Barzanò: l'arte tessile in tre mostre alla Canonica di San Salvatore

Il Comune di Barzanò, Commissione Cultura, inaugura quest’anno una stagione di tre mostre all’interno della Canonica di San Salvatore, straordinariamente aperta per queste esposizioni. E' un evento che si propone di essere ricorrente, per portare, a rotazione ogni anno, artisti e fotografi rappresentativi delle più svariate espressioni.
Per questa prima edizione, sono state invitate tre artiste tessili, con altrettanti appuntamenti che diventano una naturale continuazione di Yarn Bombing Barzanò, il festival della fiber art a uncinetto e maglia appena concluso.

La Canonica di San Salvatore si trova in Via Castello, mentre il calendario è così strutturato:

17-25 giugno ISA BORRONI, Volano gli stracci
1-9 luglio CHIARA ORSENIGO, Asterisconero e affinità asemiche
15-23 luglio GIULIA SANTAMBROGIO, Lacrime, vestiti e nodi

Da sabato 17 a domenica 25 giugno
ISA BORRONI
''Volano gli stracci''
Inaugurazione sabato 17 giugno ore 17.00
Orari: domenica 18 e domenica 25 giugno dalle 10.30 alle 18.00
Giovedì 22 e sabato 24 dalle 15.00 alle 18.00

Quando per problematiche ambientali diventa opportuno riciclare, artisticamente si può fare molto di più del semplice riutilizzo dei materiali di scarto e non necessariamente all’utile si contrapporrà l’inutile, il semplice gioco ironico o decorativo. Quando “volano gli stracci” perché tanti sono i problemi sociali e ambientali venuti al pettine, ecco che con gli stracci si può volare oltre. Gli stracci possono servire a rimettere in circolazione le Madonne del latte, scomparse dalle chiese dopo il 1400, possono servire a riattivare i “vissuti” di certi vecchi abbigliamenti e accessori, possono portare ad una nuova percezione dei materiali stessi. Tutto questo lavoro sarà connotato in modo molto particolare se l’artista è donna. Sarà segnato da un occhio, da una mano, da strumenti e accessori molto particolari, molto femminili. Sarà un riciclo al femminile, non per limitatezza di approccio , ma per necessità e possibilità di nuovi sensi e significati.

Isa Borroni. Nata nel 1951, un po' sarta, geometra, disegnatrice, filosofa, amante dell'arte, ma non propriamente artista. Da circa un decennio si concede la libertà di fare artisticamente. Sia con il riciclo che con grandi installazioni a tema sociale ricerca forme e contenuti inconsueti. Sfrutta tecniche acquisite da consuetudini femminili e lavorative per esprimere riflessioni filosofiche e sociali, piuttosto che individuali, e un particolare amore per il valore in sé del materiale, soprattutto quello di scarto.

Da sabato 1 a domenica 9 luglio
CHIARA ORSENIGO ''Asterisconero e affinità asemiche''
Inaugurazione sabato 1 luglio ore 17.00
Orari: domenica 2 luglio dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 21.30
Da lunedì a venerdì dalle 17.30 alle 21.30
Sabato 8 luglio dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 21.30
Domenica 9 luglio dalle 9.30 alle 12.00


Asterisconero è un progetto artistico-sociale che propone uno spazio di accoglienza e denuncia per chi, durante l’infanzia, ha subito abusi sessuali. Una striscia di tela bianca sulla quale ricamo i nominativi di chi vuole unirsi per dire: “anche a me è successo”. I nomi non sono leggibili perché ricamati con scrittura asemica (una scrittura di fantasia che simula la scrittura classica senza riportare parole riconoscibili), solo le iniziali di nome e cognome sono quelle originali. Tra il nome e il cognome si trova l’asterisco nero, che simboleggia l’abuso subito. L’intento è mostrare a colpo d’occhio quanto sia frequente questo tipo di abusi e quanto spesso siano avvenuti in ambito familiare. Trovarsi insieme su un tessuto, uniti da un filo che corre da un nome all’altro, è un primo passo verso la cura e la denuncia di qualcosa che troppo spesso non si riesce nemmeno a nominare. Nella cripta della Canonica, opere realizzate e cucite con scrittura asemica.

Chiara Orsenigo è artista e arteterapeuta iscritta al registro professionale Apiart (associazione professionale italiana arteterapeuti). Dopo una formazione artistica negli anni ottanta inizia a lavorare nel settore della comunicazione come art director, i seguito si dedica alla grafica e all’editoria per ragazzi. Appassionata di Caviardage e scrittura asemica, si occupa di percorsi individuali per adulti e bambini, conduzione di gruppi, relazione genitori/figli, donne straniere, laboratori espressivi ed eventi pubblici.

Da sabato 15 a sabato 23 luglio
GIULIA SANTAMBROGIO ''Lacrime, vestiti e nodi''
Inaugurazione sabato 15 luglio ore 17.00
Orari: tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00
Domenica 16, da venerdì 21 a domenica 23 luglio anche dalle 10.00 alle 12.00


In occasione della personale “Lacrime, vestiti e nodi” presso la Canonica di San Salvatore a Barzanò, espone tre installazioni inedite e alcuni lavori recenti. Attraverso l’utilizzo di vestiti di seconda mano, fili lavorati all’uncinetto e gomitoli di lana disfatti, si affrontano tre differenti temi: il difficile rapporto con le persone che ci circondano, viste spesso come ostacoli e di cui spesso è difficile fidarsi; l’impotenza di fronte ad eventi drammatici privati o che riguardano il mondo; la possibilità di legare la propria storia personale a quella degli altri. Durante gli orari di apertura della mostra l’artista sarà presente con la performance Matassa di noi.

Giulia Santambrogio. Vive e lavora a Brugherio, nella provincia monzese. Si è laureata all’Accademia di Brera in Discipline della valorizzazione dei beni culturali con la tesi Si fa con la natura. Dai musei di scienze naturali all’arte contemporanea. Nel 2021 si è specializza in Arti Visive seguendo il corso di Pittura, sempre a Brera, con un progetto di tesi dal titolo Sono corpo, frutto di una ricerca pittorica e plastica con profonde basi teoriche legate alla danza contemporanea. La ricerca pittorica sulla percezione del proprio corpo – esteriore ed interiore - si apre presto a sperimentazioni con i materiali tessili e alla creazione di performance che indagano le relazioni con il mondo esterno. Realizza diversi “abiti performativi”, sculture tessili che possono essere indossate e attivate attraverso la danza dando all’opera diversi e nuovi significati simbolici
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