Casatenovo: l'ultimo saluto a Luca Riva fra gli applausi e i trattori disposti sul sagrato

Una vita segnata dalle relazioni. Lo ha evidenziato anche don Antonio Bonacina, nell'omelia pronunciata nel pomeriggio odierno in una chiesa gremita. In tantissimi hanno voluto infatti accompagnare Luca Riva nel suo ultimo viaggio terreno.

Luca Riva (nella foto in alto) e alcune immagini delle esequie funebri di questo pomeriggio

Una persona che, con grande semplicità ed empatia, sapeva entrare in contatto con le persone, ascoltandole. Una dote non da tutti che qualifica tuttavia lo spessore del cinquantenne di Casatenovo, spentosi la scorsa settimana a causa di un malore improvviso che lo ha colpito mentre si trovava al mare, sulla costa adriatica, per qualche giorno all'insegna del relax insieme ai suoi familiari.
''Non è facile oggi consolare la moglie Elena, il figlio Lorenzo e tutti i suoi cari. Affidiamoci quindi ai segni: qui davanti ho una chiesa strapiena, incapace di contenere tutte le persone che hanno voluto esserci per quest'ultimo saluto'' ha detto il parroco. ''Persone di tutte le estrazioni, segno che evidenzia come Luca non si limitasse al suo piccolo mondo. La sua vita è stata caratterizzata da relazioni grandi con tutti coloro che, ancora sgomenti, sono qui oggi''.

Se già è difficile accettare la morte come concetto generale, abituarsi alla dipartita del casatese è ancora più arduo proprio per l'imprevedibilità di quanto accaduto.
''E' mancato prematuramente in un'età che lasciava sperare potesse rimanere ancora con noi a lungo'' ha aggiunto don Antonio che si è poi affidato alle sacre scritture di cui si è dato lettura nel corso della liturgia. In particolare al vangelo di Luca con quel ''siate pronti'' ripetuto a più riprese.

''Questo momento ci fa riflettere sulla vita, sulla scala dei valori, sulle cose che improvvisamente non abbiamo più il tempo di dire o fare. Il desiderio di ognuno di noi è quello di riuscire ad esprimere i propri doni, lasciando un buon ricordo in chi incontriamo. Luca ce l'ha fatta perchè ha ricevuto e dato tanto: la sua famiglia, la capacità di coltivare amicizie, il sapersi mettere a disposizione di chi aveva bisogno, anche della parrocchia'' ha detto il parroco di San Giorgio, ricordando le numerose esperienze vissute dal cinquantenne, protagonista di tante fiaccolate organizzate dall'oratorio e di tanti altri momenti di aggregazione vissuti nella comunità casatese.

Non a caso la camera ardente di Luca Riva è stata allestita nella cappella dell'oratorio, fra i luoghi simbolo per aggregazione e socialità, dove il cinquantenne aveva saputo lasciare un segno grande.
''Non possiamo che custodire nel nostro cuore i ricordi preziosi vissuti insieme a Luca, esprimendo, ciascuno, il senso di gratitudine per tutti quei fratelli che ci passano accanto e la cui presenza ci arricchisce'' ha concluso don Antonio, invitando ancora una volta i fedeli a riflettere sulle priorità della nostra vita e ad abbandonare quel che non ci serve per puntare su qualcosa di davvero grande.

Dopo le parole - cariche di emozione - pronunciate sul finire della cerimonia da una fedele a nome di un gruppo di amici del casatese, il feretro di Luca Riva è stato portato all'esterno della parrocchiale. Ad accoglierlo, i trattori parcheggiati sul sagrato, per evidenziare l'impegno profuso per anni nella Giornata del Ringraziamento. Un momento di estrema commozione che si è chiuso fra i clacson dei mezzi agricoli, gli applausi e le lacrime.
G. C.
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