tempistiche dei lavori.
Alcuni anni fa, era stata presa in considerazione anche l'esecuzione dell'opera da parte delle ferrovie, ma la convenzione che formalizzasse l'accordo non venne mai siglata dalle parti interessate.
La data di avvio dei lavori rimase quindi indefinita per anni. E non era, in origine, nemmeno prevista per il periodo estivo di quest'anno, viste le complicazioni che gli enti pubblici hanno avuto nel relazionarsi con i gestori della rete ferroviaria.
A dare una svolta a questa vicenda più che decennale è stata un'occasione che si è presentata inaspettatamente. ''Abbiamo avuto notizia negli scorsi mesi - ricorda Narciso - della completa interruzione del traffico ferroviario prevista per agosto. Questo fermo alla circolazione dei treni è stato deciso dalle ferrovie per permettere la realizzazione dei sottopassaggi pedonali nelle stazioni di Oggiono e Molteno. Ci siamo mobilitati subito per riuscire a sfruttare questo stop anche per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del Gandaloglio''.

Il fermo della circolazione ferroviaria permetterà ai tecnici dell'azienda incaricata di lavorare ininterrottamente nell'arco del mese di agosto. Periodo terminato il quale, nel caso in cui l'intervento di realizzazione del canale di scolo al di sotto della ferrovia non venisse terminato, si renderà necessario il proseguimento dei lavori solo nelle ore notturne. Complessivamente per la realizzazione dell'intervento di messa in sicurezza del torrente, definito in origine come "lotto 1", sono state messe a disposizione risorse pari a 4,7 milioni di euro. Circa 1,5milioni di euro saranno garantiti da Regione Lombardia, la quota restante 3,2milioni da fondi statali.
La complessità di realizzazione dell'opera renderà necessario la creazione di una "variante" provvisoria della Strada Provinciale 69, nei pressi del cantiere.
A opera terminata, quando l'acqua del Gandaloglio si avvicinerà alla portata limite dell'alveo del torrente, inizierà, tramite il sistema di laminazione, ad essere convogliata all'interno del canale scolmatore per defluire poi nei campi. Un secondo progetto che sarà realizzato in futuro prevederà il deflusso di queste acque all'interno di una vasca di laminazione. Questa seconda opera verrà realizzata dal Parco Valle Lambro e avrà un costo di circa 7milioni di euro.
L. A.
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