Missaglia: si è spento Bruno Penati, attivo nel sociale e per anni nel direttivo di AIDO

Bruno Penati
''Era il papà migliore che potessi desiderare: un uomo giusto''. Sono le parole attraverso le quali Giulia Penati ha voluto ricordare il padre Bruno, storico volontario dell'Aido del gruppo di Casatenovo-Missaglia-Monticello, scomparso nelle scorse ore a seguito di una malattia tanto veloce quanto implacabile.
Resta però più che vivo il suo ricordo, condiviso con noi dalla figlia, ma anche da Enrica Motterlini che con il 67enne ha a lungo collaborato nelle attività connesse all'Aido. ''Bruno era una bravissima persona, buona e sempre disponibile per qualsiasi cosa, un vero volontario con noi da sempre'' ci ha detto la presidente del sodalizio. ''Aveva fatto parte del direttivo poi, qualche anno fa aveva dovuto ridurre il suo impegno per accudire i familiari. Eppure, non appena gli era possibile, partecipava con il consueto impegno alle attività di Aido. Ci mancherà molto''.
Una vera e propria vocazione sociale quella di Penati, coltivata in maniera ancor più decisa una volta congedatosi dal suo lavoro per la meritata pensione. ''Era iscritto anche all'Admo, l'associazione donatori di midollo osseo e all'Avis: ci teneva a dare il proprio contributo a favore del prossimo'' le parole della figlia Giulia che ha voluto altresì ricordare l'impegno profuso dal padre Bruno nell'associazione Il Girasole di Dolzago, che si occupa di organizzare momenti di aggregazione e di intrattenimento, oltre che di supporto, per i disabili e le loro famiglie. Una realtà che aveva avuto la possibilità di conoscere poichè frequentata dalla sorella e che ha sostenuto finchè gli è stato possibile.
Residente da sempre a Missaglia, proprio qui - nella mattinata di domani - saranno officiati i suoi funerali, in programma alle ore 10 presso la basilica di San Vittore. Oltre alla figlia, Bruno Penati - che quale ultimo grande gesto di generosità ha donato le cornee - lascia i fratelli Gianni, Tino e Marisa, oltre alla mamma Teresa, ai cognati e ai nipoti.
G. C.
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