Sirtori: festa a don Aurelio, in partenza a settembre, nel suo 50esimo di ordinazione

Ha avuto luogo domenica 9 luglio la liturgia dedicata alla festa dei patroni Nabore e Felice di Sirtori, ricordando nel contempo il 50º anniversario di ordinazione presbiterale di don Aurelio Redaelli. Il sacerdote, che ha iniziato il proprio percorso come seminarista in una parrocchia di Milano, è giunto in paese nove anni fa e si accinge ora a salutare la comunità pastorale per proseguire l'ordinazione nel comune di Cabiate, in provincia di Como.

Al centro don Aurelio Redaelli insieme a sacerdoti e chierichetti

Presenti alla messa anche numerose associazioni, tra cui Avis, gruppo NCP, Aves, Azione Cattolica Italiana, il gruppo Alpini e l'associazione anziani, la polisportiva, oltre al Comune di Sirtori, presente con alcuni esponenti di maggioranza e opposizione.

''Celebriamo oggi la festa dei santi martiri Nabore e Felice, a cui è dedicata la nostra chiesa. Il loro martirio sia per tutti noi stimolo a vivere con grande impegno per essere una comunità animata dallo spirito. Celebriamo inoltre il 50º anniversario di ordinazione presbiterale di don Aurelio. La sua presenza per noi in questi anni ci ha spinti a metterci a servizio gli uni degli altri. Il nostro augurio è di poter continuare ad essere un dono per tutti i fratelli che incontrerà, anche in questa nuova realtà che lo accoglierà il prossimo settembre'' le parole pronunciate all'inizio della liturgia, che ha preso il via con il tradizionale rito del faro, quale segno tangibile del martirio dei santi Nabore e Felice tramite l'accensione del pallone.

A prendere parola e a rivolgersi ai fedeli in un ultimo saluto, poi, lo stesso don Aurelio, che ha presieduto la messa insieme a don Marco Sanvito, don Renato Cameroni, don Enrico Vitali e a diacono Alessandro Misuraca, raccontando la prima esperienza da seminarista.

''Vorrei fare oggi tre riflessioni su questo momento di vita della nostra comunità; dopo 75 anni di vita e 50 anni di prete dico che è arrivato il tempo di farsi da parte per una nuova ordinazione. Posso dire di far parte di quei preti con la valigia sempre pronta e ad essere sempre a disposizione della Santa disponibilità. È questo il ruolo del sacerdote, che professa non per protagonismo o interesse, ma per accompagnare gli altri. Un'ulteriore consapevolezza è che siamo servi inutili; il sentirci inadeguati ci da gioia e fiducia, non smarrimento, ci fa vivere la vita come un dono e non come un peso'' ha detto il sacerdote.

''Infine - ha concluso - si richiede anche ai preti il coraggio di un cambiamento, perché i tempi non sono più quelli di prima. Un tempo facevamo si dice, ma quei tempi non ci sono più. L'importante è essere sempre una presenza gioiosa, audace, intelligente e propositiva. Allontanate la tristezza, auguro tanta felicità a voi fedeli e alle famiglie della comunità''. Queste la parole del religioso che, visibilmente commosso, ha terminato l'omelia prima della consegna dei doni, offertigli dai fedeli in occasione del suo anniversario di ordinazione.

''Grazie don Aurelio per questi nove anni in sua compagnia. Siamo anche fieri di celebrare con lei il suo 50º anniversario di ordinazione presbiterale nel giorno in cui festeggiamo i nostri santi patroni. La nostra gioia non può perdere intensità rapportata al dispiacere, perché consapevoli che l'amore di Gesù le chiederà ancora di essere pastore generoso e paterno come lo è stato con noi. Grazie, con la promessa di non dimenticarci'' il messaggio della comunità rivolto al sacerdote.

Al termine della messa sacerdoti e i fedeli sono usciti dalla chiesa per tributare al festeggiato un ultimo speciale saluto. Centinaia di palloncini bianchi e rossi sono stati lanciati in cielo quale omaggio a don Aurelio e hanno colorato il cielo di Sirtori prima di un caloroso applauso.

Poi, l'amministrazione comunale, le associazioni e il coro hanno rivolto un ultimo ringraziamento personale al Don, circondato dall'amore e dal riconoscimento di numerosissimi fedeli sirtoresi, pronti a sostenerlo durante il passaggio alla nuova realtà comasca che lo accoglierà il prossimo settembre.
C.M.
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