Suello: è mancato Lazzaro Castelnuovo, factotum del paese sempre disponibile

Lazzaro Castelnuovo
È mancato a Suello negli scorsi giorni, Lazzaro Castelnuovo, 79 anni e factotum del paese. Era conosciuto da tutti, nel paesino di poche anime ai piedi del monte Cornizzolo perché nella sua vita professionale si è dato molto da fare e si è impegnato costantemente. Per tutti era semplicemente Zaren del Cai, diminuito del nome ed espressione della casata, della famiglia di appartenenza.
Lazzaro si era avviato alla carriera in municipio seguendo le orme del padre, a sua volta messo comunale. Il ragazzo, quindi, di giorno lavorava in fabbrica e, al termine del turno, aiutava il padre a consegnare le buste in paese. Quando il padre ha lasciato il posto per la raggiunta età della pensione, Lazzaro ha superato il concorso pubblico ed è divenuto dipendente comunale, svolgendo molteplici mansioni come all'epoca era normale. Lazzaro è quindi stato messo, vigile, stradino, addetto al cimitero. Negli anni Settanta, aveva contribuito a dare avvio a un altro progetto che in quegli anni stava prendendo piede in paese, lo scuolabus, ovvero il servizio di trasporto a scuola degli alunni: era stato il primo a fare la patente e a guidare il mezzo che ha condotto per circa trent'anni. Si è anche occupato della distribuzione dell'acqua a Suello: negli anni in cui c'era scarsità era necessario regolarne l'accesso a una parte e all'altra del paese affinché tutti, a turni, potessero beneficiarne.
Lazzaro era una figura sempre presente anche ai momenti religiosi, in particolare alla fiaccolata per la festa dell'oratorio dove non saltava un appuntamento.
Nel 1996, a 52 anni, raggiunta l'età della pensione aveva lasciato l'incarico in comune ma si teneva comunque in attività, aiutando a posizionare il porfido e curando l'orto. Ha lavorato fino all'ultimo, fin quando le forze glielo hanno consentito, prima che la malattia sopraggiungesse.
''Ha lasciato un ricordo in tutti perché era un lavoratore instancabile ed era davvero conosciuto da tutti in paese - ha detto il sindaco Giacomo Valsecchi - Tantissimi sono stati gli ex alunni che hanno partecipato al funerale ricordando il servizio di trasporto a scuola''.
Cinzia Bergamasco, storica impiegata e responsabile del Comune di Suello che ha lavorato molto al fianco di Lazzaro e dallo scorso novembre in pensione, ha voluto leggere un ricordo ai funerali che si sono tenuti giovedì 13 luglio nella chiesa parrocchiale. "Sei sempre stato una persona schiva nel mostrare le tue emozioni e i tuoi sentimenti, ma chi ti ha conosciuto bene sa che sotto quella scorza dura si nascondeva un amore infinito verso i tuoi cari. Quando sono arrivata a Suello, tu eri lo stradino, il vigile, il messo, l'autista di scuolabus e il "sutera mort" come dicevi tu. Non ti sei mai lamentato dei tuoi compiti. Secondo le necessità tu agivi: Bisognava spalare la neve d'inverno? Lazzaro presente. In estate bisognava girare le saracinesche del bacino dell'acqua, anche di notte, per non lasciare il paese a secco? Lazzaro presente. Le maestre chiedevano di usare lo scuolabus per una gita che andava oltre l'orario normale di lavoro? Lazzaro presente. Solo la divisa ti andava un po' stretta. Non ti piaceva fare le multe, ma eri orgoglioso di indossarla nelle occasioni in cui dovevi rappresentare il Comune di Suello magari portando anche il gonfalone. Non sei mancato un giorno sul posto di lavoro. Il tuo motto è sempre stato: bisogna darsi da fare, coi fatti non con le parole. La tua vita l'hai passata così: dandoti da fare sempre, anche dopo la pensione. La tua operosità era nota a tutti in paese. Quando qualcuno ti diceva "Non è ora di riposare un po'?" Tu rispondevi "Quando sarò morto avrò tanto tempo per farlo". Ora purtroppo quel momento è arrivato, ma sono sicura che anche Lassù, se noterai qualche imperfezione, nemmeno San Pietro ti impedirà di esclamare nel tuo amato dialetto: "quel gradino e storto, cosa ci vuole a sistemarlo? Datemi un po' di malta e una cazzuola che lo faccio io". Ciao Lazzaro, anzi ciao Zaren dal Cai".
Lazzaro ha lasciato la moglie Fiora Spreafico, la figlia Barbara e un nipote.
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